Tra player universali e costosissimi lettori dedicati, l’SACD è un supporto fisico audiofilo sempre più di nicchia, ma guai a darlo definitivamente per spacciato
Il fatto che nel 2022 ci siano ancora diversi produttori hi-fi che propongono a listino dei lettori CD/SACD (anche modelli nuovi di pacca), la dice lunga sul fatto che lo streaming, seppur imperante, non abbia ancora mandato in pensione (e forse non lo farà mai) il supporto audio fisico. Questo discorso vale sicuramente più per i CD, ma anche i SACD (Super Audio CD) continuano ad avere la loro nicchia di appassionati fruitori, nonostante il prezzo esoso dei singoli “dischetti super” (anche 40-45 euro l’uno), la loro difficile reperibilità e un parco titoli immensamente più limitato di quello dei CD o degli LP (il sito SA-CD.net ne ha catalogati circa 10600). Qui e qui intanto ne trovate un’ampia scelta di SACD da acquistare online.
Nel nostro confronto tra LP e SACD dello scorso maggio scrivevamo che “l’SACD mostra chiaramente che quando questo supporto viene utilizzato al meglio delle sue capacità, pare dare luogo ad una esperienza di ascolto ai vertici”. Insomma, per chi vuole un’esperienza di ascolto in grado di superare (ovviamente con un impianto stereo adeguato) quella dei CD e degli LP e non si è ancora convertito allo streaming hi-res dei vari Tidal, Qobuz (anche download), Apple Music e Amazon Music HD e alla musica liquida in generale, può trovare sul mercato una discreta scelta di player CD/SACD. Ma prima di guardare i modelli più interessanti, ripassiamo quello che rende così speciali gli SACD, ovvero il formato Direct Stream Digital (DSD) che ne sta alla base.
Questo impiega un sistema di decodifica di segnali audio che utilizza la codifica in modulazione di densità di impulsi (Pulse-Density Modulation). Invenzione di Sony e Philips, il Super Audio CD campiona il segnale analogico attraverso la cosiddetta “modulazione sigma-delta”, come una sequenza di singoli bit a una frequenza di campionamento di 2,8224 MHz, quindi 2,882,400 volte al secondo, 64 volte più di un CD.
La modulazione sigma-delta crea un flusso di bit a velocità fissa con una gamma dinamica fino a 120 dB e una risposta in frequenza fino a 100 KHz, processo che equivale a un segnale LPCM campionato a 96 KHz utilizzando una parola binaria 20 bit. Il segnale audio di un SACD può essere stereo e multicanale fino a 6 canali (di fatto 5.1), dove il canale 0.1 nasce per gestire frequenze sotto 80 Hz.
Se volete avventurarvi nel mondo di nicchia dei Super Audio CD, siano essi stereo, multicanale, singolo o doppio strato o ibridi (cioè con un layer riproducibile anche dai lettori CD tradizionali), non faticherete a trovarne uno adatto alle vostre esigenze.
Iniziando dalla fascia entry-level, non possiamo non citare i lettori universali, ovvero quei player in grado di riprodurre CD, SACD, DVD, Blu-ray e, in certi casi, anche Ultra HD Blu-ray. Il Sony UBP-X800M2 da poco più di 300 euro è il perfetto punto di partenza iniziale, ma se volete qualcosa di più performante bisogna per forza spostarsi su modelli da oltre 1000 euro come il Denon DCD-1600NE (circa 1200 euro) o su player universali ancora più impegnativi come il Pannde PD-6 da circa 2000 euro.
Da questa cifra in su il mercato inizia a offrire molti più modelli, a riconferma di come l’SACD sia un supporto fisico improntato a una certa fascia di prezzo. Ecco allora il Technics SL-G700 da 2700 euro, il Marantz SACD 30n, il Marantz SA-12SE e il Denon DCD-A110 con prezzi da 3400 a 3600 euro. Se poi avete tempo e il rischio è il vostro mestiere, potete rivolgervi anche al mercato dell’usato per recuperare autentici gioielli come il Yamaha CD-S1000 a circa 1000 euro o il player universale Cambridge Audio UXHD, senza tralasciare i mai dimenticati OPPO BDP-103D e BDP-105D.
Sulla fascia alta e altissima, e tra i modelli di produzione più recente, c’è poi l’imbarazzo della scelta. Il McIntosh MCD85 (8000 euro), che se la gioca nella fascia di prezzo con il Marantz SA-10, riproduce ad esempio CD/SACD, DVD-R e CD-R/RW per riprodurre numerosi formati di file inclusi AAC, AIFF, ALAC, DSD (fino a DSD128), FLAC, MP3, WAV e WMA. L’ingresso USB supporta segnali fino a DSD256- DXD 384 kHz e, come connessioni, troviamo due ingressi coassiali e due ottici in grado di riprodurre segnali PCM fino a 192 Khz. L’MCD85 impiega una velocità di lettura 2X che consente di inviare i dati ad un buffer di memoria e, tramite questo processo, vengono assicurati una migliore correzione degli errori e un perfetto monitoraggio dei dati, mentre il DAC a otto canali in configurazione quad balanced assicura un’esperienza stereofonica da primato.
Se poi potete spendere ancora di più (11.500 euro), l’Esoteric K-05 rimane una scelta ancora più folle (nel senso buono, ovviamente). Un lettore CD/SACD da ben 15 Kg con l’ormai leggendaria meccanica di lettura VRDS NEO (un punto di riferimento nel settore dei player hi-end) e con una firma sonora a suo modo unica grazie alla riproduzione musicale delle medie frequenze (morbide e compiute nella riproduzione di qualsiasi timbrica), come abbiamo sottolineato nella nostra prova dello scorso settembre. E se proprio non volete badare a spese, l’Esoteric Grandioso K1X da 50.000 euro dovrebbe darvi parecchie soddisfazioni e forse anche un bel mal di schiena visti i ben 35 Kg di peso, che diventano 60 Kg se vi avanzano giusto giusto altri 22000 euro per l’alimentatore esterno Grandioso PS1. Ma questa è un’altra storia…
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