Ennesimo biopic sui Beatles costruito attorno a un album pilastro del rock n roll ma qui la musica è un’altra. Blu-ray da Lucky Red
The Beatles: Sgt Pepper & Beyond è un film documentario di circa due ore che racconta dei Fab Four dentro e fuori la band nel periodo immediatamente successivo alla pubblicazione di Revolver.
Un fiume di immagini di repertorio ricordando il movimento anti-Beatles che prese forma negli Stati Uniti, specie a sud, dopo la sgradevole affermazione di Lennon che di fronte ai media disse che “la band era diventata più famosa di Gesù Cristo”. Dichiarazioni di ‘guerra’ alla radio e falò coi dischi del gruppo a parte, il loro manager Brian Epstein temeva per la loro incolumità a ridosso della turnè americana.
Filmati dell’epoca mettono assieme un mosaico storico che condusse all’interruzione dei concerti e al successivo ingresso in studio per la realizzazione di Sgt Pepper. Testimonianze importanti di biografi, giornalisti, figure dell’industria discografica dell’epoca sino all’ex batterista Pete Best, Julia Bairs sorella di Lennon e la segretaria di Epstein, dei Beatles e del relativo fan club.
Aneddoti, ricordi, il disastroso periodo della ‘meditazione trascendentale’ col sedicente santone Maharishi Mahesh Yogi e il soggiorno in India, l’avventura finanziaria dell’Apple Boutique a Londra, il consumo di stupefacenti. Particolare attenzione al percorso lavorativo e di vita di Brian Epstein sino alla sua drammatica scomparsa nel 1967, anno di uscita di Sgt Pepper’s, una delle più costose produzioni discografiche dell’epoca.
La locandina di questo biopic riporta la citazione dalla rivista Rolling Stone: “Il più importante rock n roll album mai realizzato”, si ma di Sgt Pepper cosa c’è in realtà? Poco o nulla purtroppo.
Titolo alquanto fuorviante nonostante si tratti di un documentario almeno in parte interessante specie per chi l’approccia senza cultura storica beatlesiana alle spalle, aprendo uno spaccato su un periodo artisticamente tra i più interessanti e controversi dei quattro di Liverpool, scoprendo le molteplici angolazioni attraverso cui venivano percepiti gli artisti e gli uomini dietro la musica e il successo.
Dell’album Sgt Pepper s’incrociano giusto alcune istantanee in studio, riflessioni sulla genesi, le ragioni della scelta dei costumi arrivando a scoprire il curioso retroscena delle medaglie indossate dai Beatles, davvero poca cosa per una produzione che immaginavamo celebrasse il famoso concept album nello spazio di quasi 120 minuti.
Non un singolo brano completo da Sgt Pepper o qualsiasi altro album, nessuna performance live o in televisione, non compare nemmeno integralmente la copertina dello stesso lasciando immaginare problemi di diritti non concessi. L’assenza di musica in un documentario sui Beatles è poco digeribile, restituendo uno spettacolo che rischia di annoiare verso metà percorso mentre si rimane ad aspettare Godot, che si entri nel vivo della creazione artistica di Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band, con l’amaro in bocca al sopraggiungere dei titoli di coda.
Un biopic discutibile quanto sconclusionato dal momento che il titolo stesso ha la presunzione di festeggiarne il cinquantesimo anniversario. L’immagine della band finisce per risentirne, arte, creatività e mito di uno dei gruppi che ha inciso a caratteri cubitali la storia della musica leggera si sfilacciano perdendo forma e dimensione smontati un pezzo dopo l’altro, un’intervista dopo l’altra, un ricordo dopo l’altro, in un percorso biografico dal retrogusto alquanto furbetto.
VIDEO
Girato interamente digitale a una risoluzione presumibilmente FHD 2K con camera Sony PXW-FS7, formato immagine 1.78:1 (1920 x 1080/24p), codifica AVC/MPEG-4 su BD-25.
Per la presenza di una quantità industriale di immagini di repertorio risalenti alla seconda metà degli anni ’60 la qualità video eccelle solo nelle interviste realizzate per il documentario, mentre il resto del materiale presenta aliasing, pesante grana, spuntinature, limitazioni nella scala dei grigi dove alcuni elementi lasciano l’impressione di essere stati recuperati dopo decenni di abbandono in cantina, con buona pace della profondità dei neri.
Anche se solo singolo strato non si avverte compressione. Nel complesso quanto era lecito aspettarsi da un biopic movie che ha costretto ad attingere ad archivi vecchi anche oltre cinquant’anni.
AUDIO
Unica lingua l’originale inglese con doppia offerta, sempre 48 kHz/16 bit, LPCM 2.0 e DTS-HD Master Audio 5.1. La 2 canali sarebbe da privilegiarsi vista la natura dell’opera, col multicanale alcuni passaggi musicali sono distribuiti anche sul fronte posteriore, con limitato coinvolgimento del subwoofer.
Una scena sonora che avrebbe potuto rivelarsi sconfortante ma dato che la musica è sempre confinata in secondo piano se non inesistente non ci sono basi che giustifichino rimostranze in tal senso. Sottotitoli in italiano.
EXTRA
Purtroppo nessuno.
TESTATO CON: Tv Samsung Q9F UHD 65″ (2018), UHD player Oppo UDP-203
Blu-ray disponibile su dvd-store.it
Traccia LPCM 2.0 canali
DTS-HD Master Audio 5.1 inutile
Nessun extra di accompagno
Durata: 114'
Anno di produzione: 2017
Genere: Documentario
Regia: Alan G. Parker
Interpreti: Julia Baird, Andre Barreau, Pete Best, Jenny Boyd, Tony Bramwell, Ray Connolly, Tony Crane, Hunter Davies, Steve Diggle, Neil Harrison, Bill Harry, Freda Kelly, Billy Kinsley, Simon Napier-Bell, Philip Norman
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Supporto: BD 25
Aspect Ratio: 1.78:1
Codifica Video: 1080p MPEG-4 AVC
Audio: inglese DTS-HD Master Audio 5.1, LPCM 2.0
Sottotitoli: italiano
© 2018, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.