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TV da usare come monitor PC? Si può fare… e spesso conviene

Spingersi oltre i 42 pollici per un utilizzo da scrivania non è per tutti

Se volete utilizzare un TV come monitor da scrivania per lavorare o giocare, ecco alcuni elementi da considerare prima dell’acquisto

Avete mai pensato di utilizzare un TV al posto di un monitor quando lavorate, consultate internet, giocate, montate video o registrate musica seduti alla vostra scrivania? Si tratta di una scelta che sta prendendo sempre più piede per una ragione principale: i prezzi. Se si vuole avere di fronte uno schermo di certe dimensioni (diciamo dai 40 pollici in su), la scelta di un monitor, soprattutto con caratteristiche gaming, diventa sia molto costosa, sia molto limitata come quantità di modelli disponibili sul mercato (ancora di più se si vuole un pannello 4K).

Scelta e prezzi che invece non mancano in ambito TV, con anche gli OLED che dopo l’uscita dei primi modelli da 42’’ sono sempre più gettonati anche come monitor PC per qualsiasi utilizzo, gaming compreso (un OLED LG da 42’’, ad esempio, ha tutto quello che serve anche al gamer più esigente). Prendendo proprio un OLED, l’LG C3 da 42’’ con pannello a 120Hz e quattro ingressi HDMI 2.1 parte online da circa 900 euro, ovvero 600 euro in meno di un monitor 4K OLED come l’Asus ROG Swift PG42UQ. Differenze di prezzo che diventano ancora più allettanti a favore dei TV in ambito LCD.

Prima però di farvi tentare dall’acquisto di un TV per uso monitor, è bene tenere a mente alcune cose. Il primo elemento da considerare è quello delle dimensioni. A che distanza state normalmente da un monitor quando lavorate o giocate? Avete abbastanza spazio sulla scrivania per posizionare un TV da oltre 40 pollici? Logicamente, quando si sta alla scrivania si è molto più vicini al monitor/TV rispetto a quando si guarda il TV di casa seduti sul divano e non bisogna quindi esagerare con l’utilizzo di un TV come monitor.


tv monitor

Idealmente, rimanendo in ambito 4K (ormai è impossibile trovare TV a risoluzioni inferiori se non nella fascia più bassa ed economica del mercato), un modello da 42’’ richiede circa 75-80 cm di distanza, valore che ovviamente diminuisce se si scende sotto questa dimensione e aumenta se si va oltre i 42’’ (sconsigliamo di andare sopra i 48’’).

Ognuno è poi più o meno sensibile alla distanza da un TV ed entrano in gioco anche parametri come il tempo di utilizzo, la quantità di luce blu emessa dal TV (che possiamo diminuire con apposite impostazioni di “comfort) e il posizionamento in verticale del TV stesso, che potrebbe costringere nella peggiore delle ipotesi a tenere il collo e la schiena in posizioni scomode.

Ricordiamo infatti che se per i monitor PC è facile trovare modelli che permettono l’inclinazione o la regolazione verticale dello schermo, per i TV non è lo stesso, soprattutto come possibilità di alzare e abbassare lo schermo. Se non altro si può sempre ricorrere a un supporto esterno tramite attacco VESA o mettere qualcosa sotto la base del TV per alzarlo e portarlo quanto più vicino all’altezza degli occhi, ma prima di procedere all’acquisto di un TV da usare come monitor tenete conto anche di questo fattore se non volete trovarvi con un TV troppo basso o alto per la vostra posizione.

L’input lag e il tempo di risposta sono altri componenti essenziali per un buon TV da utilizzare come monitor. L’input lag è il tempo necessario affinché un fotogramma inviato da una sorgente (come un PC o una console) venga visualizzato sullo schermo. Un input lag basso rende l’intera esperienza più reattiva, in quanto gli input di un controller o di un mouse si riflettono più rapidamente sullo schermo.

I migliori televisori possono avere un input lag di soli cinque millisecondi nell’apposita modalità gaming, valore estremamente basso ma non tanto quanto quello dei migliori monitor gaming (che possono scendere anche sotto 1 ms), sebbene per accorgersi di una differenza così esigua servano poteri quasi soprannaturali. Ricordiamo infatti che sotto i 15-20 ms è già difficile notare questo ritardo, almeno che non siate gamer professionisti e giochiate ad altissimi livelli nei circuiti di e-sport.

Un altro elemento importante di cui tenere conto è il tempo di risposta (response time), ovvero il tempo necessario a un pixel per passare da un colore all’altro, in genere misurato da un pixel completamente nero a uno completamente bianco o da una tonalità di grigio (grigio scuro o luminoso) alla tonalità di grigio opposta. Un tempo di risposta lento risulta evidente, in quanto gli oggetti in rapido movimento sullo schermo lasciano dietro di sé scie sfocate.

Gli OLED sono i migliori televisori in assoluto come tempo di risposta, in quanto le transizioni dei pixel sono quasi istantanee, ma sfortunatamente il pericolo di burn-in del pannello è sempre dietro l’angolo soprattutto con attività da ufficio che prevedono molte e frequenti schermate con elementi statici, nonostante i TV OLED più recenti facciano molto per evitare questo problema. Anche i migliori TV LCD hanno comunque transizioni molto veloci e, in più, non soffrono del pericolo del burn-in.

Finora il formato in 32:9 è un’esclusiva dei monitor. Vi piacerebbe un TV con questo aspect-ratio?

Sempre in ottica gaming, se avete un PC con una scheda video dotata di uscite HDMI 2.1, è logico optare per un TV con ingressi compatibili, utili soprattutto per sfruttare il 4K a 120Hz. Diversi TV odierni si spingono senza problemi a questo refresh-rate e altri lo superano addirittura (144 Hz), seppur a risoluzioni inferiori o sempre in 4K ma con un segnale video compresso. Ricordiamo infatti che nessun TV tradizionale in commercio integra un ingresso Display Port per ottenere il meglio in ambito gaming su PC come rapporto risoluzione/refresh-rate, ma in generale un pannello a 120Hz basta e avanza per la maggior parte dei giocatori (e per sfruttare appieno i 4K a 120Hz mettete comunque in conto un PC molto performante e quindi molto costoso).

E che dire della tendenza a usare monitor gaming curvi o con aspect-ratio diversi dai classici 16:9 di un TV? Molti modelli anche economici offrono infatti queste caratteristiche tra diverse gradazioni di curvatura e con formati che si spingono anche a 32:9 (molto più comuni i 21:9), il tutto per aumentare la sensazione di immersività nei giochi. Ecco, scordatevi tutto ciò per i TV, limitati (almeno per ora) ai canonici 16:9 e privi di curvatura, nonostante fino a qualche anno fa i TV curvi avessero tentato (senza troppo successo) di sfondare sul mercato. Per alcuni gamer un TV al posto di un monitor potrebbe quindi essere limitante. A voi la scelta.

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