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Pro-Ject T1: il giradischi economico che non ama la plastica

Pro-Ject T1

Il giradischi Pro-Ject T1 è un ottimo esempio di come unire con successo semplicità di montaggio, prezzo aggressivo e prestazioni sonore.

Un giradischi come il Pro-Ject T1 che costa 275 euro e che non ha una sola parte in plastica (piatto, plinto e braccio) è da tenere in grande considerazione e dimostra chiaramente l’obiettivo della serie T-Line del produttore austriaco: far avvicinare (o riavvicinare) al mondo del vinile anche chi ha un budget limitato senza per questo rinunciare alla qualità a cui Pro-Ject ci ha da sempre abituati. In più sono disponibili il modello con connettività Bluetooth (359 euro) e quello con regolazione elettronica/cambio della velocità e stadio phono MM (325 euro).

Costruire

La versione qui recensita è quella standard, che sul web si può già trovare attorno ai 220-230 euro (prezzo ancor più “pazzesco” se pensiamo ai materiali utilizzati per la costruzione). Il telaio con lavorazione CNC, disponibile nelle impiallacciature nero lucido, bianco satinato e noce, non solo rifugge l’uso della plastica ma, secondo Pro-Ject, non ha assolutamente spazi vuoti ed evita così vibrazioni indesiderate.

Il T1 rinuncia alle parti in plastica o in metallo leggero anche per il suo piatto in vetro da 8mm. Quando lo sollevate dalla scatola, noterete quanto sia appagante questo piatto e vorrete quasi portarlo in giro come se fosse un trofeo. I piedini sono poi presi dai prodotti più costosi dell’azienda austriaca e garantiscono un completo isolamento dalla superficie di appoggio. Sinceramente non ricordiamo un giradischi costruito così attentamente e venduto a un simile prezzo, ma come vedrete presto non è questo l’unico pregio del T1.


Caratteristiche

Tutto quello che dovete fare è posizionare con attenzione il piatto e la cinghia sul sotto-piatto di nuova concezione montato su un cuscinetto con asse in acciaio temprato e boccola in ottone come quello integrato nei giradischi Essential III di Pro-Ject. Non dovete fare nient’altro; tutto infatti è già impostato per la testina MM Ortofon OM 5E inclusa nel prezzo. Il braccio del T1, di nuova concezione e in un unico corpo di alluminio di forma diritta da 8.6″ di lunghezza, è montato su cuscinetti a basso attrito ed è stato realizzato appositamente per incorporare lo shell, eliminando così le possibili vibrazioni dei modelli che lo hanno intercambiabile.

Persino il cavo di alimentazione e il cavo phono, con quest’ultimo derivato da un design proprietario schermato, semi-simmetrico e a bassa capacità, sono collegati al giradischi e quindi avrete solo bisogno di uno stadio phono all’altra estremità. Il T1 è insomma l’ideale per chi compra il suo primo giradischi o per chi non vuole il fastidio di un complesso assemblaggio e, lo ripetiamo, a questo prezzo Pro-Ject si è davvero superata.

Qualità audio

La presentazione audio corposa e “pesante” del T1 è immediatamente riconoscibile, anche se qui è ancora più pronunciata del solito. Le frequenze dei bassi non sono le più pulite, più snelle o più dettagliate che abbiamo sentito e alcuni preferiranno forse un bilanciamento più uniforme, ma l’ampiezza della fascia bassa è inconfondibile. Il T1 però non si limita a colpire il nostro stomaco con bassi aggressivi e pieni, ma propone anche una gamma media morbida che tratta in particolare le voci con una resa quasi generosa e amorevole.

A prima vista questo Pro-Ject potrebbe sembrare più a suo agio nel rendering di brani con un sacco di bassi, ma anche le canzoni con una prevalenza di frequenze nel mezzo del registro suonano in realtà in modo molto naturale. Il calore offerto è piacevole e, mentre sembra esserci qualche asprezza sugli alti, siamo di fronte a una prestazione generalmente coesa e ordinata.

Gli arrangiamenti più minimali sono forse quelli con cui il T1 si trova più a proprio agio, anche perché quello riprodotto non è il più ampio dei palcoscenici e a volte può finire con l’apparire quasi ingolfato in presenza di molti strumenti. In queste situazione a soffrire è soprattutto il dettaglio e la presentazione si fa un po’ confusa.

Anche una maggior attenzione per il timing e l’organizzazione potrebbe aiutare la presentazione. Non che il T1 sia un giradischi “disordinato” in quanto tale, ma non ha la stessa precisione ritmica del suo principale rivale Rega Planar 1 (che costa comunque un po’ di più). Là dove quest’ultimo inchioda le note e il loro timing con precisione quasi chirurgica, la performance di Pro-Ject è leggermente più sconnessa.

Il Rega batte il il Pro-Ject anche in termini di dinamica, ma a ben vedere ha fatto lo stesso con la maggior parte dei rivali negli ultimi anni. Nel T1 c’è ancora abbastanza sentimento per una performance in grado di intrattenere e divertire, ma a essere sinceri non è il giradischi più raffinato e dettagliato disponibile in questa fascia di prezzo entry-level ed ecco spiegata la decisione di non premiarlo con la massima valutazione.

Verdetto

Dal canto suo il Planar 1 non possiede la capacità del Pro-Ject di avvolgervi con un sound caldo e partecipe e anche se alla fine preferiamo la resa più snella e dritta al punto del Rega, molti potrebbero trovarla fin troppo fredda e analitica. Pro-Ject sostiene inoltre che il T1 è più facile da configurare rispetto al suo rivale Rega e su questo aspetto non possiamo che essere d’accordo. Certo, si tratta sempre e comunque di una differenza di 15 minuti per impostare i pesi, ma per coloro che cercano un facile ingresso nel grande suono del vinile è una differenza comunque sostanziale.

Questo fa parte del motivo per cui c’è molto da apprezzare di questo primo giradischi della nuova serie T-Line di Pro-Ject che recensiamo. Se anche i modelli con Bluetooth e stadio phono sono paragonabili a questa versione “liscia” dal punto di vista sonoro, possiamo prevedere che anche questa sarà un’altra serie di successo da parte di quello che è ormai diventato un produttore di giradischi estremamente affidabile e capace di fare grandi cose senza farci spendere un patrimonio. Non aspettatevi la perfezione sonora, ma averne di giradischi simili a poco più di 200 euro.

© 2019, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

  • Verdetto
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Sommario

Il giradischi Pro-Ject T1 è un ottimo esempio di come unire con successo semplicità di montaggio, prezzo aggressivo e prestazioni sonore.

Pro
Presentazione sonora equilibrata
Bassi particolarmente corposi
Set-up alla portata di tutti
Prezzo molto allettante

Contro
Soundstage non molto spazioso
A livello di timing e dinamica c’è di meglio in giro

Scheda tecnica
Tipo: trasmissione a cinghia
Variazione di velocità: 33: 0.7% 45: 0.6%
Wow & flutter: 33: 0.25% 45: 0.23%
Piatto: in vetro sabbiato, spessore 8mm, con tappetino in feltro
Cuscinetto principale: acciaio/ottone
Segnale a rumore: 65dB
Braccio: da 8,6″ in alluminio
Lunghezza effettiva del braccio: 218,5 mm
Overhang: 18mm
Massa effettiva del braccio: 8g
Contrappeso: 5 – 10g (pre-montato)
Tracciamento: 0 – 50mN (17,5 mN pre-impostato)
Accessori in dotazione: copertura antipolvere, tappetino in feltro
Consumo energetico: 3 Watt
Dimensioni (LxAxP): 415x100x335 mm
Peso: 3,8 Kg
Prezzo: 275 euro
Sito del produttore: www.project-audio.com
Distributore italiano: www.audiogamma.it

© 2020, AF Digitale. Tutti i prodotti sono stati provati nelle apposite sale di ascolto e di visione di What HiFi e Stuff.tv dal team editoriale con sede nel Regno Unito.

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