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Streaming video: la crescita non si ferma, anzi raddoppia

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Il nuovo report di Conviva sul mercato globale dello streaming video conferma una crescita super, ma le piattaforme Smart TV non contano nulla.

La società di analisi Conviva, che ogni trimestre pubblica un report sull’andamento del mercato dello streaming video, può contare su un panel molto significativo fatto di miliardi di dati provenienti dalle applicazioni di streaming in 180 Paesi. Uno sguardo davvero globale su un mercato che, trimestre dopo trimestre, cresce a ritmi esponenziali e anche il Q1 2019 (terminato a fine marzo) ha seguito questo trend in netta crescita.

Analizzando i dati del nuovo report, si scopre ad esempio che le ore di visione in streaming sono aumentate del 72% anno su anno, con una velocità di crescita del 49% più elevata rispetto al Q1 2018. Gli utenti utilizzano questi servizi soprattutto tramite quelli che Conviva chiama Connected TV, ovvero dispositivi come Smart TV, set-top box e console che rappresentano insieme il 56% del totale dei dispositivi di accesso e che sono cresciuti anno su anno con la percentuale più elevata (+72%). Seguono le piattaforme mobile con il 23%, il PC con il 14% e altri dispositivi con il 7%.

Stando a Conviva inoltre, la qualità video dei contenuti in streaming è aumentata in un anno del 21% (percentuale basata sull’aumento medio del bit-rate video), mentre il buffering è migliorato addirittura del 60%. Parlando sempre di Connected TV, Roku (piattaforma non ancora disponibile in Italia) conta per il 42% del mercato, mentre nelle posizioni successive troviamo Amazon Fire TV (18%, era all’11,4% un anno fa) e Apple TV e Xbox One appaiate al 10%.


È soprattutto Apple TV ad avere fatto il balzo più significativo nell’arco di 12 mesi, con un +113% anno su anno che la dice lunga sulla crescita (prima lenta, ora portentosa) del set-top-box di Apple. Un altro dato interessante è che tra le piattaforme Smart TV solo Tizen di Samsung conta qualcosa, sebbene si parli solo dell’1% del totale. Segno che davvero pochissimi utenti utilizzano le app integrate nei loro TV per accedere a servizi come Netflix, Hulu e Amazon Prime Video e, sinceramente, non ci aspettavamo una percentuale così bassa.

Un motivo di ciò potrebbe derivare dal fatto che la maggior parte di chi guarda contenuti in streaming non ha un TV connesso o ne ha uno con qualche anno alle spalle le cui app integrate evidentemente non soddisfano per prestazioni e usabilità. Anche perché se no, considerando come sia comodo e pratico avere tutto in un unico dispositivo come una Smart TV con le sue app, non si spiegherebbe una percentuale così minuscola.

Secondo Conviva l’immediato futuro del mercato dello streaming video si giocherà in gran parte sulla qualità offerta all’utente e naturalmente sulla validità dei contenuti. Come qualità si intende anche la rapidità di visione, con Apple TV ad esempio prima assoluta in questa classifica per quanto riguarda il settore Connected TV con 2,25 secondi di media necessari all’inizio di un contenuto in streaming (la media generale è di 4,65 secondi).

Ma qualità è intesa anche come percezione della resa video e audio. Non a caso abbiamo riportato proprio ieri la notizia della nuova opzione audio di Netflix per migliorare la qualità audio dello streaming, mentre sul versante video, di fronte a un bit-rate medio delle Connected TV stimato in 5,4 Mbps, Apple TV esce ancora una volta vincitrice con una media di 7.1 Mbps.

Considerando poi come nei prossimi mesi arriveranno nuove piattaforme come Disney+ e Apple TV+ (ma non dimentichiamo WarnerMedia), il mercato dello streaming video farà segnare a inizio 2020 cifre ancora più esorbitanti e impensabili fino a pochi anni fa.

© 2019, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

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