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Wearable salvavita – Smart technology al servizio della salute

Indossare uno smartwatch è diventato d’uso comune ma quando l’apparato in questione dona un fattivo contributo al monitoraggio della salute?

Il concetto di waerable salvavita serve a combattere la pericolosa la convinzione che non ci sia miglior medico al mondo di se stessi, affidarsi unicamente a intuito e sensazioni non è consigliabile e un aiuto immediato può venire dalla tecnologia.

Il wearable ha fatto e sta facendo passi da gigante per un ascolto maggiormente ponderato e affidabile dei segnali profusi dal nostro corpo facendo scattare per tempo il fatidico segnale d’allarme. Prodotti per cui potrebbe rendersi necessario l’acquisto fuori Italia, un dato di fatto su cui occorrerebbe attenta riflessione.

L’Omron HeartGuide è uno strumento made in USA per la misura della pressione sanguigna in forma di orologio da polso. Funziona come un vero e proprio sfigmomanometro anche se ancora al vaglio governativo da parte della Food and Drug Administration americana. Un apparato vitale per il monitoraggio della pressione arteriosa, aiutare a combattere l’ipertensione e le numerose malattie che ne derivano. In teoria dovrebbe essere disponibile entro fine anno a un prezzo annunciato di 350$. Link a sito ufficiale Omron.


La HeartGuide ha una fascia extra rigida che si gonfia per prendere una misura oscillometrica come un normale bracciale della pressione sanguigna e si sincronizza con l’app dello smartphone, dove i dati possono essere condivisi col medico. Acquisizione letture manuali e misurazioni della frequenza cardiaca spot ma può anche essere programmato per letture notturne onde testare l’ipertensione e il rischio di ictus durante il sonno. Inoltre HeartGuide è un contapassi, misuratore del sonno e può ricevere anche le notifiche dal cellulare. Autonomia tra i 10 giorni e le 2 settimane con una singola carica.

Dexcom G6 è invece un piccolo monitor per la glicemia che riporta in modalità wireless la lettura ogni 5 minuti senza dolore, una volta applicato l’apposito cerotto sulla pelle e su di esso un piccolo trasmettitore Bluetooth. Il tutto può venire letto tramite apposito terminale oppure con app installata sullo smartphone. Le letture sono ritardate di 10-20 minuti poiché il dispositivo non legge direttamente il sangue ma è perfettamente in grado di eseguire il necessario monitoraggio glicemico, con una precisione equivalente al classico (doloroso) prelievo. Link diretto al sito Dexcom.

Alivecor KardiaBand è il primo cinturino autorizzato dalla Food and Drug Administration americana che funziona come una semplice macchina per elettrocardiogramma e offre una precisione pari all’84 percento nel discriminare il battito cardiaco normale dalla fibrillazione atriale contribuendo a combattere l’ictus: è sufficiente posizionare il pollice sul sensore integrato per ottenere un elettrocardiogramma in 30 secondi. Link diretto al sito Alivecor.

Cronologia e archiviazione illimitata delle registrazioni ECG, riepilogo ECG mensile da condividere col medico insieme alla possibilità di monitorare pressione sanguigna, l’attività, i farmaci e il peso. Presenta il monitoraggio SmartRhythm che valuta in modo intelligente la frequenza cardiaca e l’attività fisica. In caso di necessità SmartRhythm invia una notifica per eseguire un ECG. KardiaBand richiede un iPhone e un Apple Watch abbinati, non è compatibile Android e non è testato o raccomandato in presenza di pacemaker.

Visuale ‘esplosa’ dell’Omron HeartGuide

Non wearable status symbol ma veri e propri salvavita che stentano ad arrivare sul nostro territorio per i motivi che facilmente vi lasciamo immaginare. Guardando al futuro dietro l’angolo sappiate che la tecnologia smart per monitorare condizioni cliniche non conosce sosta. Uno studio pionieristico condotto presso l’organizzazione no-profit statunitense Mayo Clinic ha recentemente ottenuto la prima prova che la voce può essere un accurato indicatore della presenza o meno di una malattia coronarica.

Sono state misurate ottantuno caratteristiche tonali della voce dopo che i pazienti hanno parlato a un’app di registrazione utilizzando la tecnologia della società di biomarker vocale Beyond Verbal. Sarebbe un altro passo verso lo sfruttamento della scienza alla volta di un non invasivo environment per il monitoraggio della salute…semplicemente parlando!

© 2018, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

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