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Sonoro Meisterstück: sistema all-in-one nobile, ma il prezzo non aiuta

Sonoro Meisterstück

Evoluzione dell’apprezzato Stereo 2, il Sonoro Meisterstück è un sistema all-in-one molto completo e stiloso, ma sul versante audio non vale i 1000 euro richiesti.

Meisterstück è uno dei nuovi sistemi musicali all-in-one di Sonoro ed è anche il più completo e costoso con il suo prezzo di listino di 999 euro. In passato il produttore tedesco si è fatto conoscere soprattutto per i validi all-in-one della serie Stereo e in effetti il Meisterstück può definirsi come una sorta di Stereo 2 con in più funzionalità da streamer e una vasta gamma di servizi supportati.

Costruzione e caratteristiche

Come lo Stereo 2, anche il Sonoro Meisterstück integra uno slot CD sotto un display ampio e ricco di informazioni. Due griglie coprono gli speaker e fiancheggiano lo schermo e dietro ciascuna si trova un driver midrange da 8 cm e un tweeter da 20 mm, oltre a un woofer da 14 cm rivolto verso il basso. Come ci si può aspettare dall’azienda tedesca, il Meisterstück è un all-in-one molto solido e robusto, costruito con grande attenzione e dotato anche di un’estetica minimale ma efficace, soprattutto nel contrasto tra la parte centrale con il display e le due griglie ai lati.

Sonoro Meisterstück

È disponibile in tre finiture (bianco, argento o nero) e, come con lo Stereo 2, questo all-in-one non sarebbe fuori posto in un hotel a cinque stelle e non sorprende che Sonoro abbia un grande successo in questo mercato. Il Meisterstück è pieno di opzioni per riprodurre la vostra musica. Oltre all’unità CD, sono disponibili radio FM, DAB (e DAB +) e Internet, due porte ausiliarie per collegare fonti esterne, una porta USB, un ingresso ottico e una presa Ethernet.


La connettività wireless può essere effettuata tramite Bluetooth aptX o Wi-Fi, in modo da poter eseguire lo streaming dell’unità facilmente da un dispositivo mobile o da un dispositivo di archiviazione collegato alla rete come un PC o un NAS. Il segnale Bluetooth è anche bidirezionale e può quindi inviare un segnale a un paio di cuffie, ad esempio, e accettarne uno in ingresso da una sorgente Bluetooth. Anche Spotify Connect è a bordo e il sistema i più diffusi formati audio, inclusi WAV, FLAC e WMA, fino ad un massimo di 16-bit/48kHz. Niente hi-res quindi (e un po’ spiace visto il prezzo), ma ci si può accontentare.

Il telecomando in dotazione è sicuramente completo ma piuttosto confuso da usare. Non ci sono pulsanti direzionali, tanto che per muoversi in alto, in basso, a destra e a sinistra bisogna utilizzare i pulsanti volume e quelli di riproduzione (avanti e indietro) per muoversi nell’interfaccia. L’inserimento di una password Wi-Fi nell’unità diventa così un processo dolorosamente lento, ma se non altro è necessario farlo solo una volta. Immaginiamo però che molti di voi si butteranno direttamente sull’app Undok disponibile gratuitamente per dispositivi Android e iOS, che serve anche per gestire le capacità multi-room del Meisterstück se abbinato a un kit compatibile.

Qualità audio

Il Meisterstück riserva quel suono familiare di altri prodotti Sonoro che abbiamo già apprezzato negli anni scorsi. Un sound abbastanza maturo e solido e sufficientemente uniforme su tutto lo spettro sonoro. La gamma media è certamente il punto forte del Meisterstück e la radio (soprattutto quella DAB+) restituisce una resa delle voci impeccabile.

Lo streaming è, in teoria, il punto distintivo di questa unità, quindi accediamo al nostro dispositivo NAS via Wi-Fi e iniziamo a riprodurre Midnight Lullaby di Tom Waits. La voce così unica e distintiva di Waits suona forte e vera e l’ascolto risulta confortevole, come è appropriato per questo tipo di dispositivo. Quando però passiamo alla colonna sonora de Il Trono di Spade, le fessure iniziano ad apparire nell’armatura fin qui inscalfibile del Meisterstück. Il suono generale manca di nitidezza, con gli estremi delle note che si fondono l’un l’altro e con un’impressione sonora che ci lascia con un tocco di eccessiva morbidezza ed evanescenza.

Come sistema all-in-one per riprodurre musica di sottofondo, questo di Sonoro è perfettamente adeguato, ma se volete sedervi e godervi i vostri brani, potreste benissimo spendere i 1000 euro richiesti altrove. La resa in gamma bassa è apprezzabile per le dimensioni dell’unità, ma non è così nitida come in alcuni rivali, come l’impressionante R4 Mk3 di Ruark (che costa anche molto meno). Abbiamo inoltre scoperto che posizionare il Meisterstück abbastanza vicino a una parete posteriore aiuta a rafforzare i bassi, mentre se posizionato nel bel mezzo di una stanza, il sistema fatica un po’ a raggiungere gli stessi livelli di profondità. A disposizione dell’utente ci sono i controlli di tono quindi potete giocare un po’ con le regolazioni degli alti e dei bassi, anche se ci siamo accorti che la cosa migliore è lasciarli nell’impostazione flat.

Facciamo poi partire 15 Step di Radiohead, uno dei nostri brani test preferiti per testare l’abilità dei prodotti audio come questo nel districarsi in simili trame sonore. Il Sonoro si sforza parecchio in questo senso, ma inevitabilmente finisce col mostrare il fianco a parecchie debolezze nel restituire al meglio la natura così percussiva, confusa e dettagliata della canzone. A essere onesti però abbiamo notato le stesse difficoltà con molti altri prodotti testati recentemente e quindi non è solo il Meisterstück a faticare con questo brano così particolare e impegnativo.

Più preoccupante invece è il tono piuttosto stridulo che subentra rapidamente a volumi più alti, con gli alti che rischiano di diventare fastidiosi in maniera ancor più evidente rispetto a quanto già sentito con lo Stereo 2, anch’esso caratterizzato da questo limite. L’altra domanda che ci sentiamo spontaneo porci è a chi sia davvero rivolto il Meisterstück. È sicuramente una gran cosa disporre di un’unità in grado di riprodurre praticamente qualsiasi vi venga in mente, ma quante di tutte queste funzionalità userà davvero l’utente comune?

Se i vostri file audio sono archiviati digitalmente, utilizzerete le funzionalità di streaming e i servizi radio, ma ci sono ottime probabilità che non toccherete quasi mai il lettore CD. Se invece siete soliti utilizzarlo, probabilmente non disponete di un’unità NAS e, nel caso vogliate spostarvi sull’archiviazione digitale, potreste tenere tutto quello che avete già e investire soldi in uno streamer standalone come l’eccellente Arcam rPlay da aggiungere a un sistema hi-fi già esistente.

Il Meisterstück non costa infatti poco e non ce la sentiamo di consigliarvi di spendere 300 euro in più rispetto al fratello gemello Stereo 2 per avere, in effetti, solo la funzionalità di streaming come unico extra. Come nota a margine, il Meisterstück perde la bella funzionalità Wellbeing presente invece a bordo dello Stereo 2.

Verdetto

Il Sonoro Meisterstück è un sistema dai molti pregi e fa un lavoro più che discreto a livello audio. Se state cercando un all-in-one che riproduca CD e abbia funzionalità di streaming, potrebbe esservi utile, ma con gli stessi euro che spendereste qui potreste ottenere facilmente un’alternativa capace di darvi più soddisfazioni a livello audio o, come già detto, risparmiare parecchio e aggiungere al vostro impianto hi-fi uno streamer standalone.

© 2018, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

  • Verdetto
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Riassunto

Evoluzione dell’apprezzato Stereo 2, il Sonoro Meisterstück è un sistema all-in-one molto completo e stiloso, ma sul versante audio non vale i 1000 euro richiesti.

Pro
Completo a livello di funzioni
Ben costruito
Riproduce molti formati audio

Contro
Il sound convince fino a un certo punto
Diventa “aspro” ad alto volume
Costoso

Scheda tecnica
Potenza: 120W (2 x10, 2 x 30, 1 x 60)
Display: TFT a colori da 2,8’’
Connettività: Wi-Fi n dual-band, Bluetooth aptX
Connessioni: Ethernet, ingressi RCA, AUX, ottico, uscita RCA, uscita cuffie
Dimensioni: 570 x 165 x 262 mm
Prezzo: 999 euro
Sito del produttore: sonoro.de/en/
Sito del distributore italiano: www.sounders.it

© 2020, AF Digitale. Tutti i prodotti sono stati provati nelle apposite sale di ascolto e di visione di What HiFi e Stuff.tv dal team editoriale con sede nel Regno Unito.

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