Secondo il noto analista Ming-Chi Kuo, Apple avrebbe ridotto le stime di spedizioni di Vision Pro nel corso del 2024 dalle previste 700/800.000 unità a sole 400/450.000 unità. È già aria di crisi per il visore di Cupertino?
Abbiamo parlato spesso del visore Vision Pro di Apple, elogiandone le notevoli potenzialità in ambito Home Cinema ma sottolineando anche come il prezzo, i casi d’uso limitati (soprattutto in ambito consumer) e il modesto supporto software avuto dopo il lancio fossero limiti di un certo peso. Dopo un paio di mesi dall’uscita, che per ora rimane limitata al mercato USA, sembra che Apple stia avendo in effetti difficoltà a vendere il suo visore di realtà mista.
Secondo il noto e affidabile analista Ming-Chi Kuo, Cupertino avrebbe infatti ridotto le stime di spedizioni del visore nel corso del 2024 dalle previste 700/800.000 unità a sole 400/450.000 unità. Un quasi dimezzamento che la dice lunga sull’accoglienza del Vision Pro negli USA e che potrebbe anche far decidere ad Apple di cambiare strategia sulla vendita del visore al di fuori degli Stati Uniti, o quantomeno di prevedere molte meno unità vendute in mercati esteri come Australia, Canada, Cina, Francia, Germania, Regno Unito, Singapore, Giappone e Corea del Sud, che dovrebbero essere i primi a ricevere il visore nel corso dell’anno.
Inoltre, sempre secondo Kuo, questa accoglienza molto più tiepida del previsto avrebbe convinto Apple a spostare una seconda versione del Vision Pro dal 2025 al 2026 e non si sa ancora se si tratterà sempre di un modello Pro o se, a questo punto, Apple vorrà puntare più al mercato consumer proponendo un modello meno costoso e tecnologicamente meno avanzato.
Le previsioni di Kuo seguono di alcuni giorni quelle del giornalista di Bloomberg Mark Gurman, che aveva già sottolineato un forte affievolirsi dell’attenzione verso il Vision Pro dopo il lancio iniziale di febbraio, che aveva invece catalizzato non poco l’attenzione di pubblico e media. Finito questo effetto “hype”, gli utenti americani si sarebbero disinteressati molto presto del Vision Pro.
Gurman riporta ad esempio che la richiesta di sessioni di prova con il visore negli Apple Store americani sarebbe in netto calo, con gli appuntamenti fissati per i test che in alcuni punti vendita sarebbero passati da due al giorno a uno a settimana. Il problema, secondo Gurman, non sarebbe tanto il prezzo comunque elevato (si parte da 3500 dollari), quanto più il fatto che, dopo la curiosità e l’entusiasmo iniziali, il Vision Pro si è dimostrato per lo più un gadget tech ben poco utile nella vita di tutti i giorni. E non è un caso che, rispetto a febbraio e marzo, il prezzo medio del visore su eBay con spedizione in Europa sia passato da picchi di 6000-7000 euro a un massimo odierno di 4000-5000 euro, segno che c’è molta meno richiesta rispetto alle prime settimane dal lancio.
Se quindi sembra che il destino del Vision Pro sia quello di un mezzo flop a livello consumer, gli utenti professionali del visore sembrano invece più soddisfatti, tanto che più di un analista tech prevede un futuro del Vision Pro relegato quasi esclusivamente ad ambiti professionali come quello medico, senza dimenticare altri casi d’uso B2B come il recente supporto per Vision Pro offerto da Nvidia all’interno della sua piattaforma Omniverse.
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