Dal libro al grande schermo la trasposizione del primo romanzo “Rosso Istanbul” di Ferzan Ozpetek curata dal regista-scrittore. In Blu-ray da 01 Rai Cinema
In Rosso Istanbul un tragico evento ha segnato per sempre l’esistenza di Orhan Sahin (Halit Ergenç), lo portò alla fuga dalla Turchia verso la Gran Bretagna con la debole speranza di dimenticare ed essere dimenticato. Dopo vent’anni all’estero, scrittore fallito che da tempo non ha più nulla da dire, rientra nella natia Istanbul, chiamato dal famoso regista e amico Deniz Soysal (Nejat Isler) per aiutarlo a completare la biografia di futura pubblicazione.
Orhan ha fretta, pesantemente a disagio all’interno di luoghi che stenta a riconoscere, vorrebbe concludere velocemente la collaborazione e ripartire ma Deniz lo prende sottobraccio e la sera stessa del suo arrivo vagano per la capitale turca sino a rientrare a notte fonda. La mattina Orhan non ritrova l’amico, la grande famiglia di Deniz, aristocratica e decaduta, inizialmente non vi da importanza giustificandola come una delle tante decisioni strampalate di un artista che non ha mai smesso di sorprendere.
Col passare dei giorni sale l’apprensione per lo scomparso mentre lo scrittore lentamente ripercorre il suo passato all’interno della città cosmopolita. Un viaggio nella speranza di ritrovare Deniz che lo porterà a riscoprire se stesso, affetti, autenticità e sentimenti troppo a lungo sopiti. Un doloroso tentativo di ritrovare la perduta ispirazione letteraria ma soprattutto la tanto agognata pace nel cuore, inizialmente ignaro di essere al termine di un lungo e travagliato percorso interiore così difficile da portare alla luce se non attraverso pianti (poco liberatori) e vetri infranti a mani nude.
Basato sul suo stesso libro e co-sceneggiato in compagnia di Gianni Romoli e Valia Santella, Rosso Istanbul è un film da quello stesso Ozpetek che conosciamo da tempo, come molte delle sue precedenti opere realizzate in Italia anche se, rispetto al passato, ultimamente non così amato da parte della critica.
La scomparsa del regista poco dopo l’inizio del racconto è il movente che spinge lo scrittore e protagonista a ripercorrere un passato difficile, all’interno di luoghi ameni, dentro e fuori una capitale turca a far da cornice alla conclusione del suo percorso di redenzione. Città multicolore qui mai sopra le righe, incontrando inaspettato amore ritroverà la penna e l’ardire di riprendere in mano la propria vita, tornando nuovamente a scrivere.
Nel corso di un nuovo racconto corale, ben interpretato e altrettanto ripreso, seguiamo il duro viaggio del protagonista, dove rispetto a “Il bagno turco” ci si trova più distanziati dalla grande metropoli, dove riecheggiano ricordi dolorosi, di un passato impossibile da dimenticare proprio come Ozpetek aveva ritratto nel notevole “La finestra di fronte”, classe 2003.
Sul piano umano una storia che può arrivare a coinvolgere, specie se non si da troppo peso alla limitata incisività di dialoghi che si corre il rischio di percepire come relativamente autentici, tra corsi ed eccessivi ricorsi (melodrammatici) nel cinema di un regista che vanta opere di maggior spessore certo meno frammentarie e con meno cliché che vale la pena di non perdere tra cui ricordiamo “Le fate ignoranti”, “Saturno contro”, “Cuore sacro” e i sopracitati “La finestra di fronte” e “Il bagno turco”. L’opera andrebbe vissuta unicamente in lingua originale a causa del limitato carisma di un doppiaggio non sempre all’altezza.
Immancabile la brava Serra Yilmaz, attrice-feticcio di Ozpetek, qui nel ruolo della poco affabile domestica Sibel, che ha recitato in lingua turca nel corso delle riprese poi doppiatasi da sola in italiano.
VIDEO
Su BD-25 singolo strato il film di poco meno di 120 minuti è presentato con aspect ratio 2.35:1 (codifica AVC/MPEG-4, 1920 x 1080/23.97p). La qualità d’insieme delle immagini è elevata, senso di tridimensionalità, precisione elementi sia in primo che secondo piano esaltano la bella fotografia curata da Gian Filippo Corticelli, già collaboratore di Ozpetek per “Cuore sacro”, “Saturno contro”, “La finestra di fronte” e di cui ricordiamo altri lavori come “La prima linea” di Renato De Maria.
Ampia ricchezza cromatica in seno allo spazio colore REC.709, ottima luminosità e contrasto. L’encoding potrebbe farsi sentire in qualche passaggio dove porzioni d’immagine sfocate presentano inferiore tenuta delle sfumature, di relativo impatto visivo se non su schermi di grandi dimensioni. Neri convincenti.
AUDIO
Doppia codifica DTS-HD Master Audio 5.1 canali (core 1509 kbps) italiano e lingua originale per Rosso Istanbul. Sono entrambe tracce di pregevole resa, lasciando spazio perlopiù al fronte anteriore per la natura stessa della produzione. Nelle sequenze in esterni, presso la casa natale di Deniz così come per i vicoli di Istanbul si percepisce una dignitosa presenza anche da parte dei canali posteriori. Non particolarmente significativo il subwoofer se non nei momenti musicali. Fortemente consigliato l’ascolto in lingua originale con sottotitoli per assaporare maggiormente il racconto ma soprattutto scansare il debole doppiaggio.
EXTRA
Purtroppo scarsi con trailer, making of e immagini dai set per poco più di 5 minuti senza alcun intervento da parte di cast e troupe.
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