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VPI Vanquish – L’armageddon dei giradischi

Il VPI Vanquish è forse il più grande e avveniristico giradischi della storia della musica Ultra-Hi-End anche se non esattamente il più costoso in assoluto

Se ci trovasse a chiederne il prezzo è molto probabile che non si riuscirebbe a rientrare nella rosa dei pochi eletti che possono affrontare un acquisto da 137.000€ per un solo giradischi. Amando quanto meno la bellezza dell’Hi-Fidelity senza compromesso alcuno non si può che rimanere a bocca aperta di fronte a una simile opera d’arte prima ancora che ingegneristica, da parte della statunitense VPI.

Rifinito in uno sfavillante color rosso rubino e montato su uno stand dedicato quanto pesante il Vanquish è uno spettacolo senza precedenti a partire proprio dal design, che non può che attrarre l’attenzione e che è basato su un precedente modello su misura, creato dal fondatore di VPI Harry Weisfeld. Il giradischi utilizza la tecnologia magnetica direct drive – un ulteriore sviluppo del sistema a trazione diretta presente nel modello VPI HW-40 (che recentemente abbiamo presentato nell’approfondimento che trovate a questo link) – assieme all’altrettanto originale forma a treppiede, altro segno di distinzione e riferimento per questa azienda.

vpi vanquish

I fortunati proprietari possono montare fino a tre bracci di qualsiasi lunghezza, tipo o marca, dato che VPI crede che i bracci siano una scelta molto personale e tale vada rispettata nei confronti degli appassionati. Nella fattispecie il braccio incluso è il VPI Fatboy (con cuscinetti Uni o Gimbal), il primo braccio da 14” pollici realizzato attraverso una stampa 3D. Questo design mira a offrire sia rigidità che bassa risonanza. Per quanto riguarda lo stadio phono si tratta di un’unità su misura basata sul preesistente Voyager Phono di VPI, che si adatta visivamente al giradischi ma al tempo stesso si trova a un livello inferiore rispetto allo stand.


Osservando meglio l’apparato a figura intera si può notare come la progettazione abbia condotto alla doppia unità separata che fornisce energia e i controlli relativi al motore. Il posizionamento lontano dal giradischi stesso è una scelta specifica da parte di VPI, che ha affermato che in tal modo “viene fornita una ulteriore schermatura e riduzione del rumore per un apparato già di per sé silenziosamente morto”. Annunciato originariamente per gli Stati Uniti durante il Captial Audiofest lo scorso novembre, il lancio europeo di Vanquish era previsto in seno all’annuale kermesse tedesca del Monaco High-End. Purtroppo però il più importante evento su territorio europeo dedicato all’alta fedeltà è stato annullato a causa della pandemia in corso. Tuttavia resta disponibile per l’acquisto a partire dalla Gran Bretagna, con Renaissance Audio pronta a ricevere ordini da parte di chiunque abbia la fortuna di avere tasche abbastanza profonde per permettersene l’acquisto.

vpi vanquish

Vanquish in inglese lo si può tradurre come ‘sbaragliare’ oppure ‘sconfiggere meticolosamente’. Una semplice definizione che in pratica riassume le quotidiane attività che si svolgono presso l’azienda VPI. Brand che ha mietuto successi attraverso il piatto più a buon mercato, ovvero il Cliffwood (circa 1.000$ che da noi si sono trasformati in 2.500€), e certo non di meno il direct drive HW-40 (15.000$ su suolo americano che qui sono levitati a 19.500€). Il passo successivo quindi quello verso l’Hi-End assoluto con una follia economica da quasi 140K euro, giustificati da ricerca e sperimentazione tra tecnologia e fruizione del suono da vinile. Il grado di progettazione non ha eguali, studio di materiali e tecnologia di isolamento delle vibrazioni sono legati a un livello di sofisticato perfezionamento da parte dell’ingegnere Mike Bettinger di VPI.

Abbiamo accennato a ciò che rende unico il nuovo Vanquish secondo VPI, dato che non si tratta di un giradischi direct-drive nel senso tradizionale del termine. Il Vanquish è un “giradischi magnetico a comando diretto”, il che significa che il motore di azionamento è accoppiato al piatto e al gruppo volano attraverso la forza di magneti ad alta potenza. In sostanza, offre tutti i vantaggi della trasmissione diretta e della trasmissione a cinghia in un unico design Ultra High-End, unendo i pregi di entrambi e scartandone i difetti. Esattamente come il succitato HW-40 il Vanquish utilizza un “cablaggio nascosto” in contrasto con la solita terminazione della spina LEMO con cavo. Il braccio Vanquish Fatboy utilizza il filo Nordost e si collega internamente direttamente allo stadio phono incorporato, creando meno connessioni tra cartridge, lo stadio phono e quindi complessivamente il percorso del segnale.

vpi vanquish

Dicevamo del nuovo braccio Vanquish Fatboy, primo braccio 14” pollici che deriva da stampa 3D da parte di VPI e che raggiunge una nuova misura di rigidità e annullamento della risonanza. Per il robusto giunto cardanico sono impiegati cuscinetti ABEC 9 prodotti in Giappone, per un attrito ultra basso. Il braccio è montato su una nuovissima armatura stratificata Vanquish (alluminio, acrilico, alluminio). La nuova armboard è stata progettata pensando a un ulteriore controllo sempre di risonanza e isolamento. Il Vanquish è accompagnato dal nuovo stadio phono proprietario, evoluzione del Voyager Phono stage di VPI, altro concept ingegneristico di Mike Bettinger. Anche qui costruzione e finitura portano la tecnologia phono-stage di VPI a un livello superiore utilizzando la stessa base di isolamento presente sul modello HW-40.

Il VPI Vanquish Stand ha aperture lavorate nella parte posteriore per far passare e nascondere facilmente tutti i cavi da e verso Vanquish e i componenti associati. Inoltre il rack offre spazio sufficiente per aggiungere comodamente un line stage. Tra le altre peculiarità di questa arma finale per l’ascolto assoluto di vinile quella che ogni parte è montata con viti lavorate in fori ciechi filettati dal design pulito ed elegante, come l’arm-board in alluminio lavorato che è rimovibile. Grande attenzione in tal senso al VTF (Vertical Tracking Force) e al peso indotto sul vinile, troppo basso e lo stilo sbatte contro le pareti della scanalatura danneggiando l’incisione, troppo elevato e il consumo aumenta rapidamente. Qui il braccio ha un contrappeso regolabile su un albero filettato per un’impostazione VTF rapida e precisa.

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Se quanto detto finora avesse lasciato l’impressione di avere di fronte il giradischi più costoso della storia della musica allora non conoscete altri colossi assoluti come Artus by Transrotor (150,000$), Audio Consulting R-evolution Meteor (176.000$), Argos by Transrotor (250.000$), Goldman Reference II (300.000$) con il podio assoluto su cui al solito siede l’Av Design Haus’ Dereneville VPM 2010-1 da 650.000$(!). Anche restando sul ‘piccolo’ VPI Vanquish va da se che non gli debba avvicinare nulla che non sia pari livello quanto a stadio pre / finale (come per esempio la meravigliosa coppia Ayre Acoustics KX-R Twenty & VX-R Twenty da poco presentata a questo link), non di meno lo dovranno essere i due diffusori di pari levatura.

Potrebbe essere per esempio il caso delle KEF Muon (parliamo di una tiratura limitata a un centinaio di esemplari da 100.000€ cadauno), coppia di casse reference da 115 Kg per canale e un progetto esclusivo per il driver Uni-Q che posiziona il tweeter nel centro acustico del cono di gamma media. Ciò consente sia a midrange che a tweeter di agire come un’unica fonte focalizzata di suono che va a disperdersi in modo ampio e uniforme. Quanto a gusti c’è davvero l’imbarazzo della scelta: al posto delle KEF Muon si potrebbero per esempio scegliere le Martin Logan Neolith (110.000€), se non dovesse piacere Ayre Acoustics si potrebbe mettere assieme un’altra accoppiata da svenimento come nel caso di Krell. Stiamo parlando del preamplificatore della linea KRell Illusion a pilotare la mostruosa potenza del Krell KR-Solo575 monoblock, che assieme alle KEF Muon sono già stati impiegati a dimostrazione delle qualità del VPI Vanquish. Se la scelta ricadesse su Krell (con il preampli da 21.500€) ci sono da aggiungere più o meno altri 30.000€ per i due finali monofonici, comunque stiamo parlando di un progetto Hi-End stereo che tra giradischi, pre e finale e la giusta e necessaria cavetteria si avvicinerebbe ai 300.000€.

Per ulteriori informazioni: link al sito statunitense VPI.

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