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Vinili in alta definizione: appuntamento fissato nel 2019

Vinili in alta definizione

Nell’estate del prossimo anno dovremmo vedere sul mercato i primi vinili in alta definizione grazie a un nuovo processo produttivo ideato dalla start-up austriaca Rebeat Innovation.

Günther Loibl, fondatore e CEO della start-up austriaca Rebeat Innovation, ha dichiarato che la sua azienda ha ricevuto 4,8 milioni di dollari (circa 3,9 milioni di euro) per sviluppare un brevetto depositato nel 2016. Il brevetto in questione descrive un nuovo metodo di produzione di vinili in alta definizione con maggiore fedeltà, maggiore ampiezza e tempi di riproduzione più lunghi rispetto agli LP convenzionali.

Circa 600.000 dollari del capitale sono già stati spesi in un sistema di assemblaggio laser per realizzare “stamper” (che creano i solchi dei dischi in vinile) partendo da mappe topografiche in 3D di file audio digitali. Questo metodo, almeno in teoria, significa che i dischi possono essere prodotti con maggiore precisione e minore perdita di informazioni e senza utilizzare molte delle sostanze chimiche che il processo tradizionale comporta.

Il risultato dovrebbe essere un vinile con il 30% in più di capienza (e quindi di tempo di riproduzione), il 30% in più di potenza del segnale e una maggiore fedeltà rispetto a un LP tradizionale come lo abbiamo sempre conosciuto. Il tutto tramite un disco in vinile compatibile con i giradischi esistenti. Loibl intende presentare alcuni stamper test all’evento Vinyl Making di Detroit nell’ottobre di quest’anno. “Ci vorranno altri otto mesi per fare tutti gli aggiustamenti del caso, quindi entro l’estate 2019 vedremo il primo vinile HD nei negozi”.


© 2018, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

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