Tornano gli X-Men, questa volta alle prese con un’antica divinità. Blu-ray eccellente nel comparto video e con buoni extra, ma sempre penalizzato nell’audio italiano.
Rimasto imprigionato nelle profondità di una piramide per migliaia di anni, si risveglia Apocalisse, il primo dei mutanti, con la straordinaria facoltà di assimilare tutti i poteri degli altri mutanti con cui viene in contatto, rendendolo praticamente invulnerabile. Ritrovatosi nel mondo moderno, Apocalisse inizia a radunare i mutanti più potenti promettendo loro la libertà, per soverchiare la decadente civiltà umana. Troverà i giovani X-Men a contrapporsi alla sua brama di distruzione.
Torna nuovamente Bryan Singer al timone, con una storia che cerca di ricucire gli “strappi temporali” del precedente X-Men: giorni di un futuro passato, mettendo ordine tra i film della saga e concentrandosi sullo scontro col “supercattivo” Apocalisse. Ma se Matthew Vaughn aveva dato il via brillantemente al reboot del franchise con X-Men: L’inizio (il più bilanciato tra azione e costruzione dei personaggi) e il sequel manteneva buoni spunti creativi, questa volta sembra di assistere a un calderone in cui vengono riproposte situazioni già ampiamente viste nei film precedenti, con cadute di tono che non ci aspettavamo da un veterano come Singer. L’azione fagocita le performance di un cast di tutto rispetto (Fassbender, Jennifer Lawrence, la new entry Sophie Turner da Game of Thrones e il villain Oscar Isaac) e alcune sequenze indovinate (Quicksilver ancora una volta lascia il segno) non bastano a controbilanciare alcune soluzioni al limite del ridicolo della sceneggiatura (la scena che porta all’ennesima “crisi mistica” di Magneto), una risoluzione del conflitto chiara solo per chi conosce i fumetti e alcuni personaggi appena abbozzati. Un mezzo scivolone per la saga, che anche al box-office non ha brillato.
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