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8K: presente, futuro, hardware e contenuti. A che punto siamo?

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Sebbene il 4K stia ancora ingranando, sono molti i segnali che indicano un’adozione significativa dell’8K prima di quanto potessimo aspettarci.

Il ritmo del cambiamento nel settore dell’elettronica di consumo è al tempo stesso una benedizione e una maledizione. Per ogni ondata di “eccitazione” tecnologica causata da un passo avanti in avanti, ci sarà sempre una smorfia di incredulità e disapprovazione per una tecnologia abbandonata troppo presto o per qualcosa di ancora troppo acerbo apparentemente inutile e superfluo. Il mercato dei TV è paradigmatico di questo scenario, con nuovi acronimi, loghi e certificazioni sputati fuori a un ritmo incessante nel tentativo di farci aggiornare i nostri televisori molto più frequentemente di quanto sia in realtà necessario (e personalmente conosco tantissime persone che non si separerebbero mai dal loro amato plasma Full HD).

Non a caso, guardando anche i commenti sulla nostra pagina Facebook, qualsiasi articolo sui TV 8K provoca una reazione altrettanto mista, anche perché solo ora molti di noi stanno iniziando a godersi davvero la bellezza dei contenuti in 4K in streaming, nei giochi o su supporto fisico. Sono queste le sensazioni che si respiravano anche al recente Summit di 8K Display patrocinato da Samsung, le cui due generazioni di TV 8K (Q900R e Q950R) sono le più vendute al momento seppur con numeri ancora estremamente bassi.

Contando però che ormai non sono solo Samsung e Sharp a proporre televisori con questa risoluzione ma che anche LG, TCL, Hisense e Sony si stanno buttando (o l’hanno già fatto) in questo nascente agone tecnologico, viene sempre più spesso spontaneo chiedersi se l’8K diventerà presto mainstream e quando ciò avverrà.


Cosa c’è di buono in un TV 8K?

L’8K Display Summit ha riunito persone provenienti da una vasta gamma di esperienze professionali che hanno coperto con successo quasi ogni aspetto dell’ecosistema 8K . E mentre all’evento si respirava un’atmosfera molto positiva nel sottolineare tutti i plus portati dall’8K, c’erano anche una consapevole visione del mercato odierno (che evidentemente non è ancora pronto per l’8K) e uno scetticismo di fondo su quando sia davvero utile avere oggi in casa un TV di questo genere.

A partire dalla creazione di video a 8K, il noto direttore della fotografia Phil Holland ha descritto l’8K come una “fotografia in movimento”, tale è il livello di realismo. Avendo girato in 8K per molti anni, Holland è fermamente convinto che ci sia un chiaro passo in avanti nella qualità visibile con materiale in 8K nativo. Aiutato anche dall’HDR, il cui vantaggio è stato descritto come “un accesso a più colori”, l’8K offrirebbe un’esperienza di visione assolutamente coinvolgente. Ci sono anche altri vantaggi professionali. Secondo Holland infatti l’8K ha una qualità talmente elevata che anche gli screenshot catturati da un video a 4320p possono essere utilizzati così come sono in magazine e riviste di un certo spessore.

L’idea della fotografia in movimento è stata sostenuta anche da Florian Friedrich, amministratore delegato di FF Pictures, uno specialista di servizi video HDR e 8K. Friedrich ha descritto immagine 8K come “silenziosa”, ovvero priva di pixel visibili o artefatti digitali. Anche Dan Duran, specialista in post-produzione di RED Digital Cinema, ha sposato il discorso legato alla migliore qualità per i professionisti e a una migliore qualità di immagine anche su schermi a risoluzione più bassa; secondo Duran l’8K downscalato in 4K è infatti un passo avanti rispetto al 4K nativo. Usando l’esempio di Instagram, dove tutti i contenuti video sono compressi alla stessa dimensione, Duran ha affermato che il vantaggio di aver girato un video in 7680×4320 pixel era evidente.

Il pezzo mancante del puzzle è quasi sempre legato ai contenuti. E nonostante l’entusiasmo espresso fin qui da alcuni produttori e uomini di cinema, c’è ancora una forte difficoltà nel far entrare tutto questo nelle nostre case in quantità significative. Su questo punto (che non è certo di poco conto) è intervenuto Nagamitsu Endo, produttore specializzato in contenuti 8K di NHK Cosmomedia, la società giapponese che a fine 2018 ha lanciato il primo canale satellitare al mondo interamente in 8K.

NHK è l’organizzazione di trasmissione pubblica nazionale del Giappone e ha fatto molto più di altri per iniziare a mostrare contenuti a 8K. Secondo Endo, che si riferisce chiaramente alla qualità della nostra vista, se guardiamo qualcosa in 8K nativo su un TV 8K, ci sentiamo quasi più giovani. Un modo curioso per guardare al lato positivo di ciò che sembra in effetti un istantaneo miglioramento a livello visivo.

Per dimostrare la superiorità dell’8K, abbiamo anche sentito l’intervento di YungKyung Park, professore associato del College of Art & Design della Ewha Womans University di Seoul. Park ha condotto una ricerca nel tentativo di scoprire se le persone possono in effetti vedere la differenza tra 4K e 8K. Lo studio ha coinvolto 120 persone, che hanno visionato immagini e video su TV da 65 pollici.

Sono stati poi chiesti quali contenuti preferissero e perché. Park ha detto che le persone hanno descritto un “miglioramento visivo percepito del 30%” delle immagini e dei video a 8K rispetto ai contenuti in 4K. Non che questa percentuale assuma una valenza scientifica, ma si tratta comunque di un aspetto interessante viste anche le modalità (TV 8K affiancato a TV 4K) con le quali è stata condotta la ricerca.

Anche dai nostri testi di TV 8K siamo fermamente convinti che la differenza sia evidente. Come abbiamo scritto nella recensione del Samsung Q900R da 65 pollici, “i principali miglioramenti rispetto al 4K sono si riscontrano a livello di dettaglio e nitidezza; le immagini appaiono più profonde, più solide e più tridimensionali e il tutto trasmette una maggior sensazione di realismo”. 

Le sfide dei TV 8K

E veniamo ora all’annoso discorso sui contenuti. Con alcuni appassionati ancora affamati di contenuti 4K, e con tantissimi canali e programmi TV ancora trasmessi in SD, non sorprende che i contenuti in 8K siano al momento quasi inesistenti. NHK sta facendo del suo meglio per offrire contenuti 8K in Giappone, ma a parte questo virtuoso (e isolato) caso nipponico e alcuni video su YouTube, i contenuti in 8K nativo dove sono?

A questo proposito c’è stata una crescita nella vendita di videocamere 8K, ma il tutto rientra ancora in una sfera “professionale” che è ben lontana da quelle che sono le esigenze del pubblico mainstream. Chi infatti, tra noi, avrebbe intenzione di comprarsi un TV 8K solo per gustarsi qualche video su YouTube o per rivedersi ciò che ha girato con una costosa videocamera 8k (anch’essa da acquistare)?

Endo ha poi sottolineato la scarsità di TV 8K come una sfida continua quando si tratta dei piani di trasmissione in 8K di NHK in Giappone. “Non ci sono ancora abbastanza persone con un TV 8K in casa. Forse stanno aspettando le Olimpiadi?”, si è chiesto Endo facendo riferimento alla prossima grande prova dell’8K in Giappone rappresentata dalle Olimpiadi del 2020.

I televisori 8K che sono arrivati sul mercato sono ovviamente molto costosi ma anche piuttosto grandi. Una diagonale di 65 pollici è considerata il minimo per trarre vantaggio da un TV 8K e non tutti hanno lo spazio in casa per posizionare un TV di queste dimensioni, senza poi contare i prezzi più alti dei modelli 4K. E tutto ciò è ovviamente un ostacolo.

“La spesa media di un americano per un TV nuovo è pari a 500 dollari” ha affermato Sonia Chen, direttore del marketing display di Samsung Electronics, Device Solutions America. Siamo ovviamente lontanissimi dalle cifre necessarie per portarsi a casa un TV 8K, contando che oggi in Italia il Q900R da 65’’ di Samsung (e parliamo di un TV 8K dello scorso anno) si trova online a partire da circa 3000 euro.

La buona notizia per i consumatori è che i prezzi dei display dovrebbero continuare a scendere del 20% all’anno secondo Bob O’Brien di Display Supply Chain Consultants. Un trend al ribasso che sarà guidato principalmente dai produttori cinesi sempre più dominanti, a loro volta sostenuti da importanti investimenti da parte del governo cinese.

TV 8K: i prossimi passi

Ma allora quando possiamo davvero aspettarci che l’8K diventi una realtà nel mercato di massa? Su questo aspetto la Chen si è mostrata fiduciosa. Ha parlato di cicli di transizione di sette anni quando si tratta di un passo avanti nella risoluzione dei TV e crede che il 2019 sia il primo anno di questo periodo di transizione da 4K a 8K. Ovviamente ciò non significa che il 4K sia finito, ma la transizione verso l’8K inizia ora. E potrebbe essere più rapida di quanto crediamo.

La Chen prevede infatti che avremo due anni di anticipo rispetto alla transizione da HD a 4K. “Il passaggio all’8K sarà più breve di quello precedente e ciò anche grazie all’arrivo del 5G, le cui velocità faciliteranno flussi video di qualità superiore che richiedono schermi più grandi e migliori”. Anche secondo Holland “la tecnologia 8K si sta muovendo molto più velocemente di quando è stato rilasciato il 4K”.

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Sonia Chen di Samsung America

Naturalmente anche lo scontato desiderio dei grandi brand di continuare a vendere nuovi televisori porterà all’adozione di 8K, allettando gli early adopters con schermi più grandi che offrono più pixel. O’Brien ha previsto che i marchi cinesi più avanzati entreranno nel mercato con TV 8K a basso costo nel tentativo di posizionarsi al fianco dei marchi TV premium, conquistando i consumatori con prezzi ribassati.

Per quanto riguarda invece i piani per i contenuti 8K, ci sono alcuni sviluppi interessanti. NHK, che già trasmette regolarmente 8K in Giappone, è sulla buona strada per offrire le Olimpiadi del 2020 in 8K e, come ben sappiamo, non c’è niente come un grande evento sportivo in grado di dare un forte impulso alle vendite di TV.

La Chen vede invece lo streaming come la chiave del successo dell’8K e si aspetta che servizi come Amazon Prime Video e Netflix saranno i primi a offrire contenuti in 8K (nessuna sorpresa considerando come Netflix abbia di fatto sdoganato il 4K in streaming). La Chen prevede il lancio dei primi contenuti in 8K (show, serie TV e film) su questi servizi entro il 2020/21. E non è così inverosimile come può sembrare, considerando che la compagnia giapponese Rakuten promette di offrire in patria lo streaming 8K entro la fine del 2019.

Avremo quindi bisogno di più contenuti, ma come ci ha detto un produttore di TV “se non facciamo i televisori, nessuno realizzerà il contenuto”. Qualcuno insomma deve fare la prima mossa ed è logico, come è sempre stato, che anche in questo caso l’abbiano fatta i produttori hardware prima ancora dei content-creator.

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