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Prometheus [UHD]

33 anni dopo il capolavoro Alien il regista Ridley Scott racconta in Prometheus la genesi del mostro. In UHD da 20th Century Fox

In Prometheus i coniugi archeologi Elizabeth Shaw (Noomi Rapace) e Charlie Holloway (Logan Marshall-Green) scoprono il collegamento tra reperti appartenenti a civiltà e culture terrestri distanti nel tempo e prive di connessioni dirette.

Denominatore comune una parte dei pittogrammi sempre uguale, interpretata come invito a raggiungere un remoto sistema stellare dove i ricercatori sono convinti si trovino i cosiddetti ‘Ingegneri’, creatori dell’essere umano. Fedele a tale teoria è Peter Weyland (Guy Pearce), anziano magnate dell’industria multimiliardario che finanzia la costruzione dell’astronave Prometheus, con l’intento di inviare nel profondo spazio una spedizione umana apparentemente volta ad avere risposte e stabilire un primo contatto.

Prometheus

Sul finire del 2093 il vascello spaziale con 17 membri dell’equipaggio approccia il pianeta LV-223, rivelando una complessa installazione aliena. Al suo interno il team esplorativo incrocerà giganteschi corpi di umanoidi mummificati da duemila anni, coinvolti in una catena di drammatici eventi la cui eco è riportata da registrazioni olografiche. Nonostante il terribile presagio e gli evidenti segnali di abbandonare immediatamente il luogo si decide d’indagare a fondo.


Ad accompagnare luminari e scienziati c’è l’androide David 8 (Michael Fassbender), che oltre ad aiutare il gruppo ha un incarico segreto, macchina senziente che disobbedirà arbitrariamente agli ordini ricevuti perseguendo un terzo misterioso obbiettivo.

Prometheus

L’idea di riprendere in mano il franchise di Alien da parte del creatore Ridley Scott non è mai stata abbandonata, affatto contento della deriva presa dalle opere successive al capolavoro che il regista britannico diresse con maestria nel lontano 1979. Troppi anni per giungere alla produzione di Prometheus, primo di tre prequel per narrare gli antefatti ad Alien, la cui genesi risale addirittura al 2002, anno in cui Scott iniziò a collaborare con James Cameron per quello che era ancora pensato come sequel.

L’ipotesi venne abbandonata quando il progetto mutò nel primo crossover tra Alien e Predator, idea forse germinata dal teschio dello Xenomorfo gigeriano che appare come trofeo nell’astronave alle battute finali dell’eccellente Predator 2 di Stephen Hopkins (1990).

Prometheus
“Lawrence d’Arabia” nell’impianto HT del Prometheus!

La prima stesura dello script in qualità di prequel è di fine 2009 per mano di Jon Spaiths (La mummia del 2017, Doctor Strange, L’ora nera) passando dopo varie modifiche a Damon Lindelof (serie TV Lost, Star Trek Into Darkness, World War Z) desideroso di non rimanere troppo correlato agli eventi del capostipite.

Dopo otto mesi circa la sceneggiatura era finalmente pronta, Scott pensava di intitolarla Paradise legandola al poema Paradiso Perduto di Milton ma alla fine venne deciso per Prometheus su proposta della dirigenza Fox. Proprio come il sequel Blade Runner 2049 anche il prequel di Alien non ha potuto sfuggire al confronto col colossale capostipite, sfida per nulla facile e solo in parte degnamente raccolta.

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L’idea di creature titaniche dagli incomprensibili piani sulla carta sarà anche sembrata vincente ma a lavoro terminato non funziona così a meraviglia, dentro un racconto zoppicante e poco convincente al punto che a posteriori lo stesso Scott lo ha rinnegato bollandolo come ‘errore’.

Con un cast decisamente superiore a quello di Alien: Covenant non sono pochi i vuoti d’aria che s’incontrano nel corso dell’orrorifica avventura, in primis incapacità e inettitudine di alcuni personaggi a partire dal cazzutissimo e tatuatissimo Fifield (Sean Harris), che immaginavo e speravo più vicino agli altrettanto cazzutissimi marines spaziali di Aliens Scontro Finale come la mitica Vasquez (Jenette Goldstein).

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Perplessità per approcci scientifici dal sapore bislacco, leggerezze e superficialità entrando in contatto con l’ignoto, non trasmette giusta drammaticità neanche lo speronamento della nave aliena da parte del Prometheus a causa dell’atteggiamento del comandante Janek (Idris Elba), carico di (troppo facili) intuizioni, il quale un istante prima dell’impatto grida ai secondi ‘In alto le mani!’ come se fossero stati sulle montagne russe. Provate a confrontare tale sequenza con l’equivalente in Deep Impact, nel momento del sacrificio dello Shuttle Messia e il comportamento dell’equipaggio.

Discutibile il ritratto degli ‘Ingegneri’: come dichiarato dall’editor Pietro Scalia, che ha prestato il commento opzionale alle scene omesse, ripetuti tagli che ne contemplavano una maggiore presenza hanno avuto luogo per tenere alto l’alone di mistero, finendo per declassare ulteriormente i fabbricanti di universi a sadici imbecilli affetti da disnomia.

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Nonostante gli elementi a sfavore giunsi ai titoli di coda senza troppi rimpianti, speranzoso di avere assistito all’apripista di una nuova era di quell’Alien che così sapientemente seppe giocare con la paura del buio e dell’incomprensibile, di cui ancora oggi serbo il ricordo della terrorizzante prima visione in sala.

Rivedere a distanza di tempo Prometheus ha confermato quanto sarebbe stato opportuno migliorare una storia non così solida. Invece di favorire possibili evoluzioni di un fantastico ignoto questo science fiction horror si è reso complice del processo d’implosione e riciclaggio del primo Alien concretizzatosi nel pessimo Alien: Covenant, il vero errore di Scott.

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VIDEO

L’opera è stata ripresa interamente a risoluzione 5K (hardware Red Epic) col risultato di un master comunque 2K, molto probabilmente per necessità di elaborare a tale risoluzione la miriade di effetti in computer grafica che altrimenti avrebbero fatto lievitare ulteriormente il budget, fermatosi alla non indifferente cifra di 130 milioni di dollari (al botteghino l’opera ha superato i 400 milioni worldwide).

Il Digital Intermediate 2K non è esattamente il miglior punto di partenza ma c’è comunque margine all’osservazione di differenze anche sostanziali tra UHD e la controparte FHD. Formato immagine 2.40:1, codifica HEVC (3840 x 2160/23.97p).

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Maggiore rifinitura complessiva con ulteriore dettaglio in particolare in primo piano, ampiezza della gamma cromatica forti dell’HDR-10 wide color gamut, sostanza anche per i neri e un palpabile senso di tridimensionalità che si mantiene tale anche nei numerosissimi passaggi immersi nell’oscurità. Diversificati i punti luce e gli elementi più contrastati, nell’insieme un’edizione tecnicamente interessante in cui si fa notare una certa grana di fondo, parte della cifra stilistica dell’opera a integrazione degli effetti CGI.

Zone d’immagine con saturazione di rosso potrebbero ingenerare rumore in presenza di pannelli 4K 8 bit.

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AUDIO

DTS 5.1 canali lossy (754 kbps) di buona resa, timbrica nella media dal centrale, elementi discreti a profusione in particolare nella movimentata seconda parte. Per saggiare la qualità dell’encoding si può per esempio raggiungere il momento che precede lo scontro tra i due velivoli spaziali e seguirne le evoluzioni acustiche. Entrate di livello dal subwoofer, presenza scenica anche da parte dei due canali posteriori sentendo a tratti il bisogno di ulteriore dinamica a sostegno di elementi sonori in secondo piano, aprendo ancor più all’accompagnamento musicale aumentando l’enfasi del momento.

Reference l’originale inglese DTS-HD Master Audio 7.1 canali facendo splendere lo stupefacente missaggio. Dinamica, sonicità, risalto dei dettagli nell’intera colonna sonora per un netto e immediato divario, caricando i momenti di suspance e terrore già nella prima parte anche solo in configurazione 5.1 senza ulteriore diversificazione della sezione rear.

Prometheus

EXTRA

Sono gli stessi inclusi nella precedente edizione 2K con due linee di commento al film, gli unici supplementi disponibili sul disco UHD: la prima a cura del regista, discretamente interessante ripercorrendo la creazione dell’opera con memorie dal set mentre la seconda in compagnia dei due sceneggiatori Jon Spaiths e Damon Lindelof sui dettagli del concept e le evoluzioni/alterazioni della storia. A questo si aggiungono sul disco FHD circa 37 minuti di sequenze estese o eliminate dal montaggio finale oltre a 4 video per la promozione virale in rete. Sottotitoli in italiano.

Prometheus

Dal momento che Scott si è rifiutato di rimettere mano al montaggio per un eventuale extended cut ricordiamo che in rete circola una versione apocrifa di Prometheus denominata Extended Fun Cut, della durata di 150 minuti circa contro i 124 del theatrical cut, in cui sono stati inclusi gli elementi omessi dal montaggio finale presenti negli extra.

TESTATO CON: Tv Hisense 4K H49M3000, Sony KD55XE9305, UHD player Samsung UBD-K8500

Blu-ray disponibile su dvd-store.it

Prometheus [UHD]
8 Recensione
Pro
Primo prequel ad Alien ma...
HDR-10
DTS-HD Master Audio 7.1 inglese
Contro
...il risultato è poco vincente
D.I. 2K
DTS 5.1 italiano lossy
Nessuna immagine dietro le quinte
Riepilogo
Prodotto da: 20th Century Fox HE
Distribuito da: Warner Home Video
Durata: 123'
Anno di produzione: 2012
Genere: Fantascienza
Regia: Ridley Scott
Interpreti: Noomi Rapace, Michael Fassbender, Charlize Theron, Idris Elba, Guy Pearce, Logan Marshall-Green, Sean Harris, Rafe Spall, Emun Elliott, Benedict Wong, Patrick Wilson, Kate Dickie
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Supporto: BD 66 + BD 50
Aspect Ratio: 2.40:1
Codifica Video: 2160p HEVC
Audio: Inglese DTS-HD MA 7.1
Italiano, francese, tedesco, castellano DTS 5.1 (754 kbps)
Spagnolo, inglese descrittivo non vedenti Dolby Digital 5.1
Sottotitoli: inglese nu, spagnolo, francese, castellano, danese, olandese, finlandese, tedesco, italiano, norvegese, svedese, cinese, cinese semplif.
Qualità artistica
Video
Audio italiano
Audio originale
Extra
Il giudizio di AF

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