Il sesto smartwatch Pebble si riconferma un piccolo campione di autonomia, notifiche e rapporto qualità prezzo, anche se la parte fitness necessiterebbe di una spinta in più.
Il Pebble 2, acquistabile anche dall’Italia a 129,95 andando sul sito ufficiale (poco più di 120 euro senza spese di spedizione per fortuna), è il sesto modello della linea Pebble. Risponde alle esigenze più comuni? Per esempio le notifiche sul polso, un pizzico di design, una buona autonomia e naturalmente l’ora, possibilmente visibile sempre e comunque e senza dover muovere ogni volta il polso per farla apparire sul display? Sì, fa tutto ciò e anche qualcosa in più che il primo modello non faceva. Scopriamo come funziona.
Il caro vecchio Pebble
Il Pebble 2 è il sesto smartwatch di Pebble e, a livello di estetica e design, si pone a metà strada tra il rudimentale e “bruttino” Pebble Classic (il primo in assoluto) e il più blocchettoso Pebble Steel, pur risultando meno elegante dei Pebble Time Steel o del Pebble Round. Certo, in giro c’è molto di meglio quando si parla di smartwatch, ma il Pebble 2 ha un suo perché e può piacere, non fosse altro che per la sua estetica un po’ retrò ed essenziale che troverà sicuramente più di un estimatore.
Cosa ancora più importante, è davvero comodo da indossare, grazie soprattutto al cinturino molto morbido con attacco standard da 22mm e al peso davvero minimo. Non vi accorgerete di averlo al polso nemmeno mentre dormite, cosa che vorrete sicuramente fare visto che il Pebble 2 tiene anche traccia del sonno. Troviamo poi un solo pulsante sul lato sinistro e altri tre su quello destro come da tradizione di Pebble, senza poi dimenticare l’impermeabilità fino a 30 metri e i cinque colori disponibili tra cui quello bianco oggetto di questa recensione.
Display: più essenziale di così!
Dopo essere passati al display E-Paper a colori con i modelli Time, si torna al monocromatico con il Pebble 2 senza tra l’altro alcun aumento di risoluzione, visto che bisogna accontentarsi sempre dei 144×168 pixel spalmati su una diagonale da 1,26’ pollici come per il primissimo Pebble, sebbene qui sia presente un vetro protettivo Gorilla Glass 3. Presi singolarmente però tutti questi dati vogliono dire poco.
Dopotutto dal Pebble 2 ci si aspetta soprattutto una perfetta lettura delle notifiche e, a tale scopo, il display funziona più che bene. Come sempre la visibilità di uno schermo simile è eccellente alla luce diretta del sole e, vista la bassa risoluzione da gestire, il Pebble 2 assicura sempre una settimana circa di autonomia. Un miraggio per qualsiasi smartwatch Android Wear e ancor di più per l’Apple Watch Series 2, anche se su questo versante non si segnalano miglioramenti di sorta rispetto alla primissima generazione di Pebble. Arriveremo mai a 10 giorni?
Due passi in avanti
Il fatto che Pebble abbia messo l’app Health (introdotta quasi un anno fa) al centro dell’esperienza di utilizzo del suo nuovo smartwatch non è un caso. Pebble infatti vede come principali avversari non tanto i più costosi smartwatch di Apple, LG, Huawei e Samsung, quanto più fitness tracker come il Fitbit Charge 2 e il nuovo Misfit Phase, anche se a ben vedere il Pebble 2 non può dirsi un orologio fitness di egual valore. Se infatti siete appassionati di sport e movimento e puntate al Pebble 2, dovrete accontentarvi di capacità di tracking piuttosto basilari.
Health si raggiunge in un attimo premendo il pulsante in alto sul lato destro dell’orologio e dà accesso a un grafico con il numero di passi del giorno, della distanza percorsa e delle calorie consumate. Scendendo, troviamo l’indicazione dei battiti cardiaci e, ancora più sotto, l’analisi del sonno. Tutte informazioni disponibili anche nel’app di Pebble per iOS e Android, ma nemmeno in questo caso si ottengono informazioni particolarmente approfondite.
Non manca poi un’applicazione per tenere traccia dei passi e del battito cardiaco mentre si cammina e si corre, ma non è qualcosa in grado di soddisfare un vero e proprio appassionato di fitness. La stessa accuratezza del conteggio dei passi non è proprio impeccabile e tende a essere un po’ troppo ottimistica. Abbiamo infatti provato a tracciare un’attività giornaliera con al polso il Pebble 2 e il Fitbit Charge 2 e il primo, a fine giornata, ha segnato circa il 10% in più dei passi rispetto al secondo.
Pebble 2 se la cava meglio con l’analisi del sonno (davvero molto precisa) e, cosa da non sottovalutare, tutte queste rilevazioni vengono svolte automaticamente, senza quindi che l’utente debba fare nulla.
L’abbiamo già accennato, ma lo ribadiamo anche qui. Per la prima volta Pebble ha dotato un suo orologio di un sensore per il battito cardiaco, posizionato come da tradizione nella parte posteriore dell’orologio. Anche in questo caso non ci si devono aspettare miracoli in quanto a precisione, ma nel complesso ci si può accontentare e le rilevazioni, a parte qualche picco sospetto, sono risultate in linea con quelle del Fitbit Charge 2.
Pebble 2: notifiche a tutto spiano
Per chi scrive, l’aspetto migliore dei Pebble è sempre stato quello della gestione delle notifiche. Email, WhatsApp, SMS, Facebook, Twitter, Instagram, aggiornamenti delle app e chi più ne ha più ne metta; siamo letteralmente invasi da notifiche ogni giorno e a ogni ora e Pebble 2 le mostra tutte e di qualsiasi app vogliamo.
Quando ci arriva una notifica, possiamo leggerla, cancellarla o rispondere tramite uno tra i diversi messaggi preimpostati (li si compone direttamente nell’app di Pebble), un’emoji o trascrivendo un testo parlando all’orologio, che non solo ha un microfono incorporato ma offre anche un motore di sintesi vocale davvero rapido e preciso, che a livello di comprensione ha ben poco da invidiare ai vari Siri, Google Now e Cortana. Certo, magari non ricorrerete spesso a questo metodo di risposta se non volete farvi vedere intenti a parlare a un orologio, ma in certi casi può tornare utile e il tutto funziona davvero bene.
App così così
Per chi non lo sapesse, Pebble offre un’app store con una buona quantità di applicazioni e alcune di esse tornano utili per eseguire diverse operazioni. Volete ad esempio controllare uno speaker Sonos direttamente dal Pebble 2? Con l’app Pebbos potete mettere in pausa un brano o passare a quello successivo, ma sul display dell’orologio non avrete nessuna informazione sul brano che state ascoltando e in generale si tratta di un’app quanto mai essenziale e basilare.
Concetto che, a causa delle limitazioni del Pebble 2 (display piccolo, niente touch), può estendersi bene o male a qualsiasi app presente sul Pebble Store, sebbene per controllare la riproduzione musicale, guardare le previsioni del tempo o gestire il calendario molte delle app disponibili funzionino sufficientemente bene.
L’app Musica di Pebble (o quella alternativa denominata Music Boss) non è affatto male; se lanciate l’app di Sotify sullo smartphone, il Pebble 2 mostra immediatamente sul display il titolo del brano, la durata, i controlli del volume e quelli per mettere in pausa e cambiare brano.
Non mancano poi giochi, app ufficiali di servizi molto utilizzati come Uber, TripAdvisor ed Evernote e, soprattutto, ci sono davvero tantissime watchfaces. Oltre a quelle pre-installate, che non sono affatto male, la scelta di altri quadranti colorati, artistici, psichedelici, astratti, animati e con informazioni più o meno numerose (la nostra watchface preferita è TimeBoxed) è davvero ampia.
Il nostro verdetto
Chiariamo bene una cosa. Pebble 2 non è un Apple Watch Series 2 più economico e plasticoso. Non ha tutte le app disponibili per l’orologio di Apple, non ha un bellissimo display OLED a colori, non ha un’interfaccia touch, non ha il GPS e non ha quella fantastica app che lancia automaticamente un SOS in caso di bisogno.
Pebble 2 non è nemmeno uno dei migliori fitness tracker sul mercato, sebbene su questo versante l’introduzione dell’app Health abbia migliorato molto le cose rispetto agli inizi. Eppure, con circa 120 euro, vi portate a casa uno smartwatch con sensore per il battito cardiaco, imbattibile sulle notifiche, dotato di un’autonomia molto superiore alla media e con un display che, a differenza di tanti altri smartwatch, si vede benissimo alla luce del sole… anzi, più luce c’è e meglio è.
© 2016, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.
In sintesi
Il nostro verdetto
Il sesto smartwatch Pebble si riconferma un piccolo campione di autonomia, notifiche e rapporto qualità prezzo, anche se la parte fitness necessiterebbe di una spinta in più.
Pro
Ottima gestione delle notifiche
Autonomia elevata
Leggero e confortevole
Contro
Parte fitness ancora poco sviluppata
Poche app first-party
Scheda tecnica
Display: 1,26” – 144×160 pixel
Sistema operativo: Pebble OS
Connettività: Bluetooth LE
Compatibilità: iOS 8 (o successivo), Android 4.3 (o successivo)
Peso: 31,7 grammi
Prezzo: 129,95 dollari
Sito del produttore: www.pebble.com