Nel 2019 gli incassi dell’intrattenimento video (streaming, box-office, supporti fisici) hanno superato per la prima volta i 100 miliardi di dollari
Lo scorso anno, secondo i dati della Motion Picture Association, il mercato globale dell’intrattenimento video ha superato per la prima volta un fatturato annuo di 100 miliardi di dollari, grazie soprattutto alla continua e forte crescita dei servizi di streaming e molto meno ai ricavi del box office delle sale cinematografiche, che è infatti cresciuto solo dell’1% rispetto al 2018.
Il segmento home entertainment individuato dalla MPA, che comprende dischi (DVD, Blu-ray, Ultra HD Blu-ray), transazioni digitali in stile iTunes e streaming in abbonamento (esclusa la pay TV convenzionale), continua a crescere e ora genera entrate significativamente maggiori rispetto al cinema. Questo settore ha infatti contribuito per 58,7 miliardi di dollari a livello globale lo scorso anno, con un aumento del 14% sul 2018. Ciò è stato alimentato dall’aumento dei servizi di streaming, mentre le vendite di dischi sono continuate a crollare (-2,3 miliardi di dollari di entrate rispetto al 2018).
Il box office cinematografico globale è salito a 42,5 miliardi nel 2019, in crescita dell’1% rispetto al 2018. Il cinema sta iniziando a mostrare segni di debolezza nonostante l’anno record del botteghino della Disney nel 2019. Negli Stati Uniti le entrate del botteghino sono infatti diminuite del 4% l’anno scorso. Insieme, come già accennato, il mercato globale dell’intrattenimento video ha superato per la prima volta nella storia un fatturato annuo di 100 miliardi di dollari.
“L’industria cinematografica, televisiva e in streaming continua a trasformarsi a un ritmo vertiginoso e come mostrerà questo rapporto, il pubblico è il grande vincitore” ha affermato Charles H. Rivkin, Presidente di MPA. “Lo streaming, che una volta era solo una piccola parte della nostra attività, è senza dubbio una parte sempre più grande del brillante futuro del nostro settore. Lo scorso anno sono stati lanciati nuovi servizi di streaming, con altri in arrivo.”
Si prevede che le entrate globali al botteghino nel 2020 diminuiranno dopo un inizio dell’anno impegnativo. Lo scoppio del coronavirus in Asia, Europa e Stati Uniti ha infatti costretto a chiudere i cinema in diversi Paesi e anche la produzione di molti film si è bloccata, senza contare che diverse major come Warner Bros. e Disney hanno sospeso l’uscita dei loro film imminenti e non hanno ancora deciso una data successiva.
All’inizio di questo mese alcuni analisti hanno previsto che la situazione potrebbe portare a una perdita di oltre 5 miliardi di dollari in entrate al botteghino e ritardi nella produzione. Da allora, la situazione è peggiorata drasticamente in molte regioni e quindi i risultati per il cinema potrebbero essere anche peggiori. D’altro canto alcuni analisti ritengono che la situazione potrebbe portare a un aumento degli abbonamenti ai servizi di streaming e alle transazioni digitali come il noleggio di film.
Dai dati emerge inoltre come, dal 2015 al 2019, i ricavi derivanti dalla vendita di DVD, Blu-ray e Ultra HD Blu-ray siano scesi da 19,7 a 10,1 miliardi (praticamente dimezzati) e il 2020, con sempre più servizi di streaming che si spanderanno a livello globale (si pensi solo a Disney+), è destinato a vedere quei 10,1 miliardi calare ulteriormente.
Vista però l’imprevedibilità causata dalla pandemia di coronavirus, è davvero impossibile fare previsioni, anche perché il virus è appena arrivato negli USA e non si possono prevedere le conseguenze che ciò porterà. La cosa certa è che, con una “quarantena” sempre più globale che sta già costringendo ora milioni di persone in casa, i servizi di streaming vedranno un’impennata clamorosa sia nella sottoscrizione degli abbonamenti, sia nella fruizione di contenuti.
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