Tra le giornate che si allungano e la voglia di primavera e aria aperta, vi proponiamo tre auricolari in-ear true wireless con resistenza ad acqua e sudore ideali per l’attività fisica
Con l’arrivo della primavera e la voglia di stare all’aria aperta e di fare attività fisica, gli auricolari in-ear true wireless possono rivelarsi ottimi compagni musicali per allentamenti, camminate e gite e, come ben sappiamo, il mercato è ormai stracolmo di modelli che vanno da poche decine fino a centinaia di euro.
Considerando però lo scenario appena descritto, non vogliamo consigliare tanto i modelli più prestanti sul versante audio, bensì quelli che si distinguono per altri fattori come la resistenza all’acqua e al sudore, l’autonomia elevata, il prezzo conveniente e persino l’abbinamento con uno smartwatch. Meno importante invece la cancellazione del rumore, se non altro perché, per ragioni di sicurezza, durante l’attività fisica sarebbe meglio essere sempre consapevoli dei rumori e dei suoni che ci circondano (soprattutto in città).
Per chi ha un budget limitato – Yamaha TW-E3C
Anno dopo anno, e serie dopo serie, Yamaha si sta ritagliando un posticino di tutto rispetto anche nel mercato degli auricolari in-ear true wireless. Ne sono l’ennesima dimostrazione i TW-E3C, terza generazione della gamma E3 (qui la recensione dei precedenti E3B) disponibile online a poco meno di 100 euro. Un prezzo molto interessante se pensiamo alle specifiche tecniche.
Parliamo infatti di un modello con Bluetooth aptX Adaptive (ne abbiamo parlato approfonditamente qui), certificazione IPX5 per resistenza ad acqua e sudore (potrete quindi indossarli anche mentre fate sport), Bluetooth 5.2 e un’autonomia complessiva di ben 24 ore tra le 9 ore degli auricolari e altre 15 assicurate dalla custodia di ricarica.
I driver dinamici da 6mm, la risposta in frequenza di 20Hz-20kHz e le già note funzioni proprietarie Listening Care e True Sound assicurano una qualità audio di tutto rispetto. Per chi non conoscesse queste due feature, True Sound punta a riprodurre un sound quanto più possibile “trasparente” in modo da fornire all’ascoltatore un suono molto simile a quello inteso in origine dall’artista, mentre Listening Care punta a correggere il bilanciamento audio e lo ottimizza in base al volume, con il risultato di un audio particolarmente naturale che riduce l’affaticamento dell’udito dovuto agli eccessi di volume.
Continuando con le caratteristiche, troviamo diverse impostazioni di equalizzazione che possiamo personalizzare tramite l’app Yamaha, due microfoni presenti su ogni auricolare con Qualcomm cVc (Clear Voice Capture) per ottimizzare la resa delle chiamate vocali e Bluetooth multipoint per un passaggio istantaneo tra due dispositivi connessi.
È anche possibile accedere rapidamente agli assistenti vocali tramite il sensore touch posto sugli auricolari stessi; se poi si ha bisogno di rimanere in contatto con l’ambiente circostante, è possibile attivare la modalità audio ambientale. Considerando anche il prezzo, non è presente alcun sistema di cancellazione attiva del rumore (per averlo, bisogna rivolgersi ai più costosi TW-E7B), ma per il resto i TW-E3C potrebbero fare comodo a molti proprio per il loro prezzo, sebbene in questa fascia di prezzo la concorrenza si stia facendo sempre più spietata.
Audio… da polso – Huawei Watch Buds
Huawei Watch Buds è un dispositivo “ibrido” unico nel suo genere, visto che parliamo di uno smartwatch al cui interno, una volta sollevato il quadrante, troviamo due auricolari in-ear true wireless. Un 2-in-1 da 499 euro che fa della massima portabilità il suo fiore all’occhiello e in cui lo smartwatch, oltre a offrire tutte le tipiche funzioni di un orologio intelligente (comprese ovviamente quelle relative al fitness e all’attività sportiva), funge anche da custodia di ricarica per gli auricolari.
L’unità Watch sembra in tutto e per tutto una versione modificata dell’attuale smartwatch top di gamma di Huawei (il GT3), con sistema operativo di Huawei (HarmonyOS), compatibilità con iOS e Android, cassa in acciaio inossidabile, vetro in silicato di alluminio e litio e una natura fortemente improntata al fitness tracking.
La principale differenza è che lo schermo AMOLED da 1,43 pollici del Watch Buds si solleva per far accedere agli auricolari true wireless e, a tal proposito, la cerniera dell’orologio è stata progettata per resistere a 100.000 aperture e a uno stress test di 5 kg. Huawei non ha fornito un elenco completo delle specifiche degli auricolari, ma appaiono sorprendentemente piccoli se si considera lo spessore dichiarato della custodia di ricarica/orologio di 14,99 mm, misura che corrisponde bene o male a un tipico fitness tracker come un Garmin Forerunner e che risulta più sottile di molte custodie dedicate alla ricarica wireless.
Huawei sostiene che l’orologio e gli auricolari hanno un’autonomia massima di tre giorni di utilizzo combinato. Gli auricolari offrono circa quattro ore di ascolto con la cancellazione del rumore disattivata o due ore con ANC attivato, mentre in modalità di risparmio energetico si sale a 7 giorni di autonomia complessiva.
A parte questo, le informazioni che abbiamo sui true wireless riguardano essenzialmente le loro dimensioni, il peso di soli 4 grammi per singolo auricolare, la configurazione a sei driver, la certificazione IPX4 per resistere ad acqua e sudore e il supporto delle tecnologie proprietarie Triple Adaptive EQ e Adaptive Identification.
Triple Adaptive EQ è una tecnologia di scansione che permette agli auricolari di regolare in modo intelligente il suono in base alla forma del canale uditivo dell’ascoltatore. Adaptive Identification corregge automaticamente i canali audio dei Watch Buds, in modo che ogni auricolare possa funzionare sia come auricolare destro, sia come auricolare sinistro. Supportati infine il Bluetooth 5.2 e i codec audio AAC, SBC e L2HC HD.
Autonomia infinita – Urbanista Phoenix
Ci si lamenta spesso che gli in-ear true wireless sono ormai tutti i uguali e che manca una vera innovazione capace di far emergere un modello da un altro. Affermazioni vere solo in parte, ma gli Urbanista Phoenix riescono in effetti a distaccarsi dalla “folla” grazie alla loro natura autoricaricabile.
Come le precedenti Los Angeles, che però erano cuffie over-ear, gli Urbanista Phoenix (149 euro) utilizzano infatti celle solari Powerfoyle, materiale integrato nella custodia di ricarica in grado di convertire in energia ogni forma di luce presente in ambienti all’aperto e al chiuso. La ricarica avviene non appena il case viene esposto alla luce, offrendo un tempo di riproduzione virtualmente infinito.
C’è comunque una batteria di riserva con un’autonomia di 32 ore, mentre quella degli auricolari è di 8 ore. I Phoenix si candidano quindi a diventare i true wireless ideali per chi bada soprattutto all’autonomia, ma è da segnalare anche il sistema ibrido di cancellazione attiva del rumore, affiancato dall’immancabile modalità Trasparenza per ascoltare i rumori circostanti.
Gli Urbanista Phoenix si affidano inoltre al Bluetooth 5.1 multipoint per la connessione con due dispositivi, sono protetti da polvere, sudore e schizzi d’acqua grazie al grado di protezione IPX4 e supportano i comandi vocali tramite Siri e Google Assistant. In più, tramite l’app Urbanista per iOS e Android, si può controllare l’equalizzazione, personalizzare i comandi tattili sugli auricolari e avere indicazioni visive sui livelli di carica solare.
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