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Wharfedale Linton: diffusori dal look vintage e dai bassi portentosi

Alcuni se ne innamoreranno solo guardandoli, ma oltre al fattore vintage c’è molto altro che ci ha fatto amare i diffusori da stand Wharfedale Linton

Ascoltate le apparecchiature hi-fi di una volta e potreste notare una presentazione audio diversa e più adatta alla musica di quell’epoca che non a quella di oggi. Nel caso dei diffusori Wharfedale Linton originali (un periodo tra il 1965 e la fine degli anni ‘70) parliamo di un’epoca dominata da pantaloni a zampa di elefante, grande musica e grandi diffusori. Quei Linton originali avevano una larghezza di 25-30 cm a seconda del modello e tra il grande deflettore anteriore e i grandi driver che contenevano al loro interno, erano in grado di produrre un suono grande e aperto molto diverso da quello prodotto dai diffusori da stand molto più compatti di oggi.

Ma cosa succede se un diffusore è costruito utilizzando metodi e materiali moderni e, al tempo stesso, adotta un approccio vecchio stile al design e al sound? Saltano fuori i Wharfedale Linton Heritage Anniversary LE, diffusori da stand da 1199 euro (ma online si trovano già a 200 euro in meno) proposti dal produttore britannico in occasione del suo ottantesimo anniversario.

Costruzione

Dimensioni e stile sono le caratteristiche più ovvie della vecchia scuola di questi nuovi Linton. Con un’altezza di poco più di 56 cm, una profondità di 33 cm e una larghezza di 30 cm, sono significativamente più grandi della maggior parte dei moderni diffusori da supporto, ma sorprendentemente non danno mai l’impressione di essere eccessivamente grandi, anche nella nostra sala d’ascolto relativamente piccola.


Wharfedale Linton

Uno dei motivi di ciò è da ricercare negli stand dedicati (circa 350 euro la coppia), che pongono i diffusori a un’altezza leggermente meno elevata del solito. Non a caso chi ha una posizione di seduta inferiore alla media ascolterà i Linton al meglio. Nonostante queste loro particolari dimensioni, gli stand Linton sono eccellenti. Sono disegnati con un aspetto senza soluzione di continuità per un perfetto abbinamento estetico con i diffusori e, volendo, nella parte inferiore si possono mettere dei vinili o delle pile di CD come potete vedere nell’immagine di apertura.

Che apprezziate o meno l’estetica dei Linton (e a noi piace davvero tanto), ci sono degli evidenti benefici sonori in questo approccio. Un cabinet così grande dovrebbe infatti consentire una produzione dei bassi più generosa e la maggiore larghezza del deflettore aiuta ad aggiungere un po’ più di sostanza alla gamma media. Questo effetto, noto come “baffle step”, si verifica a una frequenza più elevata nei diffusori più sottili, che quindi tendono a sembrare meno corposi anche con la compensazione elettrica applicata nelle loro reti crossover.

Un cabinet più grande può anche ospitare driver più grandi. Le frequenze dei bassi sono gestite da un’unità di 20 cm delle stesse dimensioni del driver dei bassi all’interno dei vecchi Linton XP2, ma questa volta il driver utilizza Kevlar intrecciato anziché carta nella costruzione del suo cono. Un driver midrange in Kevlar da 12,5 cm si trova appena sopra e, ancora più su e in posizione leggermente decentrata, troviamo un tweeter a cupola in tessuto da 25 mm. I cabinet sono realizzati in truciolato ad alta densità inserito tra gli strati di MDF per creare una combinazione che secondo Wharfedale può spargere la risonanza del pannello meglio del solo MDF. Internamente, come materiale di smorzamento è stata scelta della lana sintetica.

Compatibilità

I Wharfedale Linton sono dotati di due porte posteriori per i bassi su ciascun diffusore. Anche se non sono troppo esigenti riguardo al posizionamento, consigliamo di iniziare a sistemarli a circa 50 cm dal muro e di spostarsi da lì. Insolitamente, questi diffusori sono progettati in modo specifico per l’uso con le griglie applicate. Ciò non solo aiuta a mantenere quel basso profilo visivo, ma le griglie migliorano effettivamente il suono grazie alla loro forma che migliora l’interferenza dei riflessi dai bordi del cabinet.

I Linton inoltre suonano meglio quando sono leggermente avvicinati all’ascoltatore, che deve assicurarsi che il badge Wharfedale sia sul bordo esterno di ogni unità. Ciò garantisce infatti che i tweeter decentrati siano posizionati sul bordo interno, anche se mentre sperimentiamo un po’ con il posizionamento, la differenza sembra davvero minima. Come abbinamento abbiamo scelto un integrato decisamente “energico” come il Rega Elex-R (1400 euro), ma anche altri ampli dalle caratteristiche simili andranno più che bene.

Qualità audio

Nel momento in cui iniziamo il nostro ascolto, otteniamo un brillante senso di ampiezza e spaziosità dai Linton e quindi ci dirigiamo direttamente verso una registrazione orchestrale per vedere cosa sono in grado di fare. Scegliamo The Raiders March di John Williams (il tema principale dei film di Indiana Jones) e percepiamo fin da subito un senso elettrizzante a livello di dinamica.

Partendo in modo tranquillo ma deciso con la sezione corni, il brano suonato attraverso i Linton offre una gamma brillante di trame strumentali mentre cresce piano piano di intensità. Partendo dai lati, le trombe suonano quasi eroiche come Indiana Jones stesso, mentre gli archi si posizionano bene frontalmente. Al di sotto di tutto, gli enormi colpi sui tamburi sono riprodotti con disinvoltura da questi grandi diffusori da stand.

È una presentazione così aperta e dinamica della musica che il nostro spazio di ascolto sembra più grande di quello che è. Ogni strumento è lì per essere ascoltato sul palcoscenico. Le note di arpa galleggiano sopra gli altri strumenti, i timpani si inseriscono perfettamente dalla parte posteriore sinistra e tutto suona così vero che possiamo quasi immaginarci gli strumenti di fronte a noi.

Passiamo a qualcosa di più contemporaneo con Jumping Jack Flash dei Rolling Stones, brano che viene facilmente “massacrato” da diffusori di minor levatura ma che i Linton propongono invece in maniera eccellente. Il bilanciamento tonale è perfetto e nessuno strumento domina (non la voce di Jagger, non la batteria di Watts). Questa registrazione può sembrare incredibilmente “sottile”, ma non qui e questi diffusori hanno anche abbastanza agilità per impedire alla traccia di cadere in un melange di rumore quando questa raggiunge il suo culmine.

Infine, ci dirigiamo verso qualcosa di ancora più recente con Blinded By The Lights dei The Streets e il suo basso scarno e martellante. Attraverso i Linton il sound che esce è grande, pulito e preciso come ci saremmo aspettati dopo i primi ascolti. Non è però un suono così diretto come siamo abituati ad ascoltare da diffusori più moderni. I Linton infatti non ci riversano addosso la linea di basso del brano come gli altrettanto brillanti ma molto diversi KEF R3 (1700 euro). I KEF sono probabilmente un po’ più dettagliati ma non in larga misura, nonostante le prime impressioni. Il loro approccio più diretto rende più facile l’accesso a qualsiasi genere musicale, ma quasi tutti quei dettagli brillanti sono ancora lì nel palcoscenico sonoro molto più ricco e ampio dei Wharfedale.

In un brano di questo genere è facile preferire la presentazione dei KEF. La voce è più sfumata e il synth più scintillante, ma i Linton riescono a fare qualcosa che gli R3 non riescono, ovvero proporre un che di vintage nella presentazione generale che per molti appassionati di lungo corso potrebbe davvero fare la differenza.

Verdetto

I Wharfedale Linton potrebbero non essere i diffusori ideali per tutti, ma fanno un lavoro impressionante nel riproporre un sound più vecchio stile, più pieno, più facile e aperto senza però dimenticarsi di rendere la musica eccitante. Con un peso in gamma bassa poderoso, un’immagine stereo centrata e strati su strati di dettagli, potremmo ascoltare questi diffusori per giorni e non stancarci mai. E se li trovate a meno di 1000 euro, non lasciateveli sfuggire.

© 2020, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

  • Verdetto
5

Sommario

Alcuni se ne innamoreranno solo guardandoli, ma oltre al fattore vintage c’è molto altro che ci ha fatto amare i diffusori da stand Wharfedale Linton.

Pro
Bassi portentosi
Soundstage aperto e dettagliato
Lo stile vintage è adorabile…

Contro
… ma potrebbe non piacere a tutti

Scheda tecnica
Impedenza: 6 Ohm
Sensibilità: 90 dB
Risposta in frequenza: 40 Hz-20 kHz
Potenza amplificatore consigliata: 25-200 W
Dimensioni: 56,5 x 30 x 33 cm
Peso: 18,4 kg (ciascuno)
Prezzo: 1199 euro
Sito del produttore: www.wharfedale.co.uk
Distributore italiano: www.tecnofuturo.it

© 2020, AF Digitale. Tutti i prodotti sono stati provati nelle apposite sale di ascolto e di visione di What HiFi e Stuff.tv dal team editoriale con sede nel Regno Unito.

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