Se è vero che il mercato odierno è pieno zeppo di speaker attivi e wireless attorno ai 100 euro, è anche vero che pochi assicurano l’ottimo rapporto qualità prezzo del Vulkkano T50 ARC
Trovare oggi uno speaker attivo e wireless con un’abbondanza di connessioni fisiche, una costruzione accurata e una buona potenza di uscita a poco più di 100 euro non è facile. Abbiamo già parlato bene del sistema a due speaker A5 ARC del produttore spagnolo Vulkkano e siamo quindi curiosi di cosa sia capace di fare lo speaker singolo T50 ARC da 119 euro, versione più grande e potente del T40 ARC da 99 euro.
Vulkkano ha inserito questi due modelli nella categoria Speaker da tavolo, ma grazie alle diverse connessioni entrambi si prestano sia a diversi posizionamenti, sia a scenari d’uso non solo musicali, come dimostra l’HDMI ARC che permette il collegamento a un TV in sostituzione di una soundbar. Tra l’altro, il T50 ARC ha proprio le sembianze di un diffusore centrale e, non a caso, l’utilizzo con un TV non ha deluso le aspettative.
Meno “cheap” di quanto si pensi
Questo speaker wireless si presenta decisamente bene sia per l’effetto legno del cabinet, sia per la griglia rimovibile, i piedini antivibrazioni e l’assenza di imperfezioni o difetti di produzione, cosa tutt’altro che scontata quando si parla di speaker economici realizzati in Cina. Saggiamente, Vulkkano ha sfruttato la parte superiore del T50 ARC per inserire una “vaschetta” che contiene l’interruttore per l’accensione/spegnimento e il pairing Bluetooth e tre manopole per il controllo del volume, degli altri e dei bassi.
Ciò ha permesso non solo di rendere la parte posteriore dello speaker più libera, ma anche di facilitare l’accesso ai controlli da parte dell’utente. Sempre sul retro troviamo tutti gli ingressi (RCA, HDMI ARC, ottico, USB per la riproduzione di MP3), un’uscita per collegare un subwoofer attivo e un’uscita AUX da 3,5mm.
C’è inoltre la possibilità di connettere il T50 ARC a una qualsiasi sorgente audio tramite Bluetooth; in questo caso ci si deve accontentare della versione 5.0 (non certo la più recente) e del codec audio standard SBC, ma visto il prezzo non ci aspettavamo nulla di diverso. Come per il sistema A5 ARC, anche qui troviamo tre impostazioni predefinite per cambiare l’equalizzazione (Movie, Music, Dialog), mentre manca la funzione Virtual Bass.
A tal proposito, il nostro preset preferito è quello Music, il più equilibrato, piacevole e senza troppe asprezze in fascia alta, mentre quello Movie, anche testandolo per film e serie TV, risulta troppo sbilanciato sulle alte anche agendo sul controllo dei toni. Dialog lo consigliamo invece solo per i contenuti video e, in effetti, riesce a far emergere maggiormente le medio-alte per enfatizzare (forse fin troppo) il parlato.
Oltre al telecomando con tutti i controlli del caso, nella confezione sono presenti un cavo stereo da jack 3,5 mm a RCA, un cavo stereo RCA e un cavo ottico. Abbiamo letto pareri negativi sui due cavi analogici, ma sinceramente, pur riconoscendo la loro fattura molto economica, non abbiamo riscontrato problemi di sorta. Trattandosi di un modello già presente sul mercato da circa due anni, immaginiamo quindi che i cavi difettosi siano stati sostituiti da Vulkkano nel corso del tempo.
Passando alle specifiche tecniche, questo speaker attivo eroga circa 30W RMS (l’alimentatore esterno è da 34W). Il riferimento ai 50W nella scheda tecnica ufficiale va quindi inteso con un valore di picco, come sempre capita con i prodotti Vulkkano. La risposta in frequenza è indicata in 45 Hz – 20 kHz e, se volete ottenere qualcosa in più in gamma bassa, il consiglio è di aggiungere un subwoofer come il SUB10 (ma anche il SUB8 potrebbe bastare). I driver comprendono due woofer da 10 cm e due tweeter da 3 cm, con in più due porte reflex posteriori per rafforzare la risposta in gamma bassa.
Abbiamo testato il T50 ARC nello stesso ambiente in cui abbiamo provato il sistema A5 ARC (una mansarda di 5×4 metri) e la prima cosa che ci ha colpito è la potenza di uscita. Questo speaker non fa infatti nessuna fatica a riempire di musica la stanza e, fino a un volume di 8 su 10, non si notano distorsioni o asprezze eccessive, anche se molto dipende dal tipo di musica che gli darete in pasto.
L’unico problema riscontrato in fase di installazione, già riscontrato per gli A5 ARC, è stato il pairing Bluetooth iniziale, che con un MacBook Air M4, uno smartphone Honor Magic V3 e un tablet Samsung (non dipende quindi dalla sorgente audio) ci ha costretti a ripetere la procedura tre volte prima di avere successo, dopodiché, per fortuna, ha continuato a funzionare senza problemi.
A parte questo piccolo incidente di percorso e l’impossibilità di vedere le tracce inserite nella chiavetta USB mancando un display o una companion app, tutto il resto è andato liscio, compreso il collegamento al TV (un OLED LG G3 da 65 pollici), al subwoofer Yamaha NS-SW200 e al lettore CD (un Cambridge Audio AXC25).
Voci ok, timing così così
Per il test abbiamo scelto la nostra playlist di riferimento già utilizzata per gli A5 ARC, che riesce a mettere a nudo pregi e difetti di qualsiasi diffusore spaziando un po’ per tutti i generei. Diciamo subito che optando per il Bluetooth ci si trova di fronte un messaggio sonoro poco più che sufficiente, un po’ povero di dettaglio e dinamica, ma tutto sommato accettabile per un ascolto poco attento o “passeggero”.
Non possiamo avere la controprova pratica, ma teoricamente l’inclusione di qualche codec audio più performante come aptX HD o LDAC ci avrebbe permesso di sfruttare al meglio il Magic V3 (compatibile con entrambi i codec). Se non altro, collegando lo speaker al TV tramite Bluetooth non abbiamo notato lag o fuorisincrono di sorta.
L’ascolto cablato migliora decisamente le cose sia con il lettore CD di Cambridge Audio utilizzando il suo DAC Wolfson Microelectronics WM8524, sia con il Mac sfruttando lo streaming audio hi-res di Qobuz, che ha dato ancor più soddisfazioni rispetto alle versioni su CD degli stessi brani.
Oltre a Mezzanine dei Massive Attack (perfetto per testare la gamma bassa), Kid A dei Radiohead (dinamica, timing e dettaglio) e New Moon Daughter di Cassandra Wilson (ideale per voce e strumenti acustici), abbiamo messo alla prova il T50 ARC con Random Access Memories dei Daft Punk e Come Away With Me di Norah Jones.
Nel primo caso, il T50 ARC se l’è cavata discretamente con il brano Giorgio by Moroder nel passare da momenti di parlato intimo a esplosioni orchestrali e ritmiche, ma anche la celebre Get Lucky non ci ha delusi, soprattutto per la definizione dell’ormai iconico giro di basso. Dell’album milionario di Norah Jones si può scegliere qualsiasi canzone per testare la resa della voce e dobbiamo ammettere che, pur peccando un po’ in raffinatezza, il T50 ARC non se la cava affatto male e lo stesso dicasi per la versione Love is Blindness di Cassandra Wilson, dove gli armonici della chitarra acustica e la voce scura e piena della Wilson risaltano con una discreta brillantezza.
Lo speaker mostra qualche indecisione e una certa debolezza quando deve restituire i pattern ritmici di un brano complesso come 15 Step dei Radiohead, ma anche cambiando completamente genere (le intricate armonie chitarristiche in Playing God dei Polyphia) si sente che il T50 ARC non riesce a stare dietro come dovrebbe agli incredibili fraseggi di Tim Henson.
Come impatto generale, anche scollegando il subwoofer, non ci si può comunque lamentare tenendo conto che si parla di uno speaker attivo da 119 euro (ancora meno se approfittate del 10% di sconto iscrivendovi alla newsletter di Vulkkano). Anche come sostituto di una soundbar economica, il Vulkkano T50 ARC riesce a fare il suo, superando nettamente l’audio integrato dell’LG (consigliamo in questo caso di aumentare i bassi dello speaker di due tacche). L’unico limite in questo scenario di utilizzo è rappresentato dalle dimensioni, visto che con un’altezza di 16 cm il T50 ARC non si presta a un facile posizionamento di fronte a qualsiasi TV.
Verdetto: 8/10
Se è vero che il mercato odierno è pieno zeppo di speaker attivi e wireless attorno ai 100 euro (il primo a venirci in mente è l’Edifier QD35), è anche vero che pochi assicurano l’ottimo rapporto qualità prezzo del Vulkkano T50 ARC. Che ovviamente non è un diffusore hi-fi capace di chissà quali cose, ma che risulta completo nelle connessioni, costruito e assemblato in modo decente, sufficientemente potete per un’ambiente di ascolto di dimensioni medie e capace sia di cavarsela in modo più che dignitoso un po’ con tutti i generi musicali, sia di sostituire una soundbar economica con il giusto punch e il necessario risalto ai dialoghi.
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