AF Automotive Featured home

Porsche 911 Carrera S alla prova audio: Bose vs Burmester

911 Carrera S

Per la sua 911 Carrera S Porsche offre due opzioni audio tra Bose e Burmester. Vale davvero la pena spendere oltre 3000 euro in più per la seconda?

Cerchi in lega più grandi o più piccoli? Sedili sportivi o sedili sportivi Plus? Interni in fibra di carbonio o legno? Bose o Burmester? Se per caso siete davanti al configuratore di auto Porsche sul sito ufficiale, cercando di personalizzare una nuova 911 come meglio credete (o anche solo per sognare un po’), avrete una serie di decisioni importanti (per non dire invidiabili) da prendere.

Scegliere tra i sistemi audio può essere il compito più complicato di tutti. Non è sempre possibile infatti ascoltare tutte le opzioni prima di acquistare ed è qui che entrano in gioco i nostri colleghi di What Hi-Fi?, ai quali Porsche ha gentilmente fornito due 911 Carrera S (prezzo di partenza in Italia di 123.999 euro) con le stesse caratteristiche; una però era allestita con sistema audio Bose, l’altra con il più costoso impianto di Burmester.

Sistema

Con l’opzione Bose si ottiene un set-up audio con 12 speaker e 570 W di potenza, oltre all’elaborazione audio Centrepoint 2 e SurroundStage e alla tecnologia di compensazione del rumore AudioPilot. Il prezzo del pacchetto è di 1451 euro, cifra che ci pare ragionevole nel grande schema delle cose di casa Porsche.


Se invece si opta per il sistema di Burmester, si hanno a disposizione 13 speaker per un totale di 855 W di potenza. L’impianto comprende componenti di livello superiore, tra cui speciali tweeter AMT (Air Motion Transformers) che secondo Burmester consentono una riproduzione ultra dettagliata anche a livelli di volume molto alti.

La differenza nei numeri degli altoparlanti è dovuta all’uso di un diffusore centrale a due vie nel mezzo del cruscotto, mentre il sistema Bose utilizza solo un singolo speaker midrange. Il sistema Burmester ha anche una versione equivalente di AudioPilot che viene chiamato Sound Conditioner, il tutto per un prezzo pari a 4721 euro.

Set-up

Parte del processo di ascolto all’interno di qualsiasi auto comporta il passaggio tra tutte le varie modalità di ascolto e setting audio predefiniti e l’impostazione scelta Porsche non è diversa. Ce ne sono cinque in totale: Pure, Smooth, Live, Surround e Sound Enhance. Sono configurabili in ogni modalità sorgente, quindi potete scegliere se volete un’impostazione diversa quando ascoltate la radio DAB rispetto a quando ascoltate tramite Bluetooth o una connessione cablata.

porsche 911

L’impostazione secondo noi migliore è Pure. Smooth infatti limita le dinamiche del sistema, mentre Live ottimizza l’elaborazione nel tentativo di sembrare come se foste ad un concerto. Sembra di percepire un maggior coinvolgimento in altezza e alle spalle, ma non è proprio di nostro gusto. Surround Enhance offre al soundstage una portata più ampia, ma il compromesso è che il sistema perde focus e il suo carattere sonoro diventa un po’ meno interessante. Sound Enhancer afferma infine di migliorare i formati musicali compressi, ma poiché stiamo ascoltando tracce di qualità CD tramite Tidal e una connessione USB cablata, non è necessario. Tuttavia, con brani compressi da Apple Music o Spotify, vale la pena sperimentare.

C’è una funzione aggiuntiva chiamata Sound Conditioner, che dà a tutto ciò una spinta per competere con il rumore interno mentre guidate, regolando volume e tono al volo. Tendiamo a evitare impostazioni come questa, poiché possono distorcere il bilanciamento di un sistema in modo piuttosto evidente. A suo merito, tuttavia, la versione di questa tecnologia da parte di Porsche non sembra così “disordinata” o artificiale come su altri sistemi.

Infotainment

La 911 Carrera S monta l’ultima versione del sistema di infotainment PCM (Porche Communication Management). Al centro spicca un ampio display touchscreen da 10,9 pollici. È simile, ma un po’ più piccolo del display trovato, ad esempio, nella Bentley Continental GT. È uno schermo incisivo e luminoso che è facile da leggere, anche se l’attuale sistema di infotainment non è tra i più intuitivi. È possibile assegnare pulsanti sul volante per eseguire vari comandi, ma navigare nei menu non è un’esperienza particolarmente fluida. Il sistema Mercedes, che include i comandi touch montati sul volante, è più fluido, più intuitivo e tende a distrarre meno e lo stesso vale per il sistema iDrive di BMW.

C’è un tono di risposta a ogni tocco del display, ma non è come ricevere il feedback tattile degli ultimi sistemi Audi, per esempio. Sembra tutto un po’ vago quando si cerca di navigare nell’interfaccia. Il sistema Porsche supporta Apple CarPlay ma non Android Auto, il che è un peccato. Se non altro il sistema operativo di bordo di Apple si adatta perfettamente allo schermo della Porsche, con tanto spazio per le icone delle app e le copertine degli album da visualizzare.

Audio: Bose vs Burmester

Iniziamo i test all’interno della 911 con il sistema Bose e siamo piacevolmente sorpresi. Il livello di integrazione tra gli speaker è eccellente, con il sistema che maschera il suo subwoofer riuscendo comunque a fornire bassi solidi e pesanti. È anche un suono equilibrato. Non ci sono acuti graffianti o aspri da affrontare e, sebbene i bassi siano abbondanti, le cose non vanno mai fuori controllo. C’è un buon senso del ritmo in Comeback Story dei Kings Of Leon. La batteria e il basso “rimbombano” con una buona precisione ritmica e la voce è perfettamente chiara. È un sistema audio dal suono solido.

Passiamo alla Porsche con sistema Burmester e la qualità generale del suono sale di qualche livello. Quei tweeter a nastro fanno sentire la loro presenza e c’è una nuova freschezza in gamma alta. I bordi delle note sono disegnati in modo più nitido, c’è più spazio attorno ai diversi elementi di una traccia e c’è anche una maggiore spinta dinamica. Potrebbe sembrare un piccolo cambiamento sulla carta, ma l’aggiunta dello speaker extra nella parte anteriore aiuta a elevare il palcoscenico sonoro, che diventa più equilibrato e dettagliato. Sembra insomma di ricevere più informazioni e una resa più convincente, senza dimenticare che l’integrazione tra tutti i diffusori è ancora una volta eccellente, con bassi, medi e alti che lavorano insieme come un tutt’uno.

In Teenage Angst dei Placebo il charleston fissa benissimo il ritmo del brano. Il sistema gestisce questa percussione scattante con un grande senso di velocità e agilità. I livelli di dettaglio sono eccezionali, anche all’interno di un abitacolo che non è tra i più silenziosi quando si inizia a darci dentro con l’acceleratore. Passate a un brano che richieda maggiore cura e considerazione e il sistema Burmester estende il suo vantaggio su quello di Bose, soprattutto a livello di dettaglio. Facciamo partire Ocean Eyes di Billie Eilish e la sua voce è presentata magnificamente. È posizionata esattamente e ogni sottile spostamento dinamico può essere percepito. La trama della sua voce, il pianoforte e la lunatica linea melanconica di basso offrono una dose extra di realismo.

Verdetto

Dato il suo prezzo premium, si sperava che il sistema Burmester portasse l’esperienza audio al livello successivo… e così è stato. L’offerta di Bose è un tuttofare decente per quello che costa, ma non può eguagliare il Burmester in termini qualitativi. Con più dettagli, un palcoscenico più convincente e una dinamica migliore, l’impianto audio di Burmester rende l’ascolto più interessante. Se mai dovessimo vincere alla lotteria, e volessimo toglierci lo sfizio di una 911 Carrera S, sapremmo insomma quale casella spuntare nel configuratore di Porsche.

© 2020, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

Vuoi saperne di più? Di' la tua!

SCRIVICI




    MBEditore network

    Loading RSS Feed


     

     

     

     

     

    Pin It on Pinterest