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The Zero Theorem – Tutto è vanità (2013) [Blu-Ray]

Prodotto da Minerva Pictures attraverso Raro Video, e distribuito da CG Entertainment, è disponibile in Blu-Ray, già da qualche tempo, l’ultimo film di Terry Gilliam, The Zero Theorem del 2013, in un’edizione di fattura più che soddisfacente.

The Zero Theorem

Il film, presentato in concorso alla 70ª edizione del Festival di Venezia del 2013, è arrivato nelle sale italiane dopo più di due anni dalla fallimentare uscita nei circuiti internazionali. Una ventina d’anni fa un film del regista sarebbe stato accolto con grande attenzione dai cinefili tutti, oggi la sua figura d’autore è decisamente in calo ma non al punto da meritare d’essere ignorato. Terry Gilliam, americano trapiantato in Inghilterra, è autore visionario ed inventivo, e può essere accostato senza peccare di presunzione a Kubrick o Fellini, ma oggi fatica a fare i suoi film, e ha potuto mettere in cantiere The Zero Theorem solo grazie a una coproduzione tra Regno Unito e Romania, con budget assai risicato. Eppure, il film ha tutte le carte in regola per affiancarsi a Brazil (1985) e a L’esercito delle 12 scimmie (1995) a chiudere il cerchio di una ideale trilogia distopica.

Il confine tra l’autodeterminazione dell’uomo e il dominio che le macchine potrebbero avere sugli umani nel futuro prossimo venturo è sottile, e da tempo è argomento di dibattito e di approfondimenti filosofici ed antropologici. Se Distopia strizza l’occhio ad un futuro distorto (dalle tendenze sociali, politiche e tecnologiche estremizzanti e indesiderabile) in contrapposizione a Utopia, che nel significato stesso della parola mostra la sua inadeguatezza, le nuove tendenze socio-filosofiche per una via percorribile in avanti parlano di Retrotopia, ovvero dello sguardo al passato, d’un cammino a ritroso che potrebbe essere itinerario di purificazione dai danni che il futuro ha prodotto ogni qualvolta si è fatto ‘presente’: quando la fantascienza è diventata realtà, o iperrealtà. Messa da conto questa breve digressione (*) The Zero Theorem è ambientato in un futuro degradato nel quale l’uomo è condannato alla solitudine ed è pieno di immagini strabilianti, cariche di suggestioni.

The Zero Theorem

Vi si racconta di Qohen Leth (Christoph Waltz), un talentuoso ed egocentrico hacker informatico, un anonimo individuo orwelliano, impiegato al servizio della corporazione Mancom che un giorno viene incaricato da un suo superiore, il misterioso super manager Management (Matt Damon), ad impegnarsi per arrivare al cuore dell’irrisolvibile Teorema Zero che, dati (matematici) alla mano, dimostrerebbe come la vita non ha nessun senso, lo ‘zero’ appunto. Ad assisterlo durante l’intrigatissimo tentativo l’uomo trova il giovane Bob ed una incantevole ragazza, Bainsley (Mélanie Thierry), frutto di un incontro virtuale generato al computer.


The Zero Theorem

Nello scenario futuristico privo d’allegria approntato nel film riconosciamo per intero lo stile di Gilliam, il miraggio della felicità promessa tra il consumismo più spinto, l’invadenza di gadget (auricolari, dispositivi elettronici, i-phone) che annullano il libero arbitrio, il selfie che costituisce il punto più alto di compiacimento personale e la religione che trasforma i suoi fedeli in pseudo clown, esprimono alla perfezione il disagio e il pessimismo del regista dinanzi al vuoto assoluto di un futuro senza speranza perché senza passioni (e che potrebbe ricondurci al caos primordiale), dove a trionfare saranno solamente la solitudine, il rifiuto ossessivo di qualsiasi contatto umano e le manie persecutorie.

The Zero Theorem

Su questo ceppo narrativo domina il peso di 1984, il romanzo di George Orwell, e Qohen, che attende spasmodicamente una telefonata che gli indichi il suo destino, è lontano parente del Winston Smith orwelliano; Gilliam non si esime comunque dall’utilizzo dell’ironia riguardo alla deriva delirante e narcisistica della società, e se vogliamo cercare affinità cinematografiche il film più che a Blade Runner o Total Recall sembra invece guardare a The Truman Show. Come quando ci mostra l’invenzione d’uno psicanalista ‘tascabile’ e artificiale, il Dott. Shrink-Rom (Tilda Swinton), che deve eseguire una valutazione psichiatrica del protagonista.

The Zero Theorem

Gilliam parte da una solida sceneggiatura per far sbizzarrire la sua visionaria immaginazione, interpreta il mondo confuso in cui viviamo con gli strumenti del fantasy, tutto appare intrigante, si resta incuriositi dai travagli del protagonista, ma alla fine, dell’ambizioso progetto qualcosa si perde per strada. Da sottolineare l’ottima prova di Christoph Waltz che ha conquistato definitivamente la fiducia incondizionata degli appassionati di Cinema di nicchia.

The Zero Theorem è stato incluso da CG Entertainment pure in una Terry Gilliam Collection, cofanetto triplo celebrativo del regista, che contiene inoltre Le Avventure del Barone di Munchausen (1989) e Paura e Delirio a Las Vegas (1998).

(*) Nota Bene: per chi fosse interessato ad approfondire l’argomento introdotto all’inizio consiglio il libro Retrotopia di Zygmunt Bauman (Editori Laterza), uno dei più influenti intellettuali del secondo Novecento.

The Zero Theorem

VIDEO

Film in 35mm girato con Arricam LT e finalizzato in Alta Definizione attraverso un Digital Intermediate 2K, formato immagine 1.85:1 (1920 x 1080/24p), codifica AVC/MPEG-4, su BD-50. Si è lavorato su un master dall’insolito aspect ratio di 1.75:1, tanto che i frame risultano ‘arrotondati’ sugli angoli. Tenendo nella giusta considerazione il fatto che The Zero Theorem è film girato a basso costo, e che al botteghino cinematografico non ha riscosso alcun successo, alla prova della visione domestica il risultato visivo è di sicura gradevolezza. Le immagini sono pulite, il senso di tridimensionalità è efficace, accentuato pure dal risalto dato agli elementi in background, la palette cromatica utilizzata è vibrante e densa ed offre una tavolozza di colori sgargianti (abiti, ambienti interni e la coloratissima ed artificiosa città della narrazione), con elementi desaturi di sicuro per precise scelte del regista e del direttore della fotografia.

The Zero Theorem

Che è stato il sessantunenne Nicola Pecorini, messosi in luce proprio con i precedenti lavori di Gilliam, Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo (2009) e Tideland – Il mondo capovolto (2005). I neri hanno eccellente solidità e profondità, anche se in qualche frangente, soprattutto all’inizio, mostrano un livello eccessivamente alto, non si colgono flessioni determinanti se non in occasione di qualche scena più buia. Ben calibrato, senza essere invasivo, l’uso di elementi CGI. A Gilliam spesso piace girare nel contrasto con sorgenti di luce, così in qualche passaggio i personaggi sembrano circondati da un’aureola o da sfarfallio luminoso che è quindi perfettamente voluto.

AUDIO

Trascurando per ovvie ragioni il Dolby Digital 2.0, le due tracce lossless DTS-HD Master Audio 5.1 (italiana e inglese) hanno caratteristiche dinamiche assai vicine e assicurano una buona scena sonora che, in buona misura, coinvolgono lo spettatore con effetti panning ed elementi discreti senza eccedere nell’utilizzo di subwoofer. A dispetto di un bilanciamento dei canali non proprio impeccabile i dialoghi sono distintivi sul centrale. L’interesse a fruire della versione inglese può essere dettato dal piacere di godersi climax e voci originali.

The Zero Theorem

EXTRA

Per i Contenuti Extra viene proposto unicamente un Dietro le Quinte di 18’ – convenzionale seppur interessante – con i contributi del regista, degli attori e dei realizzatori. Poco sì in un’ottica generale, ma d’altra parte, spezzando una freccia in favore dei produttori del Blu-Ray, va detto che a fronte degli esiti disastrosi al box-office internazionale (appena 771 mila $, e in Italia solamente 51 mila €uro) non ce la sentiamo di biasimarli per la penuria degli extra; già è tanto che si sia riusciti a pubblicare il film in Alta Definizione, un impegno assunto che mostra il rispetto nei confronti dei cultori di nicchia. Ed il Dietro le Quinte assolve in pieno il suo compito di approfondimento.

The Zero Theorem

Per correttezza di informazioni però, dobbiamo dire che l’edizione americana di The Zero Theorem, edita da Well Go include alcune featurette sugli Effetti Visivi, sui Costumi e sul Set in Romania per un totale di 53 minuti. Nella confezione è presente anche il tradizionale (ma preziosissimo) booklet illustrato Raro Video (16 pagine) con analisi del film, immagini, intervista a Terry Gilliam, note, filmografia e recensioni varie.

The Zero Theorem [BD]
7 Recensione
Pro
È un’opera di Terry Gilliam
Ricchezza visiva in contesto distopico
Sonoro d’ambienza preciso e puntuale
Contro
Gilliam meno considerato dai cinefili
Extra insufficienti
Riepilogo
Titolo originale:The Zero Theorem - Tutto è Vanità
Prodotto da: Minerva Pictures/Raro Video
Distribuito da:CG Entertainment
Durata: 102'
Anno di produzione: 2013
Nazionalità: Romania/Francia/Gran Bretagna
Genere: Fantascienza
Regia: Terry Gilliam
Interpreti: Christoph Waltz, Melanie Thierry, Matt Damon, Tilda Swinton, Ben Whishaw, David Thewlis, Peter Stormare, Lucas Hedges, Dana Rogoz, Sanjeev Bhaskar, Emil Hostina, George Remes, Tudor Istodor, Radu Andrei Micu, Naomi Everson, Madison Lygo
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Supporto: BD 50
Aspect Ratio: 1.85:1
Codifica Video: 1080p/AVC MPEG-4
Audio: Italiano, Inglese DTS-HD Master Audio 5.1
Italiano, Inglese DTS-HD 2.0
Sottotitoli: Italiano
Qualità artistica
Video
Audio italiano
Audio originale
Extra
Il giudizio di AF

TESTATO CON: Lettore Samsung 3D, Televisore Samsung 3D Serie 6, Amplificatore DENON AVR-2310, Casse CANTON

Blu-ray disponibile su dvd-store.it

Box Blu-ray disponibile su dvd-store.it

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