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Tutta la magia di un impianto audio BluSpace Standard a 24 canali

BluSpace Standard

L-Acoustics ci ha mostrato in azione il suo BluSpace Standard a 24 canali in due installazioni dal prezzo proibitivo e dal sound meraviglioso

Immaginatevi di evadere per qualche ora dal trambusto di una metropoli come Londra e di immergervi in un’oasi sonora fatta di 24 canali audio (23.1 per l’esattezza) per vivere un’esperienza sonora palpabile, il culmine del lavoro di un team di 600 membri guidato dal fisico quantistico Christian Heil. Dietro a questa meraviglia c’è l’azienda francese L-Acoustics fondata da Heil nel 1984, mentre ciò che ha reso possibile questa esperienza sonora si chiama BluSpace Standard, tecnologia pensata per eventi musicali dal vivo ma che potrebbe arrivare persino nelle nostre case.

Quando Heil ha fondato L-Acoustics, lo ha fatto dopo anni di studi e con la ferrea volontà di migliorare la qualità audio dei concerti dal vivo, soprattutto dopo che vide nel 1977 i Pink Floyd a Parigi durante il tour di Animals. Heil ci viene a salutare nel corso della nostra visita al quartier generale di L-Acoustics. Affascinante e amichevole, ci racconta di aver lasciato una fiorente carriera di ricerca dopo aver completato un dottorato di ricerca in fisica delle particelle. “Molti pensavano fossi pazzo a seguire la mia passione per la musica, ma dovevo farlo”, ci dice Heil, che ha partecipato a tutti i concerti che ha potuto alla fine degli anni ’70. “Devo essere sincero: a volte non mi piaceva quello che stavo ascoltando. E ho deciso che se avessi potuto migliorarlo, l’avrei fatto a ogni costo”.

Durante gli anni ’90 Heil e il suo team in crescita (da meno di 10 nel 1992 a 600 dipendenti oggi) hanno lavorato duramente per offrire qualcosa di più conveniente e migliore per gli artisti in tournée. È un sogno che lui e la sua compagnia hanno realizzato. Ad oggi circa 10 milioni di persone hanno sperimentato ciò che L-Acoustics può fare con il suono: il tour europeo di Mark Knopfler, gli Alt-J all’Albert Hall, gli Aerosmith a Las Vegas, Bon Iver, Bjork e molti altri hanno lavorato a stretto contatto con gli ingegneri di L-Acoustics. Oggi siamo a Londra per provare il BluSpace L-ISA Immersive Hyperreal Sound (pronunciato “Eleesah”) di L-Acoustics, ovvero componenti audio da concerto in un ambiente domestico.


Island

Veniamo fatti accomodare in quella che L-Acoustics chiama Island, ovvero uno spazio di 3×4,2 metri che tra comode poltrone reclinabili, colori tenui e un morbido tappeto fa di tutto per rilassarci (riuscendoci pienamente). Dietro di noi una console L-ISA Bubble riceve un album sottoforma di una palla di vetro; si tratta di un supporto audio fisico proprietario registrato in formato BluSpace 23.1 Standard. Ci viene quindi consegnata una manopola wireless in modo da farci controllare personalmente il volume della musica e il primo ascolto è Spirito di Marina Rebekah.

La Rebekah comincia a cantare come se fosse proprio di fronte a noi, con il suo respiro e la sua coloratura da soprano celebrati e gestiti delicatamente. Gli archi sono posizionati sulla sinistra, mentre i corni a destra. A un certo punto parte un crescendo che fa tremare leggermente la stessa Island senza però alcun accenno di distorsione, grazie anche alla capacità del sistema di restituire bassi a 15 Hz agili e veloci.

Un’altra bolla viene posizionata sulla console e di tratta di Tontata, dall’album Archipel del 2017 di Yapa. Ci sembra quasi di esserci teletrasportati nel famoso festival Crop Over a Bridgetown, nelle Barbados. I tamburi scorrono tutt’intorno a noi e i riverberi riempiono lo spazio attorno alle poltrone in modo tangibile. Eppure, a ben pensarci, siamo sempre in un quartiere suburbano di Londra.

Island vista dall’alto

Island è compatibile anche con i formati Dolby Atmos e DTS X. Dal soffitto scende uno schermo e ci troviamo a guardare un estratto del nuovo musical losangelino Cages. È un’esperienza intensa (una specie di mix tra le animazioni di Monty Python, breakdance e musica aggressiva) e mentre il suono ci sorprende, le visioni ribollenti del musical sono accompagnate da vere e proprie “scosse” di bassi.

Analizzando in dettaglio la sua configurazione più completa, la postazione di ascolto Island è dotata di tredici diffusori frontali per concerti, cinque diffusori posteriori e cinque diffusori montati a soffitto, tutti forniti con trasduttori ultra-lineari. È stata anche utilizzata la tecnologia di simmetria assiale tipica di molti studi di registrazione, che promette un ascolto trasparente e preciso. Il fronte d’onda complessivo emesso dai diffusori è progettato per consentire di catturare ogni singolo dettaglio sonoro.

Due subwoofer, situati nella parte posteriore di Island, sono dotati di trasduttori collocati in un cabinet ultra rigido realizzato in faggio. Due grandi prese d’aria laminari estendono la riproduzione delle frequenze più basse nella gamma inferiore senza distorsioni. Al di sotto di 20Hz le vibrazioni palpabili attraverso l’Island aggiungono una sensazione fisica all’esperienza complessiva.

Il controllo del volume wireless

Al centro di tutto ciò c’è il L-ISA Player multicanale. Si collega a lettori multimediali esterni per accedere a musica e audio di alto livello da qualsiasi supporto (inclusi CD, DVD, Blu-ray e servizi di streaming) e può essere controllato tramite la console Bubble Deck o l’app L-ISA Player su un dispositivo. L-ISA Player invia segnali audio digitali ai circuiti di controllo situati ai capi dei 24 amplificatori, ognuno dei quali promette di fornire 1 kW di potenza, per un totale di 24.000 W di amplificazione.

La tecnologia integrata in Island ottimizza la musica e il suono da qualsiasi supporto, ma ovviamente, per raggiungere l’apice delle sue capacità, c’è bisogno di una sorgente musicale ad alta risoluzione. Ed è qui che entrano in gioco le già citate Bubble, ognuna delle quali contiene un singolo album appositamente remixato per sfruttare l’installazione. Gli album sono codificati nel formato proprietario di riproduzione immersiva BluSpace 23.1.

Possiamo solo dirvi che, durante le nostre dolci, preziose e fugaci ore trascorse con Island, siamo rimasti stupefatti dalla sua trasparenza, musicalità, timing e spaziosità. Certo, si tratta di un’installazione per nababbi (i prezzi per Island partono da 358.700 euro), ma se potessimo daremmo il benvenuto a Island nel nostro salotto domani stesso, anche perché le potenzialità non solo musicali ma anche in ambito home cinema sono semplicemente spaziali.

Ocean

Lasciamo (non senza rammarico) Island per arrivare in un secondo spazio di ascolto chiamato Ocean. Intorno a noi, non meno di 18 diffusori mid/high L-Acoustics Syva sono installati direttamente nelle pareti della stanza, con in più 13 diffusori Syva Low, 12 Syva Subs e cinque diffusori a soffitto che completano questo mostruoso sistema audio.

Veniamo accolti con Here Comes the Sun dei The Beatles in formato Dolby Atmos e la complessità delle seconde voci salutano armoniosamente il nostro orecchio sinistro, restituendo dettagli che non avevamo mai percepito prima (e, credeteci, è un brano che pensavamo di conoscere a menadito). A un certo punto durante il nostro ascolto nel corso di un’ora, ecco arrivare la voce di Bjork che si sposta su tre dei diffusori di destra, quindi in alto a destra e poi più vicino all’orecchio sinistro. Quando entra in scena un ritmo percussivo, tuttavia, sembra quasi di ascoltare una travolgente cacofonia di suoni che ci circonda e che ci esalta.

L’installazione Ocean

A seconda del materiale di origine che viene proposto, ogni diffusore Syva si illumina per farci sapere quanti canali stiamo ascoltando (anche qui si arriva fino al massimo dello standard L-ISA BluSpace 23.1). Proviamo su Tidal un’altra traccia che conosciamo bene (Heavy is the Head di Stormzy) e le percussioni sono più energiche di quanto avessimo provato in precedenza, mentre vengono rivelate sfumature emotive nella voce di Stormzy mai sentite prima.

Allo stesso modo, la recente versione rimasterizzata di New Sensation degli INXS su CD (quindi 44,1 KHz/16 bit e non in alta risoluzione), è più scattante nella fascia bassa e la voce è molto più piena. Il riverbero della chitarra si diffonde attraverso la stanza, dall’alto del nostro orecchio sinistro fino al nostro piede destro. Non vogliamo sembrare troppo poetici, ma è un ascolto davvero emotivo e viscerale.

Un brano dei Radiohead remixato dagli ingegneri di L-Acoustics secondo L-ISA BluSpace Standard è a dir poco sublime in termini di risoluzione dei dettagli. Questi diffusori possono essere installati nelle nostre case? Sì e non è necessario optare per l’intero pacchetto Ocean da 48 speaker, anche se lo vorremmo tanto. I prezzi per il pacchetto S-Series Syva 2.0 di L-Acoustics (composto da due Syva, due Syva Low e un controller amplificato LA4X) partono da 18.510 euro (l’installazione però è esclusa).

Se vi capita di essere a Londra il 29 febbraio, potreste andare al Magazine London (vicino all’O2 Arena) per l’evento Sphere 003 e scoprirete come L-Acoustics allestisce una venue a dir poco imponente. Sphere 003 promette un’esplorazione e una celebrazione rivoluzionarie della musica techno da godersi con un sistema audio L-Acoustics.

Non vogliamo, ma dopo diverse ore è tempo di lasciare il quartier generale di L-Acoustics. Promettiamo però di tornare il 2 marzo per la presentazione del nuovo disco di Daniel Avery e Alessandro Cortini (Illusion of Time) con tanto di ascolto al buio (il cosiddetto Pitchblack Playback). E se la chiarezza musicale e l’esplorazione sonora significano qualcosa per voi, dovreste esserci anche voi.

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© 2020, AF Digitale. Tutti i prodotti sono stati provati nelle apposite sale di ascolto e di visione di What HiFi e Stuff.tv dal team editoriale con sede nel Regno Unito.

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