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Speaker wireless B&W Formation Flex – La recensione

formation flex

Parte della gamma multi-room di B&W, il Formation Flex suona alla grande per dettaglio e dinamica, ma non così tanto per calore ed espressività

Lo speaker wireless B&W Formation Flex, disponibile in Italia a 449 euro, sembra essere stato aggiunto alla serie multi-room Formation del produttore britannico quasi come un ripensamento. Gli altri cinque modelli della gamma sono infatti usciti insieme ad aprile, con il più economico che in quel momento era il Formation Wedge con i suoi 999 euro di listino.

Con il suo prezzo di circa la metà rispetto al fratello maggiore, il Formation Flex è più compatto e decisamente più abbordabile (non molti sono disposti a spendere 1000 euro per uno speaker wireless), ma va comunque a sfidare modelli di un certo peso come l’Apple HomePod e il Technics OTTAVA S SC-C30. Riuscirà a uscire vincitore dal confronto? Continuate a leggere per scoprirlo.

Costruzione

Il Flex ha molti aspetti in comune con gli altri prodotti della gamma Formation. È un cilindro setoso e nero, con una sezione quasi esattamente a metà strada tra un quadrato e un cerchio. Con un’altezza di circa 21 cm, è destinato a essere lo speaker Formation ideale per ambienti come la cucina o la camera da letto, anche se il peso di 2,3 Kg lo rende comunque uno speaker facilmente trasportabile in qualsiasi stanza della casa.


La parte superiore è in pratica una superficie nera sensibile al tocco con i controlli per volume e pausa/riproduzione; c’è anche un controllo con l’icona Formation per scorrere tra gli ingressi e per un eventuale pairing stereo con un secondo Flex. Alcuni potrebbero preferire i classici pulsanti fisici, ma non possiamo non considerare elegante questo approccio ai controlli.

La base in metallo spazzolato è l’unico accento su ciò che, a nostro parere, può essere considerata un’estetica intelligente. Le porte sono nascoste ordinatamente e ne troviamo una per il cavo di alimentazione, una per la connettività Ethernet (per chi preferisce il caro e vecchio cavo), un pulsante di ripristino e una porta USB solo per l’assistenza. Manca invece un’entrata AUX per poter utilizzare il Flex con una sorgente esterna cablata.

Le sue dimensioni ridotte comportano inevitabili compromessi per quanto riguarda la componentistica interna, ma B&W è riuscita comunque a inserire un driver mid/bass in fibra di vetro intrecciato da 100 mm, un tweeter a doppia cupola disaccoppiato da 25 mm e due amplificatori digitali da 50 W per alimentarli per un totale di uscita di 100W.

Caratteristiche

Le nostre precedenti recensioni dei modelli della gamma Formation si sono in parte soffermate sulle nostre frustrazioni a livello software. E mentre l’app Formation di B&W non è affatto male, non è del tutto completa. L’installazione iniziale è in realtà abbastanza semplice. L’app ci guida infatti attraverso il processo di pairing tramite Bluetooth, ci fa assegnare un nome allo speaker, modificare il volume e aggiornare il firmware dello speaker quando necessario, ma in termini di riproduzione ha poco altro da offrire.

B&W ha infatti “esternalizzato” tutta questa parte a Roon. Mentre Roon è un software multi-room di ottimo livello e sempre più utilizzato, richiede una quota di abbonamento di oltre 100 euro all’anno. Potrebbe valere la pena se avete intenzione di investire quasi 4000 euro negli speaker Formation Duo, ma in questo caso parliamo quasi di un quarto del prezzo del Flex… non proprio noccioline.

Non che dobbiate avere per forza Roon per usare il Flex, ma non potete gestire la riproduzione multi-room senza questa piattaforma. C’è comunque la possibilità di riprodurre musica in streaming offline tramite Bluetooth (con tanto di aptX HD), Spotify Connect o Apple AirPlay 2. Per ottenere la migliore qualità musicale possibile parlando di hi-res (il Flex supporta infatti file fino a 24 bit/96kHz), Roon rimane forse l’opzione migliore.

Alcuni potrebbero considerare Flex come un dispositivo autonomo e potrebbero non essere interessati alla riproduzione ad alta risoluzione. Altri possono acquistare Flex come componente aggiuntivo per una configurazione Formation preesistente (ad esempio come coppia di posteriori se si ha già una Formation Bar) e potrebbero già avere Roon. Tuttavia, il principio di avere due o più pacchetti software coinvolti nella gestione e nel controllo della musica rende il tutto più complicato del necessario e aggiunge potenziale confusione.

Questa è la terza volta che utilizziamo un prodotto Formation e in ogni occasione abbiamo riscontrato problemi sul lato software, che non è così semplice e onnicomprensivo come ci si aspetterebbe da un prodotto del genere. B&W deve insomma mettere mano alla sua app Formation in modo che questa faccia tutto da sola. È troppo facile consigliare di rivolgersi altrove (ovvero a Roon) fino a quando questo gap non verrà colmato.

Qualità audio

Passando all’analisi audio di questo speaker wireless, rispolveriamo la nostra collezione di file FLAC con Roon e partiamo da Me And Mr Jones di Amy Winehouse. Per le dimensioni che ha, il Flex è certamente in grado di rendere bene questo brano della compianta cantante britannica. Quello che esce dal Flex non è certamente il suono più pesante e muscoloso che si possa trovare in giro, ma B&W non puntava a questo risultato con il Flex.

Molti speaker wireless cercano di compensare il corpo mancante con una dose di bassi eccessivamente spessa. Qui però le cose vanno diversamente, anche perché, semmai, la gamma bassa è quasi fin troppo discreta. È agile, pulita e diretta, ma per massimizzarne l’autorità decidiamo di posizionare il Flex più vicino al muro di quanto faremmo normalmente con altri speaker wireless.

Un altro aspetto degno di attenzione è la sua attenzione quasi “clinica” alla precisione e ai dettagli del suono, tanto che il calore e l’espressione è come se fossero stati bypassati o comunque messi in secondo piano. La band della Winehouse e i coristi di sottofondo suonano come se stessero pensando solo a non fare errori, piuttosto che ricordarsi di intrattenere il pubblico.

La dinamica e il timing sono buoni per uno speaker di queste dimensioni. C’è sicuramente un tipo di suono più hi-fi qui di quello che otterrete da un Sonos One, per esempio. Confrontatelo tuttavia con il più economico Audio Pro Addon C10 ([amazon_textlink asin=’B071CR3RR8′ text=’319 euro’ template=’ProductLink’ store=’ad04f-21′ marketplace=’IT’ link_id=’ccea0214-e6bc-4651-bc81-c8911b1f4a24′]) e vi renderete conto di quanto siano “contratti” e sottili i suoni del Flex in confronto.

Questo speaker può essere quasi cristallino nella sua pulizia, ma dà l’impressione di assumere un tono talmente educato da tralasciare il concetto di divertimento. È quasi come se fosse uno studente modello tutto attenzione e buon comportamento incapace però di fare ogni tanto anche qualche battuta. Se poi preferite questo tipo di carattere musicale in uno speaker, meglio ancora, ma le nostre orecchie vorrebbero sinceramente qualcosa di meno “scolastico” e di più trascinante.

Come già accennato prima, il Flex può essere usato come coppia stereo se ne avete due o aggiunto a una Formation Bar e a un Formation Bass per un setup 5.1. Anche se non abbiamo potuto testare quest’ultima configurazione in chiave home cinema, siamo stati fortunati da avere due Flex da provare da soli e in stereo.

Come coppia stereo il suono diventa sicuramente molto più pieno e spazioso. Questa dimensione aggiunta inizia persino a colmare alcune di quelle lacune nelle prestazioni prima citate ma, per quanto più grande, il palcoscenico sonoro non riesce ancora a raggiungere la fluidità dinamica o l’apertura che speriamo. Cominciano però a emergere problemi sul lato software, con la connessione tra la coppia stereo che occasionalmente cade. Spesso inoltre c’è un ritardo troppo lungo tra la selezione di una traccia e l’inizio della riproduzione quando si usa il Bluetooth. C’è insomma bisogno di un aggiornamento del firmware che speriamo B&W possa distribuire presto.

Verdetto

Per uno speaker wireless di queste dimensioni non troverete altrove un sound più chiaro e preciso. Ma il Formation Flex non costa poco e pensiamo che Bowers & Wilkins debba risolvere più di una magagna lato software (inclusa un’app di accompagnamento più completa) prima di poter consigliarne l’acquisto senza se e senza ma.

© 2019, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

  • Verdetto
4

Sommario

Parte della gamma multi-room di B&W, il Formation Flex suona alla grande per dettaglio e dinamica, ma non così tanto per calore ed espressività.

Pro
Sound ampio e spazioso
Recisione e grande attenzione ai dettagli
Dinamiche eccellenti
Design azzeccato

Contro
Sistema di controllo un po’ problematico
Carattere sonoro non molto espressivo e un po’ “freddo”

Scheda tecnica
Potenza: 100W (50Wx2)
Risposta in frequenza: 50Hz – 28kHz
Connettività: Bluetooth 4.1 aptX HD, Wi-Fi, Ethernet, AirPlay 2, Spotify Connect
Supporto hi-res: 24 bit/96 kHz
Dimensioni: 21,5 x 13,0 x 13,0 cm
Peso 2,3 kg
Prezzo: 449 euro
Sito del produttore: www.bowerswilkins.com/it
Distributore italiano: www.audiogamma.it

© 2020, AF Digitale. Tutti i prodotti sono stati provati nelle apposite sale di ascolto e di visione di What HiFi e Stuff.tv dal team editoriale con sede nel Regno Unito.

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