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Wolfenstein Youngblood – Home Theater Test PS4 Pro

Con Wolfenstein Youngblood entrano in partita le figlie del mitico Blazkowicz, spin-off dalla forte impronta cooperativa. L’Home Theater Test PS4 Pro

Wolfenstein Youngblood riprende gli eventi narrati in Wolfenstein 2 – The New Colossus ma a vent’anni di distanza. Siamo negli anni ’80, il nazismo fa meno paura ma non è stato debellato completamente e ancora governa non indisturbato vasti territori come la Francia.

Nonostante gli sforzi della resistenza nella Neu-Paris i guai si moltiplicano per la presenza del generale Lothar, che disobbedendo agli ordini diretti di Berlino ha deciso di portare avanti a suo modo il sogno del Quarto Reich. Quando sembrava che l’eroico Blazkowicz avesse finalmente del tempo per occuparsi della famiglia scompare nel nulla.

Le poche tracce disponibili portano le figlie Jessica e Sophia proprio nella Francia occupata, in una Neu-Paris devastata e irriconoscibile dove l’indomito soldato si è recato per evitare che un suo errore nel passato si ripercuota sull’umanità, pregiudicandone l’esistenza stessa. L’anello da spezzare della catena è Lothar, che nel frattempo ha organizzato un colpo di stato tentando di prendere il controllo su Berlino.


Wolfenstein Youngblood è un FPS in prima persona ma è anche e soprattutto un’esperienza co-op da vivere in coppia, live oppure in compagnia dell’IA. Sorta di spin-off della saga di Wolfenstein nato nel lontanissimo 1981 e che da allora ha macinato chilometri e milioni di copie vendute in tutto il mondo. Con Youngblood va (quasi) va se che ci sia una sorta di passaggio di testimone tra il passato e il futuro attraverso due balde giovani e un’impostazione con ampie venature ironiche.

wolfenstein youngblood

Il divertimento e il lazzo a tratti debordano in eccesso e non mancano situazioni a dir poco ridicole all’interno di un sanguinolento scenario, mettendo in cattiva luce le due partigiane colpite da sconfortanti attacchi da autentiche mentecatte. Un approccio poco adulto che non si confà a chi imbraccia armi per combattere per la libertà, sapendo di affrontare la morte ogni piè sospinto.

Con elementi RPG questo sparatutto sa comunque come farsi perdonare numerose lacune, offrendo passaggi ricchi di fascino, immersi all’interno di uno scenario ricco e coinvolgente che tende a stridere ancor di più con l’atteggiamento di Jessica e Sophia (e tanti saluti a immedesimazione e simpatia). Un level design che lascia poco a desiderare nell’insieme, quanto agli edifici e ciò che si scopre al loro interno restano perplessità per una eccessiva impronta lineare.

wolfenstein youngblood

Purtroppo l’IA del progetto brilla ben poco, specie in una situazione in cui co-op qui significa davvero darsi da fare quando il proprio compagno d’armi è al tappeto, aspettandosi la medesima reazione quando tocca al proprio personaggio mordere la polvere. Perché dopo il terzo giro in cui non si è stati in grado di superare l’ostacolo e nessuno è giunto a dar manforte si ricomincia l’intero livello. Una scelta da parte dei creativi di Arkane Studios che ha fatto storcere non poco il naso, il rischio di una considerevole perdita di tempo nel tornare sui propri passi rischia di far perdere anche la pazienza.

Perché l’IA compie anche ragionamenti a cavolo per cui quando il braccio destro non è manovrato da un amico e si trova al contempo impegnato in un confronto armato si ha la quasi certezza di tornare al punto di partenza. Nessun salvataggio intermedio è francamente un po’ troppo da accettare, probabilmente anche per gli hard to kill. Arrivare a conclusione dell’avventura al di sotto delle 9-10 ore di minimo sindacale potrebbe rivelarsi impresa non immediata, specie accettando le missioni secondarie rispetto alle 5 principali, quest affatto minori che almeno qui hanno maggiore presa e sono interessanti.

wolfenstein youngblood

Le variazioni sul tema dell’RPG sono legate alle scelte del gamer che può propendere per l’aggressività (‘Distruzione’) piuttosto che approcciare le incursioni in misura più stealth (‘Occultamento’), agendo il più possibile nell’ombra. I livelli di difficoltà tra cui scegliere sono ben 6, da ‘Facile’ a ‘Impegnativo’, l’impostazione base è ‘Normale’ e non è poi così complessa e la più bassa in assoluto non consente quasi nessuna reale esperienza di confronto, per contro la più alta sarà drammatica nella fragilità del proprio alter ego aumentando le ore totali per giungere a conclusione.

Il nemico in più di un’occasione si rivelerà anche stupidotto e a seconda delle dotazioni meno facile da buttar giù. Salute e carico d’energia che anche qui rischiano di spingere il gamer a desistere da confronti sbilanciati, se non altro col beneficio di sapere sempre con chi si ha a che fare. Barra di salute, scudo e livello del nemico aiutando a meglio comprendere chi si sta affrontando scegliendo di conseguenza la miglior arma disponibile. Col salire del rank si hanno a disposizione bonus di potenziamento, resistenza e personalizzazione armi rendendo l’esperienza di scontro meno depressiva.

wolfenstein youngblood

Anche la ripetitività di ciò che occorre compiere per i vari livelli per completarli è un altro non indifferente tallone d’Achille, anche disponendo di un doppio balzo in alto grazie all’armatura potenziata ci si ritrova a compiere delle scalate verso vette apparentemente irraggiungibili. I puzzle che s’incontrano sono quelli tipici tra porte bloccate, combinazioni da scoprire, monete e approvvigionamenti da incrociare a partire dai nemici da saccheggiare sul campo.

Interessante il ‘Buddy Pass’ che con 10€ in più consente di giocare live in coppia con singola copia, filosofia ‘buddy’ che consente per esempio di ricaricare parte della salute e motivare il compagno col classico pollice in alto piuttosto che le corna rock.

VIDEO

Wolfenstein Youngblood gira a una risoluzione dinamica per PS4 Pro che viaggia a 1080/60 fps. Frame rate che nelle situazioni più concitate tende a cedere qualcosa ma nel complesso si rimane piacevolmente colpiti dalle potenzialità grafiche anche in presenza di schermi di grandi dimensioni.

La dinamicità implica l’adattamento della risoluzione per evitare lo scadere del frame rate, al punto che in situazione di particolare stress grafico ci si potrebbe ritrovare di fronte a immagini 1726 x 1440. I video che interrompono il percorso del gioco arricchendo la profondità del racconto sono in formato 2.35:1 mentre la parte gaming vera e propria è 1.78:1.

wolfenstein youngblood

Possibile intervenire sul livello di luminosità al fine di ottenere immagini più coerenti. Purtroppo sulla PS4 Pro non è presente il wide color gamut, SDR di cui si avvertono i limiti nelle inquadrature più ampie del cielo, che a tratti resta troppo lattiginoso, con banding e inferiore livello di sfumature. Eccetto qualche palpabile rallentamento la visione delle immagini resta più che ampia e si mantiene tale nella stragrande maggioranza dell’avventura. Croma che comunque garantisce una resa molto buona, neri inclusi.

AUDIO

Purtroppo l’attivazione del DTS/Dolby Digital lossy palesa l’assenza dei canali posteriori così come del subwoofer per un ascolto 2.0 che fa quello che può ma non riesce a coinvolgere come avrebbe potuto con un missaggio a canali discreti.

wolfenstein youngblood

I confronti a fuoco non hanno il peso che dovrebbero, benché quando si vuotano i caricatori i suoni di ciascuna arma hanno personalità e restituiscono un buon feedback. Un vero peccato non poter affrontare la campagna francese avvolti da una sostanziosa dinamica che avrebbe spinto a riprovare l’intero percorso con diversa difficoltà. Localizzazione interamente in italiano, i passaggi in diversa lingua sono supportati da sottotitolazione.

VERDETTO

A conti fatti Wolfenstein Youngblood di Bethesda e sviluppato da Machine Works potrebbe piacere a molti ma difficilmente soddisferà gli hard core gamer affezionati alle precedenti missioni contro i nazi. La frenesia dei primi passi sparando contro chiunque non sia il proprio compagno di ventura potrebbe scemare anche rapidamente verso una sensazione di piattume generalizzato.

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A parte musica e hardware dell’epoca tra computer e videoregistratori non è che ci sia poi molto dei mitici anni ’80. La brutalità del gioco è quella a cui si è abituati ormai da tempo e restano le riserve nei confronti dei minori di 18 anni. Per il resto sono molte le limitazioni nel governo delle truppe nemiche da parte dell’IA, con una stupidità di fondo che aumenta a dismisura scegliendo l’approccio meno facile e questo certo non aiuta. Bene la resa video ma l’ascolto Home Theater non è in grado di creare la giusta atmosfera per la scelta dei 2 soli canali, peraltro nemmeno così dinamici.

Wolfenstein Youngblood – Home Theater Test PS4 Pro
6,5 Recensione
Pro
Wolfenstein è un richiamo forte
Risoluzione dinamica 1080/60p
Interessanti le missioni secondarie
Contro
Qualità immagine migliorabile
Niente HDR wide color gamut
DTS lossy solo 2.0 canali
Riepilogo
Sviluppato da: MachineGames
Distribuito da: Bethesda
Longevità: 9-10 ore (senza missioni secondarie)
Anno di produzione: 2019
Genere: FPS co-op
Supporto: BD 50
Aspect Ratio: 2.35:1/1.78:1
Video: 1080/60p fps SDR (PS4 Pro)
Audio: Italiano/tedesco
Sottotitoli: Italiano
Video
Audio
Giocabilità
Longevità
Il giudizio di AF

© 2019, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

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