Pulp Fiction, opera seconda di Quentin Tarantino, approderà in edizione UHD steelbook in tempo per Natale. Con audio italiano “retrocesso”
Pulp Fiction, opera seconda di Quentin Tarantino nonchè palma d’oro a Cannes nell’oramai lontanissimo 1994, latitava dai lidi dell’home video – almeno in Italia – da parecchio. Più o meno dai tempi delle edizioni su Blu-ray liscio proposte dalla Eagle Pictures prima e dalla Paramount Pictures dopo, quando i diritti di sfruttamento sono rientrati definitivamente in patria. Nota più di curiosità che altro, l’edizione Paramount aveva mantenuto l’audio italiano in DTS-HD Master Audio 5.1: evenienza che definire rara sarebbe un eufemismo.
Non stupisce quindi l’annuncio della prossima uscita, il 12 dicembre, di Pulp Fiction su supporto Blu-ray Ultra HD. L’edizione, ovviamente curata da Paramount Pictures, sarà un disco “universale”, comune al mercato USA ed a quello europeo. Lo stesso sarà disponibile in un’elegante edizione steelbook – di cui presentiamo la preview qui sotto – unitamente ad un trattamento HDR inclusivo della modalità Dolby Vision. La parte spiacevole riguarda l’audio, naturalmente, ove l’italiano appare downgradato al Dolby Digital 5.1.
![Pulp Fiction 4K](https://www.afdigitale.it/wp-content/uploads/2022/10/Pulp-Fiction-4K-News-BD4K-back.jpg)
Cosa che da un lato dispiace, vista la presenza del DTS-HD sulla controparte Blu-ray la quale – quasi sicuramente – accompagnerà l’edizione 4K in questione. Dall’altro, però, nemmeno si può giudicare troppo severamente visto quanto accaduto a francesi e giapponesi, “ridotti” ad un semplice Dolby 2.0. Anzi, considerato come mix e doppiaggio originali provengano da Cecchi Gori – il quale di solito non sgancia i diritti così facilmente, vedi il caso Heat – non ci è andata nemmeno troppo male. Non commentiamo invece la solita via preferenziale tedesca la quale – c’erano forse dubbi? – mantiene l’audio lossless.
Resta il doveroso dubbio di quanto potesse essere – effettivamente – difficile “trascinare” il file della traccia DTS-HD italiana, già presente nel progetto del vecchio Blu-ray, all’interno del nuovo authoring UHD. Un’operazione dispendiosa come poche – immaginiamo – se addirittura è stato giudicato più conveniente ricomprimere il materiale originale a Dolby Digital. Salvo poi dover fare la medesima operazione. Trattasi di misteri dell’universo che nessuno (ci) svelerà mai.
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