Alcuni nostri lettori, colpiti da una serie di spot TV per promuovere i nuovi TV Sky Glass in cui è integrato un sistema audio Dolby Atmos, ci hanno chiesto se effettivamente la proposta Sky è davvero così innovativa e tecnicamente all’avanguardia come i testimonial scelti da Sky ci promettono in modo esageratamente suadente e martellante.
Come abbiamo detto più volte, per godersi una traccia audio in Dolby Atmos la soluzione migliore è dotarsi di un amplificatore AV compatibile e di un set di diffusori all’altezza, meglio ancora con alcuni di essi installati sul soffitto per apprezzare davvero la “verticalità” del suono tipica di questo formato audio di Dolby, nato ormai dieci anni fa per e nelle sale cinematografiche.
È infatti pura utopia, secondo il nostro punto di vista, sperare che un televisore, per quanto costoso ed evoluto, riesca a dare le stesse vibrazioni e sensazioni sonore di un impianto Atmos. Lo stesso concetto può essere espresso per le soundbar, con quel logo Dolby Atmos spesso messo come puro specchietto per le allodole che, soprattutto nei modelli entry-level, si rivela essere solo un riferimento a una virtualizzazione software che di Atmos non ha davvero nulla (se non, appunto, il nome sulla confezione e la compatibilità con il formato).
Rispetto a un televisore però, alcune soundbar Dolby Atmos di fascia alta riescono in effetti ad avvicinarsi a un impianto tradizionale con diffusori separati, grazie a speaker wireless da utilizzare come surround e a un certo numero di driver all’interno della soundbar angolati e rivolti verso l’alto, proprio per replicare la sensazione di verticalità tipica delle tracce audio in Dolby Atmos.
Nel caso dei TV Sky Glass che ci è stato segnalato dai nostri lettori, che tra l’altro fa un po’ sorridere se pensiamo che nessun contenuto trasmesso da Sky in Italia ha l’audio in Dolby Atmos (piattaforme streaming escluse, ovviamente), siamo in effetti di fronte a TV un po’ più evolute della media sul versante audio, almeno considerando le fasce di prezzo “medie” (si va da 697 a 1.293 euro) alle quali sono proposti i tre modelli di Sky.
Parliamo infatti di un sistema audio integrato Dolby Atmos a 3.1.2 canali dalla potenza complessiva di 215W. Quattro driver sono alloggiati nella piccola soundbar integrata sotto lo schermo (centrale, un woofer per bassi da 120 mm e due driver laterali), oltre ad altri due speaker inseriti nella parte superiore del televisore per offrire gli effetti di altezza.
Come detto, si tratta di un sistema integrato più che valido per dei TV offerti a questi prezzi, ma non speriate che una traccia in Dolby Atmos mostri i muscoli con questi pochi e piccoli driver. È sempre un po’ lo stesso discorso. Il supporto hardware all’Atmos c’è, la potenza non manca e il woofer fa quel che può per far risaltare un po’ la gamma bassa, ma già con una soundbar come la Sonos Beam (proprio in questi giorni in offerta a 399 euro) si hanno nel complesso molte più soddisfazioni, sebbene anche in questo caso la resa di contenuti in Dolby Atmos lasci un po’ a desiderare (non ci sono nemmeno i driver upfiring orientati verso l’alto).
Se volete avere un assaggio di Atmos e non spendere nulla di più rispetto al TV (già costoso di suo) che volete acquistare, ci sono modelli di fascia alta che riescono, in effetti, a non far avvertire più di tanto l’assenza di una soundbar dedicata. Si pensi, ad esempio, all’OLED Panasonic HZ2000 e al suo sistema integrato 360 Soundscape Pro da 140W di potenza ottimizzato da Technics, che riesce a restituire una qualità audio eccellente grazie anche agli speaker frontali (5 in tutto) rivolti leggermente verso l’alto per ricreare un minimo coinvolgimento verticale proprio con i contenuti in Dolby Atmos.
E che dire dell’OLED+ 935 di Philips? Sotto lo schermo svetta una piccola soundbar realizzata in collaborazione con Bowers & Wilkins che, al suo interno, nasconde ben 10 driver per una configurazione a 3.1.2 canali ideale per sfruttare i contenuti audio in Dolby Atmos. Tra i driver troviamo tre tweeter a cupola in titanio da 19mm in una configurazione sinistra, centrale e destra (LCR).
In questa soundbar spicca però soprattutto il Tweeter-on-Top, una soluzione impiegata da anni da B&W per cui il tweeter è montato all’esterno ed è alloggiato in una struttura rigida costruita in ABS rinforzato con fibra di vetro, in modo da prevenire le risonanze indesiderate. I tweeter si sommano a quattro driver midrange da 50mm e a due unità Elevation da 50mm rivolte verso l’alto per esaltare l’effetto di verticalità dei contenuti in Dolby Atmos, mentre ai bassi ci pensa un subwoofer da 100 mm x 65mm con tecnologia Flowport.
Come vedete, le possibilità non mancano (aggiungiamo anche il TV 8K Samsung QN900A con il suo sistema audio da 80W in configurazione a 6.2.2 canali), ma proprio questa varietà di opzioni ci spinge a offrirvi un consiglio. Considerando anche il fatto che ormai tutti i produttori TV di primo piano (LG, Sony, Samsung, Panasonic, Philips, TCL, Hisense, Sharp) hanno in listino diversi modelli marchiati Dolby Atmos, non fatevi trasportare unicamente da questo “bollino di qualità” per credere di godervi questo formato audio come si deve.
Informatevi prima sulle specifiche audio del televisore, sul numero e la configurazione dei driver integrati (ce ne sono anche di upfiring?), sul numero di canali o su eventuali accenni a virtualizzazioni software (che nel 90% dei casi funzionano poco o nulla). E attenti soprattutto a capire se un TV supporta pienamente il Dolby Atmos.
In genere, infatti, i modelli più economici sono solo “compatibili Dolby Atmos” (possono cioè solo trasmettere tramite HDMI ARC o eARC il flusso audio Atmos a un dispositivo esterno come una soundar o un amplificatore AV), mentre altri e più costosi (è il caso dei TV Sky Glass) supportano pienamente il Dolby Atmos, ovvero integrano un sistema audio con un numero di speaker tali da riprodurre in autonomia le tracce Atmos. Infine, non crediate per forza che un TV di fascia alta renda bene con il Dolby Atmos, considerando ad esempio che persino un modello di per sé eccellente come l’OLED LG G2 presta il fianco a parecchie critiche quando si tratta di far sentire allo spettatore l’effetto Atmos.
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