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Smartphone e fotografia: specifiche e apparati – Seconda parte

Prosegue lo speciale smartphone e fotografia: apparati performanti per scatti di grande qualità quando non si dispone di una DSLR

Link alla prima parte dello speciale smartphone e fotografia

Apple iPhone 11 Pro

3 camere posteriori tutte da 12 Mp (wide, ultrawide, telephoto), risoluzione 4000 x 3000 pixel, dimensione sensore 1/2.55” + 1/3.4”, apertura F 1.8 + F 2.4 (x2), camera anteriore 12 Mp F 2.2. Modalità: Time-Lapse, Slo-mo, Video, Photo, Portrait, Pano. Risoluzione video posteriore: 4K fino a 60 fps e 1080p HD fino a 60 fps (slow-motion 240 fps). Risoluzione video anteriore: 4K fino a 60 fps, 1080p HD fino a 60 fps

Parlando di smartphone e fotografia non poteva mancare l’Apple iPhone 11 Pro e la versione maggiorata 11 Pro Max, i migliori su piazza della casa di Cupertino ma anche i più costosi. Tra le peculiarità del sistema c’è il livello di operatività quando il soggetto inquadrato muove velocemente. In questo caso sin da quando la fotocamera è attiva il sistema bufferizza sequenze di immagini ancor prima che si proceda allo scatto vero e proprio. Lo Zero Shutter Lag va quindi a salvare il fotogramma più nitido prossimo al comando di ripresa, giocando d’anticipo non ci sono quindi ritardi. Considerando però che in modalità ‘action’ non è possibile controllare la velocità dell’otturatore resta il rischio che la cattura migliore possa non essere davvero quella. Inoltre bufferizzare può significare che il software presenti si un’immagine nitida ma troppo in anticipo rispetto all’istante in cui il dito ha dato il comando.


Apple iPhone 11 Pro

Presente una modalità automatica in situazioni di scarsa illuminazione, ma c’è sempre la possibilità d’intervenire sull’esposizione per incamerare un diverso volume di luce. Notevoli gli interventi post-scatto su saturazione, definizione e contrasto. Quando necessita un ritratto sia con la camera anteriore che posteriore il riconoscimento dei volti è rapido, l’uso immediato con opzione di variare l’apertura benché attraverso modalità software. Risultato finale che resta al di sotto delle possibilità e il rischio di ritrovarsi un livello di nitidezza imperfetto.

Altra nota di merito ai progettisti l’opportunità, quando si punta il soggetto, di cogliere al volo la vera area che verrà incamerata nel file rispetto a quanto visualizzato su tutto lo schermo. Ciò consente di comprendere il rischio di lasciar fuori qualche particolare. Zoom ottico 2x con potenziale solo software 10x e inevitabile abbattimento della risoluzione. A conti fatti a livello fotografia le differenze con l’iPhone 11 non sono poi così clamorose, non almeno quanto il divario economico che lo separa da questo 11 Pro.

Per ulteriori informazioni: link alla pagina Apple per iPhone 11 Pro.

LG G8X ThinQ

2 camere posteriori da 12 Mp e 13 Mp (standard, wide), risoluzione 4000 x 3000 pixel, dimensione sensore 1/2.6”, apertura F 1.8 + F 2.4, camera anteriore 32 Mp F 1.91. Modalità: Studio, Portrait, Photo, Video, Manual Camera, Night View, Panorama, Story Shot, Manual Video, Slow-mo, Time Lapse, Flash JuMp-cut, YouTube Live. Risoluzione video camera posteriore 4K a 60 fps, risoluzione video camera anteriore 2K a 60 fps.

Il G8X ThinQ di LG è un apparato parco quanto a ottiche, con ‘solo’ due obiettivi posteriori da 12 e 13 Megapixel. Potrebbe ingenerare confusione quello anteriore da 32 Megapixel, risoluzione nettamente superiore quando di fatto il risultato in termini di definizione è inferiore a quelli posteriori in notturna. La ragione sta nell’applicazione della tecnica del pixel binning, dove a fronte di una perdita di definizione finale si ottiene un miglioramento del quadro complessivo del frame. I vantaggi sono inferiore rumore video, più fedele colorimetria in virtù della ricombinazione dei pixel andando a comporne di dimensioni maggiori.

LG G8X ThinQ

Il rovescio della medaglia è l’abbattimento della definizione, di quanto? Dipende dal rapporto che gli ingegneri hanno deciso di applicare, se per esempio fosse di 4:1 i 32 Mp di cui sopra andrebbero divisi per 4 e quindi gli scatti sarebbero pari a 8 Mp. Le potenzialità del doppio display tornano utili anche in ambito fotografico, consentendo di modificare le foto su uno schermo mentre l’originale è aperto sull’altro come riferimento, oppure si può tenere la fotocamera aperta su uno schermo e vedere immediatamente la foto scattata sull’altro senza dover interagire con le app.

La modalità Dual Mirror del secondo schermo funge da doppio mirino, mostrando cosa stanno riprendendo le fotocamere del telefono principale specie quando non si ha una vista diretta di ciò che è inquadrato. Con un sistema di bufferizzazione dell’immagine simile all’iPhone il G8X produce lo scatto migliore in misura anche meno radicale, mentre si può sempre intervenire in manuale sulle impostazioni. L’intelligenza artificiale concorre al riconoscimento dei volti, intervenendo dove occorre una vigile tecnologia per lo scatto migliore, anche a scapito della risoluzione come palesa la strategia del binning dei pixel. La modalità ritratto consente anche di controllare l’effetto bokeh nel processo di ripresa, intervenendo anche in post.

Per ulteriori informazioni: link alla pagina LG per G8X ThinQ.

Samsung Galaxy Note 10+

4 camere posteriori di cui 2 da 12 Mp + 16 Mp + 0,3 Mp (ultra-wide, wide-angle, telephoto e DepthVision), risoluzione 4619 x 3464 pixel, dimensione sensore 1/2.55” + 1/3.6”, apertura F 1.5 – 2.4 + F 2.1 + F 2.2, camera anteriore 10 Mp F 2.2. Modalità: Food, Night, Panorama, Pro, Live Focus, Photo, Video, Live Focus Video, Super Slo-mo, Slow Motion, Hyperlapse | Risoluzione video camera posteriore: 4K / 60 fps (960 fps slo-mo), risoluzione video camera anteriore 2K / 30 fps.

Altro potente strumento tra smartphone e fotografia quello offerto dal Galaxy Note 10 plus, grande schermo da 6,8” pollici. Come per Sony Xperia anche qui grande spazio alla flessibilità fotografica e ai possibili interventi manuali, essenziali quando si vuole correggere il tiro degli automatismi. Se il problema fosse quello di cogliere l’attimo con transizioni di elementi iperveloci si può aumentare l’esposizione o la velocità dell’otturatore, abbassando i rischi di cali di nitidezza. Ciò non toglie la possibilità di farsi aiutare da un sistema che non complica certo la vita quanto a interfaccia utente.

Samsung Galaxy Note 10+

E ancora modalità Live Focus intelligente, riconoscimento dei gesti anche se con margini di miglioramento. La camera da 0,3 Mp sfrutta un sensore a luce infrarossa per meglio distinguere il soggetto rispetto a quanto posto dietro di esso. Possibilità di 3D ToF sfruttata per applicazioni di realtà aumentata, tra cui Scanner 3D e Misurazione Rapida. Smartphone e fotografia significa anche intelligenza artificiale, che facilita l’adattamento rispetto a quanto inquadrato, indipendentemente che si tratti di ritratti o panorami.

Negli scatti grandangolari ci si potrebbe accorgere di lieve sfocatura ai lati, possibile attivare la correzione per evitare l’effetto fisheye. Come con hardware reference anche qui c’è il salvataggio file RAW (quando in modalità Pro). Il saving può avvenire anche in formato HEIF (High Efficiency Image File Format), utile per non perdere di qualità quando si desidera risparmiare spazio.

Per ulteriori informazioni: link alla pagina Samsung per Galaxy Note 10 Plus.

Huawei P30 Pro

3 camere posteriori 40 Mp + 20 Mp + 8 Mp (standard, super-wide, zoom 5x), risoluzione 7303 x 5477 pixel, dimensione sensore 1/1.7” + 1/2.7” + 1/4”, apertura F 1.6 + F 2.2 + F 3.4, camera anteriore 32 Mp F 2. Modalità: Portrait, Night, Wide Aperture, Master AI, Moon Mode, Wide-Angle, Long-Focus, Super Macro, Panorama, black and white, AR Lens, Light Painting, Documents, Pro, Slow-Mo, Time-Lapse, Dual-View, Leica Colors. Risoluzione video camera posteriore: 4K / 30 fps (960 fps slo-mo), risoluzione video camera anteriore 2K / 30 fps.

Qui c’è di mezzo il brand Leica, tra i più blasonati nel campo professionale e quindi quale migliore binomio per smartphone e fotografia. Immediato l’accesso all’IA e al suo coinvolgimento, quanto a scatti fotografici la sensazione resta quella di una resa complessiva molto più fedele rispetto ad altri. Un record lo zoom 5x che diventa 10x ibridandolo col sensore principale da 40 Mp, qualche limite nella capacità di stabilizzare lo scatto.

Huawei P30 Pro

Qualità anche in condizioni estreme dove l’intelligenza artificiale sopperisce all’assenza di luce chiamando anche qui in gioco il pixel binning. In quest’ultimo caso si hanno  immagini che sorprendono senza elevare troppo il rumore, a patto di accettare una definizione più bassa di quanto ottenibile dai nativi 40 Mp. Tra i limiti per gli appassionati di videoripresa il massimo di 30 fps con la camera posteriore a 4K, senza dimenticare lo slow motion da 960 fps ma anche qui si abbassa la risoluzione a 720p.

Per ulteriori informazioni: link alla pagina Huawei P30 Pro.

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