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Qobuz: il piacere dell’audio hi-res a un passo dall’eccellenza

Qobuz

Abbiamo testato a fondo Qobuz per due settimane, scoprendo un servizio di streaming audio di alta qualità ma con ancora qualche aspetto acerbo da migliorare

Per chi vuole ascoltare musica in streaming con qualità da CD o in alta risoluzione, i servizi disponibili iniziano a essere numerosi, tanto che tra i grandi nomi solo Spotify e Apple Music sono per ora fermi ancora a uno streaming compresso davvero poco soddisfacenti per gli appassionati. Appassionati che per fortuna possono contare su piattaforme a pagamento come Tidal, Deezer, Amazon Music HD e Qobuz. Quest’ultimo, attivo dal 2007, vanta il più grande catalogo di musica hi-res sia per lo streaming, sia per il download a pagamento di brani in alta risoluzione grazie al piano Qobuz Sublime.

Grazie a un abbonamento gratuito di sei mesi che ci è stato offerto da Qobuz Italia, abbiamo testato a lungo il servizio, trovandolo molto soddisfacente come qualità audio ma ancora un po’ acerbo a livello di interfaccia e di feature offerte rispetto a competitor come Tidal e Amazon Music HD. Il servizio di streaming (e download) francese è stato il primo del suo genere a offrire stream di qualità CD (16 bit) e, nel 2015, è diventato uno dei principali servizi a offrire stream audio ad alta risoluzione (24 bit).

Al momento di scrivere, Qobuz offre un catalogo di 70 milioni di brani e fornisce anche oltre mezzo milione di articoli tra biografie, libretti musicali, recensioni di album e interviste, il tutto creato e selezionato da un team di esperti. Il servizio è disponibile sia su desktop tramite app (Windows e macOS), sia su mobile (iOS e Android con supporto per Chromecast) e come integrazione in numerosi prodotti audio (gli ultimi in ordini di tempo sono gli speaker di Sonos).


Veniamo ora ai prezzi, che vi riportiamo qui sotto nel dettaglio.

  • Studio Premier annuale: 14,99 al mese (179,99 euro all’anno) con streaming hi-res in FLAC fino a 24-bit/192kHz (prova gratuita di un mese)
  • Studio Premier mensile: 19,99 al mese senza vincoli con streaming hi-res in FLAC fino a 24-bit/192kHz (prova gratuita di un mese)
  • Studio Sublime annuale: 249,99 euro (20,83 euro al mese) con streaming hi-res in FLAC fino a 24-bit/192kHz e sconti sugli acquisti in download di musica in alta risoluzione

Recentemente Qobuz ha introdotto anche dei piani familiari, ciascuno con 6 account individuali da dividere tra i membri della famiglia. In questo caso i prezzi sono di:

  • Studio Premier annuale: 29,16 al mese (349,99 euro all’anno) con streaming hi-res in FLAC fino a 24-bit/192kHz (prova gratuita di un mese)
  • Studio Premier mensile: 34,99 al mese senza vincoli con streaming hi-res in FLAC fino a 24-bit/192kHz (prova gratuita di un mese)
  • Studio Sublime annuale: 499,99 euro (41,66 euro al mese) con streaming hi-res in FLAC fino a 24-bit/192kHz e sconti sugli acquisti in download di musica in alta risoluzione

Abbiamo testato per circa due settimane il piano Studio Premier individuale utilizzando:

  • PC Windows con DAC-ampli cuffie-preamp iFi Neo iDSD
  • iPhone 11 Pro Max
  • Xiaomi Xiaomi Mi 10T

Come cuffie/auricolari abbiamo alternato

  • Grado SR225
  • Grado SR60
  • Sennheiser Momentum 3 Wireless
  • Apple AirPods di seconda generazione
  • Apple AirPods Pro

qobuz

L’applicazione desktop per Windows, a differenza di quelle mobile, è abbastanza pesante e più “lenta” rispetto a quella di Spotify e Tidal e alcune volte è andata in crash senza apparente motivo. Una cosa apprezzabile è la presenza del bollino Hi-Res Audio accanto ai brani o agli album offerti in alta risoluzione in formato FLAC con tanto di dettaglio dei kHz (da 44 a 192), mentre i contenuti non in hi-res ma con qualità da CD (sempre in FLAC) non sono identificati da nessun bollino. Per molti album è disponibile una scheda di approfondimento in italiano e non mancano i crediti per ogni singolo brano.

La quantità di informazioni che accompagna il catalogo in streaming di Qobuz è davvero notevole (molto meglio di Tidal o Amazon Music HD), ma dove il servizio fa un po’ acqua è nei suggerimenti. Selezionando ad esempio l’ultimo live di Neil Young (Way Down In The Rust Bucket), Qobuz ci consiglia album di Caparezza, Caravan, Pink Floyd, Demi Lovato e Tears for Fears. Artisti che nulla centrano con il rocker canadese e, su questo versante, i suggerimenti di Tidal sono avanti anni luce. I suggerimenti funzionano invece meglio con gli artisti, ma quelli degli album vanno assolutamente rivisti.

Anche i risultati delle ricerche sono restituiti in modo un po’ confuso e poco ordinato, mentre è apprezzabile la possibilità di importare sul dispositivo in locale tutti i contenuti che vogliamo (anche alla massima qualità) in modo da ascoltarli anche offline. Un’esperienza insomma convincente a metà e che dimostra come Qobuz debba ancora a crescere a livello di interfaccia, funzionalità e organizzazione del suo amplissimo catalogo.

Per il resto invece siamo rimasti molto soddisfatti dalla qualità audio. È vero che ogni album/canzone fa storia a sé, ma la quantità di materiali in alta risoluzione è davvero sterminata ed è possibile trovare in 24 bit anche album semi-sconosciuti che mai ci saremmo aspettati di ascoltare in formato hi-res, senza comunque nulla togliere all’ancor più numerosa rappresentanza di materiale a 16-bit/44.1kHz.

La qualità audio varia ovviamente da album ad album, passando dall’eccellente (The Sonic Ranch dei Midland a 24-bit/96 kHz è pura libidine) al solo discreto (Technology dei Don Broco). I classici per ogni audiofilo che si rispetti non deludono (Eye in The Sky degli Alan Parsons Project in 24-bit/96 kHz è sempre un bel sentire), mentre spiace non trovare in-res un altro classico della pulizia sonora come Year of the Cat di Al Stewart, che invece su Tidal è offerto in qualità Master.

Parlando invece di streaming hi-res in generale, il passo avanti rispetto all’audio compresso di Spotify e Apple Music si riconferma enorme. Provate ad ascoltare New Moon Daughter di Cassandra Wilson passando da Spotify alla versione hi-res di Qobuz e vi si aprirà un mondo a livello di dettaglio, chiarezza, brillantezza e profondità. Davvero tutto un altro sentire e lo stesso vale per generi completamente diversi come il metal (la differenza con Fortitude dei Gojira tra Apple Music e i 24-bit/48 kHz di Qobuz è quasi imbarazzante) e la musica classica, versante su cui Qobuz non ha davvero nulla da invidiare a nessuno.

Postilla finale per i download a pagamento. L’appena citato Fortitude costa 13,49 euro per il formato da CD, mentre la versione hi-res costa 15,99 euro, che però diventano 10,49 euro se si è iscritti al piano Sublime. I prezzi variano poco da album ad album, ma in generale con Sublime si risparmia molto (a volte anche più del 50%) e se quindi volete costruirvi un catalogo di musica hi-res da ascoltare anche al di fuori di Qobuz, spendere subito di più per il piano Sublime può portare a risparmi notevole con il passare del tempo.

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