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Ricevitore AV: come impostarlo e ottenere il suono migliore

ricevitore AV

Avete comprato un nuovo ricevitore AV e vi serve una mano per impostarlo e ottenere il meglio in termini audio. Ci pensiamo noi ad aiutarvi.

Il ricevitore AV (o amplificatore AV) è il punto nevralgico di qualsiasi esperienza Home Cinema. Lega insieme le fonti, i diffusori e ciò che vedete sullo schermo e porta la magia del cinema in casa vostra, avvolgendovi in un palcoscenico sonoro fatto di drammi, scontri, esplosioni e colonne sonore travolgenti. Ma i ricevitori AV sono anche macchine che richiedono una certa conoscenza e se siete dei principianti in campo AV, può essere scoraggiante sapere da dove cominciare quando vi trovate di fronte a una grande scatola di metallo piena zeppa di connessioni, prese e acronimi.

Con questo speciale vogliamo quindi guidarvi attraverso tutta questa complessità, dando consigli su cosa considerare quando dovete scegliere il ricevitore AV giusto per voi, spiegare le varie connessioni e fornire suggerimenti su come ottenere le migliori prestazioni dal vostro nuovo amplificatore Home Cinema.

Acquisto/scelta del ricevitore AV

I ricevitori AV possono sembrare complicati, ma in fondo è semplice definire i requisiti per il loro acquisto. Dopotutto sembrano tutti uguali (una scatola rettangolare nera o talvolta di color argento) e per lo meno non dovrete fare particolari scelte estetiche. Ci sono principalmente tre elementi da considerare prima dell’acquisto: quanti diffusori avete, quanti ingressi HDMI vi serviranno e qual è il vostro budget.


5.1 o Dolby Atmos?

Dato che presumibilmente avete già deciso di avere un sistema audio surround in casa, saprete già quanti diffusori vorrete posizionare, partendo da una classica base a 5.1 canali fino a impianti più complessi e costosi in stile Dolby Atmos. Se si dispone di uno spazio per soli cinque diffusori e un subwoofer (il minimo per un sistema surround appropriato), non è necessario andare oltre un ricevitore AV a cinque canali. Se, tuttavia, puntate a qualcosa di più evoluto, da una configurazione 7.1 a una Atmos, vale la pena investire in un amplificatore a 9 o 11 canali in modo che acquistiate un prodotto già a prova di futuro.

State pensando di installare un sistema Atmos? In primo luogo assicuratevi che il ricevitore AV che avete adocchiato supporti le tracce audio in Dolby Atmos, anche se ormai la maggior parte dei modelli odierni da 500-600 euro in su non dovrebbero avere problemi in questo senso. Vi consigliamo anche di cercare un amplificatore che permetta di “ospitare” quattro diffusori Atmos per una configurazione a 5.1.4 o 7.1.4 canali e non solo due (5.1.2 o 7.1.2), anche se in questo caso il prezzo aumenta inevitabilmente. Uno sforzo economico che però vale la pena fare a nostro avviso. Non pensiamo infatti che due diffusori “verticali” siano sufficienti per un vero effetto Atmos; se quindi siete seriamente intenzionati a ottenere un suono “a oggetti” davvero coinvolgente, puntate direttamente al meglio.

Quanti ingressi HDMI?

Dovrete poi assicurarvi di avere abbastanza ingressi HDMI se avete più sorgenti da collegare al ricevitore AV (lettore Ultra HD Blu-ray, console, set-top box) e, se la vostra collezione di film è sempre più ricca di Ultra HD Blu-ray, assicuratevi che gli ingressi HDMI supportino le ultime specifiche per 4K e HDR (HDCP2.2)

Soldi, soldi, soldi

Anche il prezzo è ovviamente un fattore importante. Dopotutto potete solo comprare quello che il vostro budget vi consente e ciò restringe non poco la scelta finale. Come regola generale se l’amplificatore è intorno ai 300-400 euro o anche meno, otterrete un 5.1 di base, una manciata di ingressi HDMI e nessuna connettività (Wi-Fi o Ethernet che sia). Salite fino a 600-700 euro e ottenete molte più funzionalità tra Wi-Fi, Dolby Atmos, DTS: X, passthrough 4K-HDR, ingressi HDMI multipli e tutte le funzionalità di streaming musicale. Con più di 1000 euro avrete un ricevitore AV con più potenza, più terminali per i diffusori, calibrazioni audio più precise e un maggior numero di funzioni.

Quanto dovreste invece spendere per un sistema completo? Parlando molto in generale, se avete già un sistema di diffusori da 1000-1500 euro, dovreste puntare a un ricevitore AV da 600-700 euro. Allo stesso modo, se avete nel mirino un ampli da 2000 e più euro, il vostro sistema di diffusori dovrebbe essere nella regione dei 4000-5000 euro. Insomma, la spesa di un ricevitore AV dovrebbe essere circa la metà di quella di un kit di diffusori per Home Cinema, anche se si tratta di una stima piuttosto approssimativa e da non prendere alla lettera.

Che dire di tutto il resto? Funzionalità quali Wi-Fi, Bluetooth, Spotify Connect, Tidal, sintonizzatori AM/FM, streaming musicale hi-res e multi-room sono tutti elementi che dipendono dalle preferenze del singolo utente, anche se ormai la maggior parte degli amplificatori (escludendo quelli più economici) integra tutte queste caratteristiche.

Collegare il tutto

Congratulazioni. Avete comprato un nuovo amplificatore AV e ora è arrivato il momento di collegare il tutto. Il numero di connessioni sul retro di qualsiasi amplificatore può essere scoraggiante per i neofiti dell’Home Cinema, ma se vi prendete il tempo necessario per configurare tutto in un colpo solo, non dovrete farlo una seconda volta. Tanto per cominciare, consigliamo di tenere l’amplificatore scollegato dalla presa elettrica quando si collegano diffusori, subwoofer e sorgenti per evitare eventuali problemi o danni elettrici al sistema.

La maggior parte degli amplificatori ha tutto etichettato in modo sufficientemente chiaro. Alcuni, come i modelli di Denon, codificano con diversi colori i terminali dei diffusori per facilitarne il collegamento e, considerando che certe installazioni prevedono anche dieci o più diffusori (nel caso dell’Atmos), non si tratta di un aiuto da sottovalutare. Se guarderete contenuti in 4K-HDR, cercate la scritta HDCP2.2 sopra gli ingressi HDMI. In alcuni casi solo un paio di ingressi HDMI saranno certificati HDCP2.2 e quindi assicuratevi di collegare il vostro lettore Ultra HD Blu-ray a uno di questi input.

Noterete inoltre che a ciascun ingresso HDMI è assegnata una sorgente tra Blu-ray, DVD, CD, Game, CBL/SAT, media player e così via. Non si tratta solo di un aiuto per facilitare le cose all’utente, ma significa che il produttore dell’ampli si è preoccupato di ottimizzare questi input per quelle particolari sorgenti. L’ingresso Blu-ray, ad esempio, potrebbe offrire un percorso del segnale più breve al processore video dell’ampli e quindi offre migliori prestazioni.

Ad esempio il Sony STR-DN1080 ha due dei suoi ingressi HDMI (BD/DVD e CD/SACD) ottimizzati per assicurare la migliore qualità audio possibile e dovreste quindi collegare le vostre sorgenti preferite a questi due ingressi. Consigliamo poi di utilizzare la connessione Ethernet via cavo, se possibile, poiché più stabile e affidabile rispetto al Wi-Fi. La porta USB frontale, molto comune negli ampli odierni, riproduce file multimediali da una chiavetta, ma la troviamo utile anche per ricaricare eventuali dispositivi mobile (sempre se l’amplificatore lo consente).

Calibrazione

Ecco la parte più lunga e delicata per configurare il vostro nuovo ricevitore AV. La maggior parte degli ampli viene venduta con un piccolo microfono in dotazione. Collegatelo all’apposito ingresso del ricevitore ed eseguite l’auto-calibrazione quando richiesto. Questo processo misura le dimensioni della stanza, e la distanza dei diffusori tra di essi e rispetto al punto di ascolto e, nel caso di sistemi di calibrazione degli amplificatori di fascia più alta, ottimizzerà le prestazioni dell’amplificatore in modo da abbinarle (anche a livello di equalizzazione) all’ambiente di ascolto.

Tenete poi conto che il vostro sistema non suonerà correttamente fino al termine della calibrazione. Una volta collegato il microfono, basta seguire le istruzioni alla lettera sullo schermo e lasciare che la calibrazione faccia il suo corso. Alcuni sistemi impiegano solo una manciata di secondi, mentre altri possono impiegare più di cinque minuti perché eseguono più misurazioni e se il vostro impianto include anche diffusori per il Dolby Atmos.

In questo caso, prima di avviare l’autocalibrazione, entrate nelle impostazioni manuali per i diffusori (potreste dover cercare nelle sottosezioni del menu) per dire all’amplificatore se avete diffusori abilitati Atmos (come i KEF R50) o installati a soffitto, in modo che l’ampli possa eseguire la calibrazione nel modo più preciso possibile. L’amplificatore chiederà di indicare l’altezza del soffitto della vostra stanza e quindi, se già non la sapete, tenete a portata di mano un metro.

Dovrete inoltre indicare all’amplificatore se utilizzate uno o due subwoofer. Se la calibrazione segnala un errore con uno dei diffusori durante la misurazione (o non lo riconosce quando dovrebbe), verificate che sia collegato ai terminali corretti. Gli odierni sistemi di calibrazione sono in gran parte precisi, ma vale sempre la pena approfondire le impostazioni manuali per i diffusori per ricontrollare distanze e livelli e modificare i risultati laddove necessario. La modifica più comune da fare in questi casi è quando l’amplificatore non ha riconosciuto correttamente se i vostri diffusori sono grandi o piccoli (o large e small se i menu sono in inglese).

Se poi volete essere precisi (e soprattutto se dentro siete un po’ dei nerd), potete persino regolare i livelli dei diffusori utilizzando un misuratore di pressione sonora o utilizzare un’equivalente app per smartphone… funzionano davvero! Vale poi la pena sottolineare che se si cambiano i diffusori o la loro posizione (nonché quella dei mobili nella stanza), è necessario eseguire di nuovo l’intera calibrazione. Quindi non perdete il microfono.

Modalità audio surround e DSP

Bisogna poi considerare altri due elementi: le modalità audio surround e i DSP. Il DSP (Digital Sound Processing) può variare da modalità di elaborazione Dolby o DTS a specifiche modalità Dramma/Fantascienza/Avventura/Giochi che potenziano alcuni aspetti del suono. Potreste anche godere di effetti più fantasiosi che richiamano l’acustica di una cattedrale, di una sala da concerti, di un jazz club di New York o del Roxy Theatre di Los Angeles.

Si tratta di modalità audio con le quali ci si può divertire giusto per provare qualcosa di diverso e Yamaha ha alcune delle migliori elaborazioni audio di questo genere per ricreare un ambiente specifico e fornire un effetto sottile ma convincente. Ma dal momento che preferiamo non colorare troppo l’audio originale di un film o di un concerto (se non proprio per nulla), ci concentreremo solo su una manciata di modalità audio.

Cercate tra le varie modalità di ascolto del vostro ampli quella Direct o Pure Direct, che tendono a offrire il segnale più puro possibile dalla sorgente all’uscita. Queste modalità variano da produttore a produttore, ma generalmente disattivano qualsiasi parte del circuito che non è necessaria, riducendo quindi la distorsione e eliminando eventuali interferenze, il tutto con lo scopo di mantenere il percorso del segnale il più puro possibile.

ricevitore AV

Se poi guardate e/o ascoltate una grande varietà di contenuti (film, sport, videogiochi, musica) attraverso il vostro amplificatore, vale la pena impostare scorciatoie con impostazioni personalizzate per ogni tipo di contenuto. Una particolare modalità Movie per i film, modalità stereo a 2 canali solo per la musica, un altro DSP per i giochi e così via, in modo da evitare di dover modificare le impostazioni audio in ogni momento.

Ora si parte

Quando testiamo un ricevitore AV, lo rodiamo per qualche giorno utilizzandolo intensamente e vi consigliamo di fare lo stesso. Prima però di concludere, ecco alcuni consigli finali per trarre il meglio dal vostro nuovo (e sudato) acquisto.

  • I ricevitori AV sono oggetti grandi e pesanti e quindi (anche per motivi di areazione per evitare un eccessivo surriscaldamento) lasciate il giusto spazio attorno (e sopra e sotto) all’amplificatore nel vostro rack AV
  • Tenete possibilmente spento il display dell’ampli per aumentare la qualità audio
  • Le app per smartphone possono essere comode, ma preferiamo un affidabile e tradizionale telecomando, meglio ancora se retroilluminato
  • Date un’occhiata a ogni singola sezione e sottosezione nel menu dell’amplificatore: troverete molte impostazioni utili nascoste
  • Usate cavi per i diffusori e cavi HDMI di alta qualità per ottenere il meglio dal vostro sistema
  • Cercate di evitare che i cavi dei diffusori si intreccino troppo tra loro in modo da ridurre le interferenze
  • Controllate regolarmente gli aggiornamenti del software
  • Ignorate la potenza di uscita dichiarata dal produttore. Ogni produttore la misura infatti in modo diverso e quindi i risultati possono essere fuorvianti
  • Prima di sedervi per godervi una bella serata di Home Cinema, accendete il ricevitore AV circa mezz’ora prima per lasciarlo scaldare: suonerà molto meglio

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