Pensato per lavoro e svago il GV1 è il videoproiettore portatile della taiwanese BenQ con particolare riguardo alla connettività wireless
Il BenQ GV1 è il videoproiettore portatile che il noto brand taiwanese ha concepito per l’ambito lavorativo o il più semplice svago. Si rivolge a coloro in cerca di un apparato semplice da utilizzare ma soprattutto in grado di connettersi via Wi-Fi, Bluetooth o tramite interfaccia fisica.
L’apparato con scocca in metallo è certo robusto ma anche leggermente pesante (708 gr), l’ingombro è ridotto ma non a livello dei pico proiettori: 80 mm x 155 mm x 80 mm (L x A x P). Design accattivante, circondato da una griglia che gli conferisce un certo dinamismo estetico, la testa è basculante con escursione 15°, presente anche l’attacco standard a vite per il classico tripode da macchina fotografica.
L’unica connessione fisica presente è l’USB-C (cavo USB-C/USB-C a corredo), di fianco all’ingresso dell’alimentazione (trasformatore esterno). Per fruire dell’USB-C occorre che il device collegato supporti la modalità Display Port 1.1. Si sente molto la mancanza di una seconda porta audio/video digitale anche solo in versione mini HDMI, che avrebbe reso più semplice quanto meno la connessione di laptop e game console.
Sistema di proiezione DLP/LED (F=1,5, f=5,53mm), risoluzione nativa 854 x 480 pixel (480p) e compatibilità per segnali video fino a 1920 x 1080 (60 Hz). Rapporto d’ingrandimento fisso, quello di proiezione è di 1.3, il che significa che a circa 1 metro di distanza si ottiene un’immagine di dimensioni pari a circa 35” pollici. Distanza permettendo si può arrivare anche a ottenere uno schermo sui 50” pollici, dopodiché il decadimento luminoso e la qualità d’insieme rendono il tutto decisamente meno fruibile. Lateralmente alla testa basculante è presente una rotellina per la messa a fuoco, piuttosto precisa.
Sulla parte superiore centralmente si trova il tasto On/Off, alle estremità il controllo del volume e un’ulteriore funzione che una volta attivata trasforma il GV1 in altoparlante wireless. A tal proposito è presente un diffusore interno monofonico da 5 Watt, per un ascolto sufficiente benché privo di qualsivoglia dinamica e da impiegarsi solo nel caso in cui non si disponga di fonte alternativa.
A corredo è presente un sottile telecomando in plastica, non retroilluminato, che è l’unica via per interfacciarsi con l’apparato. Da remote control si raggiunge la home page, si configurano rete e Bluetooth, si attivano le funzioni di screen cast. Interessante la funzione ‘Auto Keystone‘ che interviene a correggere il trapezoide restituendo un’immagine il più rettangolare possibile.
Il sistema operativo è proprietario ed è una versione modificata di Android, quindi non è possibile disporre del tipico Google Play Store ma occorre passare per specifica app ‘Aptoide’. Precaricate sono presenti pochissime app, tra cui quella relativa a YouTube ma non aggiornata all’ultima versione. A seconda dello smartphone che si desidera connettere possono presentarsi più o meno problemi relativi alla connessione, per esempio su Samsung la funzione Smart View consente di muoversi agilmente sul cellulare gestendo file specifici di presentazione come il classico Power Point.
Meno immediata l’interazione tramite Nokia 8.1 dove è obbligatorio attivare la ‘Funzione Sviluppatore’ per ottenere il medesimo risultato. Facile e pressoché istantaneo lo stream tramite Apple AirPlay. Per Android occorre sfruttare Google Cast, ma le difficoltà in tal senso sono proseguite anche con altri smartphone, dove è stato impossibile il collegamento diretto. Alla luce dell’imbuto dei collegamenti wireless con i dispositivi testati tra smartphone e tablet si consiglia vivamente di verificare con frequenza la disponibilità di eventuali aggiornamenti firmware.
Provando a connettere il nostro gaming laptop ACER Helios 300 è possibile solo in Wi-Fi (compatibile 2.4 + 5 GHz), con entrambi i dispositivi sulla stessa rete abbiamo aperto Google Chrome e la funzione ‘Cast’. In questo modo abbiamo siamo riusciti ad avere a video non solo il browser ma l’intero desktop, con un livello di precisione per testo e icone piuttosto limitato per via dei 6 bit massimi ottenibili dalla scheda del laptop, anche alla risoluzione massima 1920 x 1080. Buono l’uso per presentazioni Power Point (possibilmente via smartphone), quanto a sfruttare il dispositivo per visionare grafica complessa i limiti saltano subito all’occhio.
I 200 lumen e i circa 22 nit creano qualche problema se l’uso non avviene in condizioni di bassa illuminazione dell’ambiente, contrasto 100.000:1. La sorgente LED ha una durata dichiarata di 30.000 ore, che scendono a 20.000 quando non è impostato l’Eco Mode, in tal caso si verifica un sensibile abbattimento della luminosità e inferiore resa generale. L’operatività del GV1 è possibile anche in assenza di corrente grazie alla batteria che offre circa 140′ minuti di esercizio a piena carica, unica condizione per cui è consentito l’aggiornamento del firmware. La sezione posteriore della testa basculante dispone di una griglia con ampi fori per l’espulsione del calore: la ventola interna va a regime appena acceso e non varia d’intensità, con un livello di rumore fastidioso solo se si è prossimi all’apparato.
Modalità Standard con sovraccarico di blu
In assenza di connessione Wi-Fi la soluzione offerta dal GV1 è la funzione hotspot che abilita comunque lo streaming wireless, il dispositivo connesso va però a perdere l’allaccio alla rete lasciando fruibili contenuti già residenti in locale.
La prova ha palesato una minima lentezza nell’acquisizione dei comandi, una volta connesso un dispositivo esterno in wireless l’audio deve obbligatoriamente transitare per l’altoparlante del videoproiettore, pensa un evidente out of sync. Tramite laptop via Google Chrome e funzione Cast abbiamo sperimentato qualche problema di ascolto anche di video molto semplici con semplice parlato da YouTube , dove in alcuni istanti il segnale audio risultava parzialmente gracchiante.
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In modalità Cinema il sovraccarico di blu è inferiore
VERDETTO
Nel complesso il BenQ GV1 si è rivelato un videoproiettore adatto a un impiego molto light, dove non è possibile avanzare pretese sia per le performance d’immagine che per le contrastanti potenzialità di connessione dove abbiamo riscontrato numerosi colli di bottiglia che hanno impedito un impiego più rapido. I limiti tecnici sono diversi, la qualità dell’immagine sufficiente per l’ambito lavorativo purché si tratti di presentazioni con grafica non troppo articolata, davvero un peccato l’assenza dell’ingresso HDMI, che lo rende ancor meno interessante.
Inoltre se si dovesse danneggiare o smarrire il sottile telecomando, peraltro non retroilluminato, il GV1 diverrebbe inutilizzabile. Un portatile non tascabile con un peso vicino al chilogrammo il cui prezzo attualmente si aggira sulle 380€.
Chi fosse alla ricerca di un dispositivo dotato di ingresso HDMI le alternative a mercato non mancano con inferiore ingombro stile pico proiettore come il Philips PicoPix Go 5110 (270€/100 ANSI Lumen, HDMI e Wi-Fi), l’LG PH150G (218€/130 ANSI Lumen e Wi-fi) o l’ASUS ZenBeam E1 (200€/150 ANSI Lumen e HDMI).
Per ulteriori informazioni: link diretto al sito BenQ per il videoproiettore GV1.
Qualità costruttiva
Durata della batteria
Buon livello luminosità
Compatibile Full HD/60 Hz
Potenzialità wireless
Terminale fisico solo USB-C
Assenza ingresso HDMI
Operativo solo con telecomando
Telecomando non retroilluminato
Problemi connettività
Sistema di proiezione: Osram Q9 LED
Risoluzione nativa: 480p
Luminosità massima: 200 Lumen
HDR: No
Profondità colore: 8 bit
Connessioni: 1 x USB-C
Rumorosità: 15 dB
Peso/Ingombro: 0,75 Kg /(L x P x A) - 80 mm x 155 mm x 80 mm
Prezzo: 350 euro
Sito del produttore: https://www.benq.eu/it-it/projector/portable/gv1.html
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