Dopo averne parlato brevemente la settimana scorsa, abbiamo testato più a fondo gli speaker A5 ARC da 199,99 euro la coppia, il modello quasi top di gamma del brand spagnolo Vulkkano
Da qualche anno l’azienda spagnola Vulkkano sta facendo parlare di sé come una delle realtà europee più interessanti per chi cerca speaker attivi economici ma ben suonanti. Al momento, nel suo catalogo troviamo 8 speaker con un prezzo massimo di 229 euro la coppia (il sistema A6 ARC) e tre subwoofer, con il SUB 10 che è il più costoso (179,99 euro) e potente (150W).
Come avrete capito, si tratta di prodotti molto economici (e realizzati in Cina) che non vanno però sottovalutati. Con simili prezzi, bisogna ovviamente rinunciare a qualcosa (in questo caso, una companion app per smartphone, un piccolo display, il Wi-Fi e codec audio Bluetooth avanzati), ma è difficile trovare sul mercato speaker attivi e wireless di questa qualità a questi prezzi, con in più una garanzia di 3 anni che non va sottovalutata.
Dopo averne parlato brevemente la settimana scorsa, abbiamo testato più a fondo gli speaker A5 ARC da 199,99 euro la coppia, il modello quasi top di gamma del brand spagnolo uscito sul mercato un paio di anni fa e superato solo dai già citati A6 ARC. Si tratta di un sistema stereo che però, grazie all’uscita sub, può diventare un setup a 2.1 canali aggiungendo un subwoofer attivo.
Dimensioni, peso e varietà di connessioni ne fanno inoltre un sistema adatto a diversi scenari d’uso, partendo da un classico “companion” da scrivania da abbinare a un PC (anche in ottica gaming), fino a un sostituto di una soundbar grazie all’HDMI ARC e, ovviamente, a un setup stereo per ascoltare musica sia tramite Bluetooth, sia in modalità cablata (analogico/RCA o digitale/ottico).
Non manca quasi nulla
L’A5 ARC si compone di uno speaker destro master che contiene tutta la parte elettronica e le connessioni e uno speaker sinistro slave, dietro al quale troviamo unicamente il connettore proprietario a 5 pin che serve per collegarlo al diffusore destro. A colpire, una volta tolti i due speaker dalla confezione, è la cura costruttiva.
Si capisce subito che non siamo di fronte a speaker elite da centinaia di euro, ma l’estetica, il peso (7 Kg per il sistema completo), le dimensioni (colpisce la profondità di quasi 26 cm), la finitura con effetto legno, le griglie rimovibili e il telecomando li fanno sembrare diffusori molto più costosi e pregiati. A colpire ancora di più è la quantità di connessioni e controlli sul retro dello speaker destro.
Troviamo infatti un ingresso RCA, uno ottico, un ingresso USB per collegare chiavette o Hard Disk e ascoltarne le tracce audio (solo MP3), un’uscita subwoofer e una HDMI ARC. Inoltre, ci sono tre piccole manopole (volume, alti e bassi) e altrettanti pulsanti per la selezione dell’ingresso, l’accensione-spegnimento e l’equalizzazione (quest’ultima prevede i profili Music, Movie e Dialog). Da segnalare anche un LED frontale sullo speaker destro che si illumina di colori diversi a seconda della sorgente audio scelta.
Per fortuna non si deve agire ogni volta sul diffusore, visto che a parte le due manopole per i toni si può controllare tutto con il piccolo ma completo telecomando in dotazione, che tra l’altro offre due controlli aggiuntivi (Virtual Bass on e off) assenti tra quelli dello speaker. L’unico problema riscontrato in fase di installazione è stato il pairing Bluetooth iniziale, che con un MacBook Air M2, uno smartphone Honor Magic V3 e un tablet Samsung (non dipende quindi dalla sorgente audio) ci ha costretti a ripetere la procedura tre o quattro volte prima di avere successo.
Un occhio alla costruzione
A parte questo piccolo incidente di percorso e l’impossibilità di vedere le tracce inserite nella chiavetta USB mancando un display o una companion app, tutto il resto è andato liscio, compreso il collegamento al TV (un OLED LG G3 da 65 pollici), al subwoofer (un Yamaha NS-SW200) e al lettore CD (un Cambridge Audio AXC25).
Analizzando più da vicino questi speaker, troviamo frontalmente un tweeter in cupola di seta da un pollice (2,5 cm) e un generoso mid-woofer da 5,25 pollici (13,3 cm) con cestello in alluminio, mentre sul retro spicca il condotto reflex (anch’esso piuttosto grande per il tipo di diffusore). La potenza continua è di 25Wx2 (il 50Wx2 riportato sulla scheda tecnica si riferisce all’uscita di picco).
Una potenza più che sufficiente per insonorizzare anche il salotto di casa con il TV e, anche se spinti al massimo, i due speaker non hanno ceduto a una distorsione rovinosa, sebbene il consiglio sia di non spingerli oltre i tre quarti del volume (che per un setup da scrivania sono comunque già tantissimi).
La risposta in frequenza dichiarata di 30Hz-30kHz è piuttosto veritiera, anche se dipende dal profilo di equalizzazione scelto. Il mio preferito, che tra l’altro scende anche più in basso, rimane quello Music, il più equilibrato, piacevole e senza troppe asprezze in fascia alta, mentre quello Movie, anche testandolo per film e serie TV, risulta troppo sbilanciato sulle alte anche agendo sul controllo dei toni.
Meglio delle attese
Ascoltare musica tramite Bluetooth è ovviamente la situazione peggiore, contando tra l’altro l’assenza di codec più performanti con aptX HD o LDAC. Non a caso, il collegamento wireless è risultato quello meno soddisfacente tra dinamica smorta, soundstage piatto e qualche asprezza di troppo, anche se c’era da aspettarselo.
Le cose cambiano radicalmente con un collegamento cablato. Tramite RCA (l’AXC25 non ha uscite digitali) ho ascoltato diversi CD (da Mezzanine dei Massive Attack a Kid A dei Radiohead passando per New Moon Daughter di Cassandra Wilson)) e i Vulkkano A5 ARC non hanno deluso le aspettative, restituendo un sound preciso nel timing, spazioso e convincente sulle voci. Senza subwoofer collegato, la funzione Virtual Bass (più incisiva nei film che non nella musica) riesce in effetti a dare qualcosa di più in fascia bassa, anche se è un effetto un po’ “artefatto” che non ho apprezzato particolarmente ma che alla fine è più incisivo del controllo dei toni.
Dall’uscita cuffie del MacBook Air mi sono collegato sempre all’ingresso RCA tramite il cavo jack 3,5/RCA compreso nella confezione e, ascoltando gli stessi album in streaming su Qobuz, le sensazioni sono state ancora più positive, a riconferma di come i MacBook più recenti abbiano una sezione DAC di tutto rispetto.
Va precisato che non sto parlando di una “resa Hi-Fi” (siamo anzi lontano da questo standard), ma raramente mi è capitato di ascoltare musica così bene con speaker attivi da 200 euro (i validi Edifier R1855DB dal prezzo simile sono comunque inferiori), tanto che solo spendendo più del doppio (mi vengono in mente gli ottimi Triangle Elara LN01A o gli altrettanto validi ELAC Debut ConneX DCB41) si ha in cambio una resa decisamente migliore.
I due limiti principali dei Vulkkano A5 ARC sono da ricercare sia in una scarsa incisività dei controlli di tono soprattutto per quanto riguarda i bassi (tanto che ho sempre ascoltato tutto in flat), sia in una limitata precisione ritmica, evidente quando si ascoltano canzoni come 15 Step dei Radiohead, in cui le varie trame strumentali restituite da questi speaker tendono un po’ a perdersi e a non emergere con la dovuta nettezza e separazione.
Non bisogna quindi aspettarsi chissà cosa soprattutto se si hanno orecchie allenate, ma è anche vero che questi speaker non sono rivolti all’audiofilo esigente, bensì a chi vuole ascoltare musica senza “impegnarsi troppo”, o a chi cerca una soluzione migliorativa rispetto all’audio di un TV e a chi vuole comunque un sistema wireless potente, sufficientemente preciso, articolato e versatile, tutte caratteristiche che i Vulkkano A5 ARC riescono ad assicurare.
Segnalo infine che nella confezione c’è praticamente tutto quello che serve per iniziare immediatamente ad ascoltare musica tra il telecomando con le sue due batterie AAA, un cavo stereo da jack 3,5 mm a RCA, un cavo stereo RCA e un cavo ottico. Manca giusto un cavo HDMI, ma avremmo preteso davvero troppo.
Verdetto: 8/10
I Vulkkano A5 ARC non sono speaker rivolti all’audiofilo esigente, bensì a chi vuole ascoltare musica senza “impegnarsi troppo”, o a chi cerca una soluzione migliorativa a basso budget rispetto all’audio di un TV e a chi vuole comunque un sistema wireless potente, sufficientemente preciso, articolato e versatile, tutte caratteristiche che questi speaker attivi riescono ad assicurare.
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