Picnic ad Hanging Rock – Collector’s Edition [BD]

A soli trent’anni il regista australiano Peter Weir firmava uno dei film più suggestivi ed emblematici degli anni ’70. Blu-ray Koch Media

Picnic ad Hanging Rock racconta dell’annuale gita di un costoso collegio femminile australiano presso una famosa zona lavica e rocciosa nel giorno di San Valentino. È il 1900 e quella che si preannuncia come una normale scampagnata in una torrida giornata estiva si trasforma in tragedia.

Il trailer originale del National Film and Sound Archive of Australia (NFSA)

Inerpicatesi all’interno della rocca tre studentesse svaniscono senza lasciare traccia, con loro un’insegnante andata in loro aiuto. I soccorsi muovono il giorno successivo, un’ampia ricerca cui partecipano volontari e la polizia locale senza però ritrovare la benché minima traccia o indizio di quanto possa essere accaduto.

Solo a distanza di una settimana viene ritrovata una delle disperse, che però non rammenta nulla di quanto accaduto lasciando inquirenti e direttrice del collegio in preda alle supposizioni. Mentre il tempo trascorre e le speranze si affievoliscono l’aristocratica scuola cade in disgrazia.

Tratto dall’omonimo romanzo della conterranea Joan Lindsay, l’australiano Peter Weir (Gli anni spezzati, Witness, Truman Show, L’attimo fuggente) porta in scena l’adattamento di Cliff Green. All’epoca giovane ma già incredibilmente sensibile e maturo verso la settima arte Weir realizzò una perla cinematografica che ancora oggi lascia interdetti per l’incredibile potenza suggestiva.

Un senso di apprensione e mistero ammantano l’intera vicenda spingendo alla libera interpretazione: il confronto tra la piccolezza dell’essere umano e la potenza della natura, l’imprevedibilità di un giorno che avrebbe dovuto essere come tanti. Cosa si cela all’interno di una singolare area geologica dove gli orologi si fermano? Quale forza invisibile attrae a se e fagocita gli ignari visitatori?

Grazie alla cinematografia onirica di Russel Boyd (Storia di un soldato, Master and Commander tra i tanti) la luce assume connotazione di sogno dentro un sogno, proprio come nella citazione iniziale di Edgar Allan Poe. La suggestiva colonna sonora di Bruce Smeaton e l’incanto del pan flute di Gheorghe Zamfir hanno contribuito a iconizzare il momento e il film. Sensuali atmosfere cariche di emotività all’interno di un film dalla disarmante bellezza estetica che molti reputano una delle opere più belle e significative di Peter Weir.

VIDEO

Girato analogico 35 mm a una non meglio precisata sensibilità ASA della pellicola, aspect ratio 1.78:1 (1920 x 1080/24p), codifica AVC/MPEG-4 su BD-50.

A distanza di 44 anni dalla sua realizzazione il film manifesta solo in minima parte i segni del tempo per una visione dal ricco gusto vintage, look organico alternando notevole dettaglio e risalto dei particolari anche in secondo piano ad alcuni istanti meno efficaci. In particolare i neri appaiono meno efficaci, limitando il senso di tridimensionalità.

Proprio come nel caso della pubblicazione Criterion Collection anche qui troviamo la versione Director’s Cut australiana del 1998 di 107′ minuti, contro la theatrical dell’epoca di 115 minuti, recuperabile su vecchie edizioni VHS. Nel complesso uno spettacolo mediamente gradevole per materiale cinematografico che a tratti sente il peso degli anni ma certo ampiamente superiore alla controparte DVD.

AUDIO

L’offerta per l’italiano è DTS-HD Master Audio 2.0 da cui non vi è parvenza di stereofonia, a suffragio di tale resa la segnalazione che originariamente la colonna sonora fosse effettivamente monofonica. Una traccia più che accettabile specie ricordando la bassa considerazione all’epoca riservata all’audio nel corso delle localizzazioni per il mercato cinematografico italiano.

Segnaliamo la presenza di due microscopici bug audio: a min. 44′,19” la parola ‘stanca’ ha la seconda sillaba in parte ripetuta, a min. 70′,31” la parola ‘incresciosa’ diventa ‘incresio..a’, questa è e rimane l’unica traccia col doppiaggio originale dell’epoca e relativi piccoli limiti dovuti alla consunzione nel corso del tempo. In virtù del Director’s Cut in un paio di passaggi (cap. 10 a min. 87′,31” e cap. 11 a min. 95′,55”) per poche battute (che non furono doppiate) l’italiano passa in inglese col supporto dei sottotitoli.

Superiore l’originale con un più che dignitoso missaggio e apertura su musiche e dialoghi, encoding DTS-HD Master Audio 5.1 canali, frutto di post produzione di gran lunga successiva all’anno di realizzazione. In questo caso l’ascolto aumenta l’enfasi del racconto grazie a un missaggio bilanciato, lo stesso disponibile sulla pubblicazione Criterion Collection. Entrambe le tracce 24 bit.

EXTRA

Molto interessanti: 12 minuti di scene tagliate giungendo alla Director’s Cut, documentario dell’epoca di 26′ minuti che ripercorre i reali eventi e la realizzazione del film con interventi di parte di cast e troupe. Making of di 113′ minuti, più recente, che riparte dall’idea per il film e l’acquisizione dei diritti del libro, la scelta del regista, interventi di parte del cast, i ricordi dal set e rare immagini con la visita della scrittrice sul set. Sottotitoli in italiano ovunque.

In allegato un libretto commemorativo con ampia raccolta di foto dai set a colori e bianco e nero. Rispetto alla precedente edizione Ripley’s Home Video mancano il trailer e il video-saggio di Simone Starace “La natura ci osserva”.

TESTATO CON: Tv Sony AF8 55″ OLED, Hisense 4K H49M3000, UHD player OPPO UDP-203 / Sistema audio: Yamaha CX-A5100, sistema altoparlanti Yamaha Soavo-1, Soavo-2, Yamaha 8″ 3 vie x 4 a soffitto, centrale Jamo Center 200, 2 x subwoofer attivo Jamo E4. Configurazione ATMOS 7.2.4

Blu-ray disponibile su dvd-store.it

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