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Continua inarrestabile il revival delle musicassette. Ma è davvero un boom?

In Gran Bretagna le musicassette vendute nei primi sei mesi del 2018 hanno già superato quasi del doppio quelle dell’anno precedente. I numeri però rimangono molto bassi.

Non è la prima volta che siamo qui a parlare di un revival delle musicassette (ma poi ha ancora senso chiamarle così?), che pur senza raggiungere nemmeno lontanamente quello dei vinili sta comunque facendo segnare numeri in continuo rialzo… e non senza sorprese. Gli ultimi dati su questo fenomeno arrivano dal mercato britannico, dove le vendite di musicassette sono raddoppiate nel 2017 rispetto al 2016 e dove, nei primi sei mesi del 2018, l’aumento di vendite rispetto al 2017 è già del 90%.

I motivi di questo “boom” non sono facili da interpretare, anche perché a differenza dei vinili, del loro fascino audiofilo e delle loro “dimensioni” (con tutto quello che ne consegue a livello di collezionismo), le musicassette sono oggetti con molto meno appeal per l’appassionato di musica, senza poi contare la loro scomodità di utilizzo. E, cosa ancora più strano, la classifica dei 20 album più venduti in UK su musicassetta contiene quasi esclusivamente titoli di quest’anno con davvero poche eccezioni, come ad esempio Back in Black degli AC/DC riproposto ufficialmente su nastro in occasione del Record Store Day.

musicassette

Ciò significa inoltre che anche per artisti di primissimo piano come Kylie Minogue (il suo Golden è in cima alla classifica), 20 Seconds to Mars, Manic Street Preachers e Metallica le rispettive case discografiche puntano ancora sulle musicassette. E se per i due Awesome Mix de I Guardiani della galassia possiamo anche capire il perché della versione su nastro (tutto il discorso legato ai film stessi), ci risulta davvero difficile farlo per tutti gli altri artisti.


Detto questo, bisogna specificare che, a livello di cifre, questo revival si appoggia su numeri ancora bassissimi. Basti pensare che nel 2017 il volume totale delle cassette vendute nel Regno Unito è stato di 22.011 pezzi, rispetto ai 10.912 nel 2016 e ai 5.800 nel 2015. La crescita insomma è innegabile, ma a conti fatti le cassette non possono certo essere paragonate ai vinili; nel 2017 sono stati venduti circa 4,1 milioni di dischi in vinile, con i superfan del formato che hanno speso in UK oltre 400 sterline all’anno in dischi. Difficile quindi (se non proprio impossibile) che le cassette possano raggiungere in futuro numeri simili, sempre che Toshiba con il suo lettore di cassette hi-res non faccia il miracolo. Ma qui, sinceramente, si sfiorerebbe la fantascienza pura.

© 2018, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

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