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Yamaha A-S1200, A-S2200 e A-S3200: ampli integrati di seconda generazione

A-S3200

I nuovi amplificatori stereo Yamaha A-S1200, A-S2200 e A-S3200 sono gli eredi degli apprezzati A-S1100, A-S2100 e A-S3000. Prezzi a partire da 2199 euro

Da pochi giorni sono apparsi sul sito italiano di Yamaha i nuovi amplificatori stereo A-S1200, A-S2200 e A-S3200, gli eredi (rispettivamente) degli apprezzati A-S1100, A-S2100 e A-S3000. Si tratta di amplificatori integrati totalmente analogici (privi quindi di ingressi digitali) e che, dal punto di vista estetico, ricordano i loro predecessori anche per la presenza degli iconici VU-meter nel pannello frontale, che possono essere impostati per mostrare il valore di potenza media o di picco.

Per assicurare l’integrità strutturale e per evitare vibrazioni indesiderate, tutti e tre gli amplificatori adottano il cosiddetto Mechanical Ground Concept. In pratica i bulloni dei piedini in ottone (in ferro sul più economico AS1200) sono saldati direttamente al telaio principale, mentre il grande dissipatore di calore, il trasformatore di potenza e i condensatori di blocco sono imbullonati direttamente allo chassis.

Gli Yamaha A-S1200 e A-S2200 assicurano una potenza di 2x90W/8ohm e 2x150W/4ohm, mentre l’A-S3200 eroga fino a 2x100W/8ohm e 2x150W/4ohm, oltre a integrare circuiti completamente bilanciati e componenti superiori, come i terminali per diffusori Gilding Oxygen Free Copper, spessi cavi interni PC-Triple C e viti in ottone per i condensatori a blocchi di grandi dimensioni.


L‘A-S3200 (un bestione da 25 Kg) ha anche una connettività più ampia, basata su cinque ingressi RCA come quelli degli altri due modelli (uno dei quali è un phono) e su due ingressi bilanciati XLR (uno solo invece sull’A-S2200). Tutti e tre i modelli hanno inoltre uscite a livello fisso (rec) e variabile, uscita cuffia e doppi terminali per diffusori in modo da sfruttare configurazioni bi-amping.

Tutti e tre i modelli dovrebbero essere disponibili in Italia entro fine mese ai prezzi indicativi rispettivamente di 2199, 3299 e 5999 euro. Cifre più alte rispetto a quelle dei tre predecessori al loro lancio e anche per questo stupisce un po’ trovare novità certamente interessanti ma forse (almeno leggendo le specifiche) non tali da giustificare questo rincaro. Non resta altro che ascoltare con le nostre orecchie.

© 2020, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

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