Le Bequadro 2 di VREL Electroacustic sono originalissimi grandi diffusori a dipolo di progettazione e costruzione italiana (inclusi gli altoparlanti). Scopriamo come suonano…
E’ una recensione difficile, perché nette qualità ed altrettanto chiari difetti convivono, in questi originali diffusori a dipolo della ditta italiana VREL Electroacustic, che si è affacciata sul mercato al Monaco High End 2018 e che sta per presentare anche poderose elettroniche valvolari.
Partiamo dai difetti: costano tanto (per i comuni mortali non malati di alta fedeltà, anzi di musica), e a dispetto di costo e delle non trascurabili dimensioni mancano di un’ottava in basso, anzi, noi amanti della musica organistica diremmo DUE ottave. Inoltre colorano un po’ sui 2-3 kHz circa, rendendo le voci un filo aggressive e nasali, almeno nel modello che mi è stato fornito.
I pregi però sono estremi: il suono è vivido, molto realistico (ripeto ad alta voce: molto realistico), affilato, rapido, non sforzato, emozionante, e dimensionalmente in scala reale. E’ un suono che dà l’impressione di venir generato in modo facile, le sfumature di modulazione nel canto, per esempio, sono seguite e riprodotte con grande leggibilità, e contemporaneamente v’è corpo, matericità, ed infine, aggiungo tra i meriti, un acuto che non credo di aver mai udito così musicale, esteso, affilato ma anche dolce.
Il tweeter è, in una parola, stratosferico. Anzi, è necessario usare il plurale e scrivere “i tweeter”, perché anch’essi realizzano un dipolo, per cui su ogni diffusore oltre al tweeter frontale caricato a tromba ve n’è uno gemello che punta indietro, collegato in controfase.
Sono a mio parere perfette per un salone di circa 120 metri cubi (40 metri quadri, quindi, se il soffitto è alto 3 metri), ascoltandole ad una distanza minima di 2 metri e mezzo ed angolandole pochissimo, anzi quasi tenendole parallele al muro di fondo, da cui distanziarle almeno un metro.
Tornando al suono, posso confermarvi che le Bequadro 2 sono impressionanti nella resa dei transienti e della ricchezza armonica; parlo quindi di corde pizzicate, campanelle, piccole percussioni, ma anche del “raspare” del violoncello, dei transienti nelle canne d’organo, di chitarre elettriche e fisarmoniche piene di dettaglio e suadenza, di una grande leggibilità sul medio-acuto in generale, cui non fa purtroppo da contraltare, come detto in apertura, un altrettanto pieno e convincente basso profondo.
Certo, da un dipolo cosa ci si poteva aspettare? L’onda negativa dopo aver percorso pochi centimetri già raggiunge quella positiva e l’annulla. E’ fisica. Sotto ai 40 Hz non potete aspettarvi molto, e quindi mettete in conto prima o poi l’acquisto di un subwoofer, oppure fornite un aiutino artificiale con un buon equalizzatore.
E’ però corretto riferire che altri possessori del diffusore non sembrano aver rilevato questo limite, per cui sarebbe necessario approfondire, ascoltando le Bequadro 2 in differenti ambienti e con differenti posizionamenti. Consiglierei insomma all’eventuale acquirente di chiedere una prova nel proprio appartamento.
Ogni diffusore è equipaggiato con tre woofer identici, del diametro di 10 pollici e, come dicevo poco fa, da un tweeter a tromba sul fronte e da un identico tweeter, ma senza tromba, sul retro.
Il retro è aperto, copribile con una struttura leggera che tende una tela elastica con funzione di para-polvere. Vengono fornite anche le tele per il frontale, ma sconsiglio di usarle, sia perché il diffusore è bello scoperto, sia perché a detta del progettista possono degradare il suono.
La base d’appoggio è di circa 44 centimetri di larghezza per 33 di profondità. L’altezza è di circa 137 cm. Sono lievemente inclinate verso l’alto.
Sono collegabili in biwiring e biamping. La buona sensibilità di 95 dB SPL con 1W ad un metro ne consente il funzionamento con amplificatori anche piccoli. Io, avendole ascoltate principalmente con un finale Cambridge Audio Azur 840W da 200 W per canale, l’ultimo giorno per curiosità ho messo in campo un piccolo NAD 310 e addirittura il famoso T-AMP (che ha fatto gridare al miracolo – e in verità continua a farlo – quando è uscito una quindicina d’anni fa, per l’eccellente suono e per il costo ridicolo di 25 euro), che non hanno deluso, facendole suonare anche forte, perdendo certamente un po’ di “graffio” e di autorità ma confermando buona parte delle impressioni ottenute con l’amplificazione seria.
Vengono forniti cavi in biwiring della lunghezza di 3 metri, che sono qualitativamente un validissimo punto di partenza.
Anche esteticamente questi diffusori convincono e piacciono, e tra l’altro si possono far realizzare in più legni e con ecopelle di vari colori, agevolandone non poco l’inserimento in ogni tipologia d’ambiente.
Credo che le fotografie che ho realizzato nelle due settimane di stazionamento nel mio salotto parlino da sole.
Se vi capitasse di poterle ascoltare, vi consiglio alcuni dischi, per tutti i gusti, con cui sarà impossibile non apprezzarne rapidamente i pregi:
- Paolo Fresu Quintet, “Mélos”
- Tori Amos, “Boys for Pele”
- Jean Guillou, “Mussorgsky: Pictures at an Exhibition; Stravinsky: Three Dances From Petrouchka” (disco della Dorian che ha fatto la storia dell’audiofilia organistica).
- Rinaldo Alessandrini, “Alessandro Scarlatti, Toccate per Cembalo”
- Gregorio Paniagua, “Atrium Musicae de Madrid: La Folia de la Spagna”
Torniamo a parlare del prezzo: oltre 7’000 euro (iva esclusa) per una coppia di questi diffusori è una cifra per la quale vanno considerati vari contendenti assai pericolosi. Penso ad esempio alle B&W 802D ed alle Neumann KH-310 (queste, amplificate, e te ne compri quattro). Penso anche, volendo giocare con la fantasia, alle mai abbastanza consigliate Neumann KH-120: con una cifra del genere se ne possono comprare una dozzina, ossia una pila di sei per lato!
L’altro motivo di dubbio è l’affidabilità del giovane marchio, italiano a cui auguriamo naturalmente il meglio, ma dal punto di vista dell’acquirente, vista la cifra da investire, che garanzie si hanno che tra dieci o vent’anni siano disponibili pezzi di ricambio, in un Paese come il nostro, disastrato, che vede chiudere società ogni due ore? E’ un dubbio lecito, tuttavia sappiamo che le radici sono più che solide: Vrel, marchio di Adcomm, costruisce macchine industriali da trent’anni, e l’attività collaterale nell’audio è il frutto della profonda passione del titolare, Roberto Verdi.
Vrel offre anche altri modelli, alcuni più piccoli ed economici, che potrebbero rappresentare un’alternativa meno “a rischio” d’investimento, oltre ad essere più adatte ad ambienti medi e piccoli. Ho però paura che la dimensionalità in verticale, nelle Bequadro 2 molto soddisfacente, vada persa. Non ho avuto per ora l’opportunità di ascoltarle.
Dopo oltre due settimane, sto per restituire i due diffusori. A malincuore. Torno alle mie umili Linn Ninka, più equilibrate, più estese sui bassi, decisamente più economiche, ma che suonano, ora più che mai, finte.
Aggiornamento: me le sono comprate!
VERDETTO
Le Bequadro 2 sono originalissimi grandi diffusori a dipolo di progettazione e costruzione italiana (inclusi gli altoparlanti) che vantano una sonorità estremamente realistica, ma che non sono per tutte le tasche e che richiedono un attento interfacciamento con l’ambiente per esprimersi ai loro massimi livelli, in particolare per quanto riguarda l’estensione sui bassi.
Recensione e foto* di Simone Corelli
Simone Corelli
Milanese classe ’69, Simone Corelli si definisce un “music enthusiast“, lavora come film rerecording sound mixer, realizza mix multicanale ed è esperto di audio a oggetti.
La sua attività didattica e divulgativa lo vede collaborare con Centro Sperimentale di Cinematografia, Istituto Rossellini, Università La Sapienza, CESMA ed RSI in Svizzera. E’ membro della Audio Engineering Society e dell’ Associazione Italiana Fonici di Mix, nonché presidente del Gruppo Tematico per la Cinematografia Sonora (GTCS).
E’ autore di “Pro Tools in One Hour (coffee break included)” ed ha appena pubblicato il testo in italiano Radiografare il suono con iZotope RX edito da Lambda e disponibile su Amazon. RX Advanced è uno dei software che Cult Media utilizzerà per il restauro sonoro di alcuni titoli di prossima uscita su UltraHd Blu-ray.
© 2019, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.
Vrel Bequadro 2
PRO
- Suono realistico in modo impressionante, in particolare sui transienti e sul medio-acuto.
- Riproduzione dello spazio, anche verticale, in scala reale.
- Apparenza maestosa, con legno e colorazioni personalizzabili su richiesta.
- Buona efficienza, che le rende accoppiabili ad amplificatori a valvole.
- Sono disponibili canali centrali (Vox) ed LFE (Gravis) per gli amanti del cinema.
- Garanzia decennale
CONTRO
- Prezzo non trascurabile.
- Giovinezza del marchio.
- Lieve enfasi tra i 2.5 ed i 3 kHz.
- Estensione sui bassi che va verificata nel proprio ambiente d’ascolto.
SCHEDA TECNICA
Driver: tre woofer da 10 pollici di diametro, due tweeter di cui quello frontale caricato a tromba. Nessun crossover elettrico.
Efficienza: 95 dB SPL @ 1 W @ 1 m (125-8000 Hz)
Connessioni: biwiring/biamplificazione, ossia i morsetti dei 3 woofer e dei 2 tweeter sono due coppie indipendenti.
Dimensioni (L x A x P): 44 cm x 137 x 33 cm.
Peso: 30 Kg.
Prezzo: 7’280 euro la coppia (esclusa iva)
per informazioni:
www.vrel.eu
vrel@vrel.it
tel. +39 335 5346264