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Suburbicon [Blu-ray]

Suburbicon

Anche se non brillante quanto ci si potesse aspettare dai nomi coinvolti, Suburbicon fa riflettere sull’America di ieri e di oggi con una crime story intrisa di cinismo e qualche guizzo di humor nero. Promosso il Blu-ray di 01 distribution / Rai Cinema.

California, 1959: il sobborgo di Suburbicon è l’emblema del boom economico USA, una ridente distesa residenziale fuori città in cui tutte le famiglie possono coltivare serenamente il sogno americano. O meglio, quasi tutte. Perché l’arrivo dei Meyers, famiglia afroamericana, getta il quartiere nello scompiglio, con la comunità che addita i nuovi arrivati come minaccia per la tranquillità del sobborgo, rigorosamente popolato di famiglie bianche.

Suburbicon

Tutta l’attenzione è catapultata sui Meyers, mentre nessuno si rende conto che, nella casa dei vicini Lodge -prototipo di famiglia “perbene” qualunque- sta accadendo qualcosa di losco e agghiacciante. L’undicenne Nicky rimane orfano di madre, deceduta in seguito a un’aggressione di due delinquenti in casa, che legano e addormentano col cloroformio tutta la famiglia. Il piccolo Nicky cerca di reagire alla perdita e trova proprio nel figlio di colore di Meyers l’unico amico e supporto, mentre suo padre (Matt Damon) e la sorella della madre che vive con loro (Julianne Moore) assumono comportamenti sempre più strani agli occhi del ragazzino. Come nel geniale incipit di Velluto Blu di Lynch, c’è del marcio sotto al superficie.

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Difficile proseguire senza entrare in “area spoiler” e se riuscite è bene evitare anche il trailer italiano che rivela fin troppo togliendo sorprese durante la visione.


A tre anni dal ben poco amato Monuments Men George Clooney torna alla regia, recuperando una sceneggiatura rimasta per molti anni “nel cassetto” dei fratelli Coen e riscrivendola in parte insieme al fido partner produttivo Grant Heslov. Come evidente dalle tematiche affrontate, il cinema di Clooney parte sempre da una forte critica morale, che qui si esprime attraverso il cinismo e gli sprazzi di commedia nera tipici dei Coen (che invece tendono a viaggiare con sguardo molto distaccato ai loro personaggi).

Suburbicon

Il risultato è un ibrido che non è piaciuto per niente al pubblico americano ma che invece merita a nostro avviso un plauso non solo per il tempismo (il film è stato girato in periodo pre-elezioni americane) ma per quella carica satirico-sociale che dovrebbe far riflettere il pubblico non solo sulla tematica razziale (come hanno fatto di recente anche La forma dell’acqua e l’ottimo horror Get Out) ma sulle contraddizioni del “make America great again”, sbeffeggiando proprio il modello ideale a cui Trump fa riferimento.

Se infatti la crime story che ruota intorno ai Lodge è frutto di finzione, non lo è quella dei Meyers, tratta da fatti realmente accaduti nel sobborgo di Levittown (tutte le immagini e le interviste che scorrono in TV sono tratte da un documentario sui reali fatti dell’epoca).

Suburbicon

La vicenda di Suburbicon, dopo i primi minuti introduttivi che dipingono come in uno spot la perfezione del sobborgo, viene vista dagli occhi del piccolo Nicky, inerme osservatore delle nefandezze di tutti quelli che gli stanno accanto, in un film in cui i modelli positivi si contano sulle dita di una mano e dove la coloratissima città e la calda fotografia celano un’anima noir e cupa che prevarica il crudo umorismo di alcune sequenze. La mano dei Coen si riconosce proprio nel cinismo diffuso e nella stupidità e inadeguatezza dei personaggi che però non sembrano condannati dal fato (salvo un paio di casi) come in molti loro film, ma dalla loro cattiveria e avidità.

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Non uniforme la prova del cast: il frustrato Matt Damon e la “doppia” e stralunata Julianne Moore (interpreta sia la madre di Nicky sia la zia) potevano fare di meglio nonostante uno script un po’ piatto e poco originale, mentre il piccolo Noah Jupe, i due inquietanti aggressori e il magnetico Oscar Isaac, che in pochi minuti ruba letteralmente la scena a tutto il cast, firmano performance di un altro livello.

Suburbicon

VIDEO

Girato con Arri Alexa 65 e Alexa XT Plus a 2.8 K e rifinito in un Digital Intermediate 2K, Suburbicon arriva in Blu-ray grazie a 01 distribution e si fa notare sin dai primi minuti come un ottimo trasferimento. L’immagine è molto definita su tutti i piani, con dettagli degli abiti e delle superfici che mettono subito in chiaro la bontà del master HD di partenza. L’immagine in tutte le scene diurne è del tutto prova di rumore, denota un buon contrasto e una palette calda ma senza eccessi nella saturazione, con gialli e rossi comunque controllati e che mantengono una certa naturalezza sugli incarnati.

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Durante il terzo atto, quando la vicenda si svolge di notte, il dettaglio permane ad alti livelli ma in qualche sparuta sequenza (il cielo a 1:15:40 e le successive riprese nell’abitacolo dell’auto) si osserva un comportamento anomalo dell’encoder, che fa emergere qualche macroblocking sui neri, non evidente ma di certo ravvisabile su schermi di dimensione generosa. Il problema riguarda fortunatamente solo brevi inquadrature (forse non si arriva nemmeno a 1 minuto di durata complessiva) e non scalfisce un quadro per il resto ineccepibile e avulso da problemi di compressione.

Suburbicon

AUDIO

Pur non trattandosi di un film d’azione, le tracce audio di Suburbicon si sono dimostrate piuttosto frizzanti e coinvolgenti all’ascolto. Il DTS-HD Master Audio 5.1 offerto per entrambi gli idiomi gode di un mixing curato e che fa svolgere un ruolo predominante alla colonna sonora orchestrale di Alexandre Desplat: bastino i titoli di testa come esempio, con i diffusori posteriori molto partecipi e una scena sonora molto aperta e ben estesa in frequenza.

Appagante anche la resa dei dialoghi sul centrale e in un paio di momenti viene coinvolto anche il sub, con interventi secchi e mirati. Apprezzabili anche alcuni interventi dei canali posteriori, sempre in circostanze ben precise (concentrate verso l’epilogo e che non sveliamo di proposito). Ridotte ai minimi termini le differenze con la traccia inglese, segno di un ottimo lavoro di adattamento dei tecnici italiani.

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EXTRA

Niente male il comparto extra, dove troviamo “Welcome to Suburbicon”, interessante making of di 30 minuti, “scoring Suburbicon” sulla realizzazione della colonna sonora (8′) e una featurette sul casting (13′). Questi sono i contributi in comune con l’edizione Paramount USA, rispetto alla quale troviamo poi un filmato di riprese sul set prive di commento (9′) e le interviste a George Clooney, Matt Damon, Julianne Moore e Oscar Isaac (che sono presenti in parte nei contributi prima citati). Manca invece il commento audio di George Clooney e Grant Heslov.

Suburbicon

TESTATO CON: Tv LG OLED 55C7V, Blu-ray player Panasonic DMP BDT-310

Blu-ray disponibile su dvd-store.it

Suburbicon [Blu-ray]
8 Recensione
Pro
Crime movie cinico e satirico
Ottimo comparto video
DTS-HD MA 5.1 coinvolgente
Buoni extra
Contro
Qualche problema video in scene notturne
Manca commento audio
Riepilogo
Prodotto da: Leone Film Group
Distribuito da: 01 distribution / Rai Cinema
Durata: 105'
Anno di produzione: 2017
Genere: commedia nera
Regia: George Clooney
Interpreti: Matt Damon, Julianne Moore, Noah Jupe, Oscar Isaac
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Supporto: BD 50 (34,9 Gb)
Aspect Ratio: 2.40:1
Codifica Video: 1080p AVC
Audio: italiano, inglese DTS-HD Master Audio 5.1
Sottotitoli: italiano per non udenti
Qualità artistica
Video
Audio italiano
Audio originale
Extra
Il giudizio di AF

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