MARK KNOPFLER “1996-2007 – THE STUDIO ALBUMS”
Qualche tempo fa recensimmo il primo lavoro solista di questo immenso chitarrista, quel Golden Heart che nel lontano 1996 rappresentò un assaggio di quello che sarebbe venuto in seguito, ovvero una sequela di dischi di altissima classe e parimenti eccellente qualità sonora. Quegli stessi lavori – sottoposti ad un’accurata opera di rimasterizzazione presso gli Abbey Road Studios e raccolti in un apposito box – dal primo ottobre u.s. sono disponibili in una edizione limitata freschissima di stampa. Da non perdere assolutamente!
MARK KNOPFLER “1996-2007 – THE STUDIO ALBUMS”: IL DISCO
Ovvero “i dischi”, perché nel presente caso avete l’occasione di mettere mano in un sol colpo su una consistente parte dei lavori proposti dal buon Mark nell’arco di tempo che va dal 1996 – anno in cui uscì il mitico Golden Heart – fino al 2007, quando fu pubblicato Kill to Get Crimson.
Come dicevo, l’occasione è particolarmente ghiotta perché consente di venire in possesso di una serie di lavori che lungi dall’essere uno uguale all’altro, sono caratterizzati da rara maestria sonora e densi di sfumature bluesy, jazzy e folk, insomma, quel tipo di sound che non stanca ed invita a ripetuti ascolti senza risultare stucchevole o peggio ancora monotono. Tutt’altro, ogni album è un viaggio a se, ed i temi affrontati sono un po’ una caratteristica del nostro, ove l’amore, la sfortuna, la vita che talvolta non concede riscatti, ma anche la gioia di vivere e l’introspezione personale rappresentano i temi maggiormente frequentati.
Strumentista dotatissimo ed assolutamente caratteristico nello stile e nel suono, che come sapete nasce per sua stessa ammissione da un presunto limite (?) tecnico – e qui mi viene da ridere – è sempre rimasto aderente al contesto, mai sopra le righe o schiavo del music business, assoluto padrone di quella cifra sonora tanto caratterizzante, un vero e proprio marchio di fabbrica.
L’edizione proposta – o per meglio dire la riedizione – racchiude i seguenti lavori: Golden Heart (1996), Sailing To Philadelphia (2000), The Ragpicker’s Dream (2002), Shangri-La (2004) e Kill To Get Crimson (2007) ai quali si aggiunge un bonus disc dal titolo Gravy Train: The B-Sides 1996-2007.
Che dire di questi (capo)lavori? Difficile esprimere un parere che non sia positivo, se non altro per l’indubitabile classe che contraddistingue ciascuno dei cinque rappresentanti presi in considerazione, opere davvero dotate di quel qualcosa in più che stimola ripetuti e quanto mai sapidi ascolti, veramente un bel sentire; idem può dirsi per il bonus disc a corredo, coerentemente allineato con le opere citate.
MARK KNOPFLER “1996-2007 – THE STUDIO ALBUMS”: QUALITÀ SONORA
Nelle mie recensioni solitamente insisto su un dettaglio: la timbrica generale degli strumenti, che quando ripresi con perizia consentono di “vedere” i musicisti e la loro fisica posizione sul palcoscenico virtuale. Non fanno eccezione le opere qui prese in considerazione, la cui ineccepibile qualità sonora – davvero molto alta fin dall’origine – è stata rivista ed ulteriormente migliorata dalla sapiente opera di rimasterizzazione svolta presso gli Abbey Road Studios da Miles Showell, tecnico di comprovata esperienza.
Come anticipato, le registrazioni dell’epoca erano già di loro molto ben fatte e prevedevano la codifica HDCD (High Definition Compatible Digital) della Pacific Microsonics, tecnologia che sfruttava un particolare chip-set di uscita il quale – sui lettori che ne erano equipaggiati – garantiva prestazioni assai elevate permettendo di ottenere una riproduzione con definizione potenzialmente superiore pur rimanendo nel formato 16/44 caratteristico dello standard CD. Per inciso, faccio presente che tali lettori pareva avessero prestazioni superiori agli altri anche nella riproduzione dei normali CD, prova evidente dell’importanza degli stadi d’uscita. Dovesse capitarvi quindi di acquistarne un modello sul mercato dell’usato, potreste fare un buon affare.
Ovviamente, pur non possedendo un lettore dotato di tale stadio d’uscita, era comunque possibile apprezzare una qualità piuttosto elevata basata su suoni corposi e caldi, cui si univa un’elevata dinamica in grado di far emergere i dettagli senza esagerare, ovvero in maniera molto naturale.
Bellissimi quindi tutti gli strumenti: ben corposo il basso – come sempre dovrebbe essere! – giustamente risonante la batteria, dove si apprezzano sfumature legate alla differente accordatura delle pelli (ascoltate le rullate sul timpano in Cannibals, contenuto nell’album Golden Heart quale esempio), pianoforte acustico, elettrico e sintetizzatori ben individuabili nello spazio e poi la voce, e che voce, la classica calda, profonda e riconoscibilissima voce di questo grande chitarrista, un vero piacere per le orecchie. Ottima la spazialità, si percepisce chiaramente l’ambiente dove è stata effettuata la presa del suono ed anche profondità e larghezza sono rispettate.
L’opera di rimasterizzazione ha, per quanto possibile, elevato tali caratteristiche rendendo i suoni ancora più realistici annullando quella minima velatura – se proprio devo cercare un difetto, ma parliamo davvero di questioni di lana caprina – riscontrabile in qualche occasione sulle versioni originali, nulla di che ma mi sembra corretto segnalarlo.
MARK KNOPFLER “1996-2007 – THE STUDIO ALBUMS”: QUALE EDIZIONE SCEGLIERE
Il presente lavoro – edito su etichetta UNIVERSAL MUSIC – è disponibile sia in versione digitale che in vinile, ed è quanto mai opportuno segnalare l’alta qualità di stampa di quest’ultima, che non è detto sia sempre curata, maggiormente in operazioni commerciali quale potrebbe apparire la presente ad un’occhiata superficiale.
Ciascuna edizione è contenuta all’interno di un elegante cofanetto, si compone di 6 CD oppure di ben 11 vinili da 180 grammi le cui copertine – per la gioia di chi sceglierà quest’ultima – sono costituite da pesante cartone goffrato con eccellenti buste interne di protezione. Le medesime, in entrambe le versioni, sono altresì replicate come serigrafie potenzialmente destinate ad essere corredate di cornice ed esposte in bella mostra. I prezzi oscillano tra i +/- 37 euro della versione digitale – un vero affare considerando le opere di cui si viene in possesso – arrivando ai 170 di quella analogica, certamente più costosa ma in linea con la qualità, soprattutto se siete dotati di un bel giradischi, non necessariamente un modello ultra costoso, solo un onesto esemplare dotato di un buon fonorivelatore, escludendo chiaramente giradischi dalla foggia plasticosa, pseudo vintage nell’aspetto ma dotati di prestazioni alquanto discutibili.
E come al solito, buon ascolto!
Il vino suggerito da Doctorwine.it
Avevo provato a suggerire qualcosa in una precedente puntata dedicata a un album di Mark Knofler, ma in questo caso ci troviamo davanti a una vera opera omnia e quindi vale la pena di scegliere qualcosa di ancor più complesso e soprattutto longevo, come la carriera di Knofler peraltro. Un grande rosso che può sfidare gli anni ma che è già delizioso da giovane. Il Vino Nobile di Montepulciano Le Caggiole 2018 di Poliziano è un vino così. Deriva da sole uve Sangiovese e matura per due anni in grandi botti di rovere da 30 e da 50 ettolitri. Ha colore rubino intenso e vivo, profumi molto nitidi di viola, ciliegia scura, con qualche accenno affumicato. Il sapore è deciso, di ottimo corpo, agile, con qualche ricordo appena tannico ma ben compensato da una componente di acidità che lo rende piacevolissimo da bere. Un ottimo Vino Nobile, che potrete trovare in enoteca a circa 70 euro.
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