Le cuffie elettrostatiche Stax SL-R700 Mk2 con design aperto offrono una risposta in frequenza amplissima e si sposano alla perfezione con l’amplificatore Stax SRM-700T
Parlate con qualsiasi audiofilo esperto di cuffie di fascia alta e non passerà molto tempo prima che venga menzionato il nome Stax. L’azienda giapponese ha lanciato le prime cuffie elettrostatiche al mondo nel 1960 e quella tradizione di oltre mezzo secolo fa continua ancora oggi con immutato successo.
Dopo le SR-007A di cui vi abbiamo parlato il mese scorso, oggi vogliamo concentrarci sulle cuffie aperte SL-R700 Mk2 (1700 euro di listino) e sull’amplificatore ibrido “quasi” top di gamma SRM-700T (3999 euro) necessario a pilotarle, che può comunque essere sostituito da altri modelli Stax meno costosi. Per le cuffie elettrostatiche infatti non è possibile utilizzare un amplificatore per cuffie convenzionale, poiché le tensioni richieste sono molto più elevate del normale.
Se guardandole pensate che le SR-L700 Mk2 siano cuffie dal design antiquato, non avete tutti i torti, anche perché in effetti c’è poca differenza tra questo modello recente e l’originale SR-Lamda uscito a fine anni ’70. Queste cuffie non sono insomma “invisibili” e la loro estetica potrà non piacere a molti, ma nonostante l’ingombro e il peso di 370 grammi (comunque non tantissimo per un modello di fascia alta), sono particolarmente comode. Gli auricolari rettangolari si adattano bene alle orecchie e hanno la necessaria quantità di imbottitura per una buona tenuta.
La qualità costruttiva è buona, anche se sarebbe una forzatura definire lussuose le SR-L700 Mk2. A parte la bella pelle morbida sulla fascia e sui padiglioni, è stata infatti utilizzata più plastica di quanto ci saremmo aspettati. Queste cuffie vantano una risposta in frequenza amplissima (7Hz – 41kHz) e hanno un’impedenza di 145k Ohm, numeri che chi è abituato ad ascoltare solo cuffie tradizionali non è abituato a vedere spesso.
Passando all’amplificatore SRM-700T, si tratta di un modello con circuito ibrido che utilizza un doppio FET a basso rumore sull’ingresso e una coppia di valvole 6SN7GTB nello stadio di uscita. Gli ingressi sono due (XLR bilanciato o RCA standard) e non manca un bypass del volume se si desidera integrare l’ascolto in cuffia nel sistema stereo principale, anche se ciò implica lasciare l’amplificatore nel percorso del segnale tra la sorgente e l’amplificatore principale anche quando le cuffie non vengono utilizzate. Le uscite sul pannello centrale sono a cinque pin e il nuovo cavo delle cuffie staccabile in dotazione è lungo 2,5.
Parliamo tra l’altro dello stesso cavo a 6 conduttori paralleli a bassa capacità in rame placcato in argento del modello top di gamma SR-009S (cuffie elettrostatiche da 5400 euro). Questo conduttore in rame con piccole quantità di titanio aggiunta fornisce inoltre una maggiore flessibilità d’uso. A cambiare, rispetto alle SR-L700 standard, è anche il case holder in alluminio.
Nella versione MK2 questo cambio del materiale utilizzato aggiunge infatti una maggiore flessibilità e il design leggermente curvo permette una vestibilità più naturale dei padiglioni. Stax parla inoltre di una maggiore rigidità che previene le distorsioni ed evita il piegamento una volta che si indossano le cuffie, con la conseguenza di una miglior adesione del padiglione all’orecchio a favore della percezione delle basse frequenze. I prodotti Stax sono distribuiti in Italia da Pro Audio International.
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