L’Ottava Nota – Boychoir è ora in Blu-ray. Nel film che ha incantato il Toronto Film Festival, Dustin Hoffman è un burbero maestro alla ricerca del celestiale re alto. Il miglior studente capace di cantare la cherubina nota potrà esibirsi a New York.
Arriva con un anno di ritardo in Italia il film con i premi Oscar Dustin Hoffman e Kathy Bates dedicato al mondo dei cori studenteschi. Con il titolo italiano de l’Ottava Nota – ma basta vedere su IMDB per farsi un’idea dello zig zag travagliato della titolazione italica – Koch Media mira a immettere in catalogo l’ennesimo titolo di cui si è parlato bene oltreoceano ma di cui la distribuzione italiana non si è quasi accorta nel turbine di uscite cinematografiche capeggiate da furbastri zeloniani e supereroi in crisi d’identità.
Come hanno fatto giustamente notare Variety e l’Hollywood Reporter dal Toronto Film Festival 2015, l’Ottava Nota – Boychoir è molto più di quanto appare. Sotto l’edulcorato panneggio di una pellicola che sembra la costosa ricamatura di un episodio televisivo alla Tu Si Que Vales si nasconde una storia che colpisce il cuore.
Stet è un ragazzino undicenne che proviene dalla piccola cittadina texana di Odessa e che finisce in una prestigiosa scuola privata di canto corale dopo la morte della madre single – un momento spiazzante così apaticamente archiviato da risultare geniale invece che ellittico.
Del tutto lontano dal suo ambiente naturale, l’insolente Stet si ritrova a condurre un’impegnativa battaglia di volontà con il proprio maestro di coro, il signor Carvelle (Dustin Hoffman), che intravedendo in lui un talento unico lo spinge a mettersi in gioco con la musica.
Come ha dichiarato Hoffman stesso i punti in comune col personaggio da lui interpretato sono molteplici: come Carvelle da bambino si esercitava tantissimo nell’arte del pianoforte, tuttavia non superando i test più importanti, quelli che gli avrebbero assicurato un posto assicurato in un prestigioso conservatorio.
Forse è per la stessa ragione che Dustin Hoffman in Boychoir opta per un’immedesimazione caratteriale distante da quella a cui siamo abituati oggigiorno nelle sale. Solitamente un maestro, un leader brusco, ostile e ruvido si addolcisce nel corso del lungometraggio svelando al depositario, lo studente modello, un lato più dolce e sensibile. Million Dollar Baby e Gran Torino di Clint Eastwood sono i perfetti esempi di questa narrazione.
Il luminare dei canti corali Carvelle è una costante di emozioni inespressive, vestita nel migliore dei modi da una recitazione sottrattiva di Hoffman. E’ arduo distinguere un’espressività fiacca da un’intensità volutamente affievolita e il portento di Rain Man non sbaglia un colpo tra lacrime celate e acerbi atteggiamenti. Da riferimento a questo proposito la scena delle discussione tra docenti in cui una micro espressione, a livello della guancia, sancisce la differenza tra una tattica involontaria ed un piano argutamente benevolo.
Al di là degli ottimi comprimari (Kathy Bates, Eddie Izzard, Josh Lucas e Kevin Izzard), il film ricade sulle doti interpretative di Garret Wareing (Stet), ragazzino biondino dal talento straordinario. Quello che il genio della lampada chiamerebbe un diamante allo stato grezzo. E’ nei panni di questo piccolo bullo, che sembra la copia maschile e più giovane dell’ass kicker Chloë Grace, che il regista de Il Violino Rosso veicola il messaggio: non basta il talento. Serve ispirazione, tenacia e disciplina.
Quella celestiale voce di cui alcuni piccolo tenori sono dotati simboleggia metaforicamente il dono di una forza ultraterrena. Come se fossero degli angeli cherubini a intonare il Messiah di Handel in cattedrale. Parliamo di un dono celestiale a scadenza, di cui non si conosce né l’inizio né la fine. I giovani soprani sanno che ben presto la loro voce cambierà e tanti cari saluti alla carriera. A questo proposito fa riflettere la domanda lapidaria di Stet al suo mentore: “A cosa è servito tutto questo esercizio se la mia voce era destinata a mutare?”.
La vera scuola è l’esercizio, la pratica. Se il talento viene restituito – è così particolare la visione animista di questo patto – sarà la disciplina a prendere il suo posto. Non è un caso che i più ci abbiano visto una metafora della vita di Justin Bieber.
VIDEO
Presentato al Dubai Film Festival, al Palm Springs Film Festival e all’edizione 2015 del Festival cinematografico di Toronto, l’Ottava Nota – Boychoir arriva in alta definizione su un supporto BD50 distribuito da Koch Media e architettato, nella forma dell’authoring video-audio-menù dalla label Pianetazero.
Trattasi di un supporto a doppio strato BD50 la cui capienza è sfruttata al 56% (solo 28 GB) che si affida alla codifica MEPG-4 AVC per quanto riguarda le immagini. Il trasferimento è in Full HD 1080p a 24fps (la retro copertina riporta erroneamente il PAL 25fps) nell’aspect ratio 2.39:1; il picco più alto del bitrate video tocca il poco generoso valore di 24 Mbps. Tuttavia la resa non ne risente.
L’Ottava Nota ha l’aspetto visivo tipico delle buone produzioni digitali. La fotografia premia le ambientazioni cupe: piccole stanze illuminate fiocamente e le fenditure di luce che permeano le cattedrali rinascimentali. Sembrano le aule immense e spoglie di Hogwarts dove predominano le tinte scure. Anche nel vestiario mancano i colori accessi: nessun rosso, arancione e viola.
Il look è di quelli più glaciali e tenebrosi. Infatti nella penombra si nascondo una buona dose di dettagli che fortunatamente la codifica non ha appiattito. Il livello del nero non è sempre profondo come lo richiederebbe qualche segmento (quando la scuola chiude per le vacanze natalizie e Stet rimane all’interno); le ombre appaiono grigie e le zone più periferiche degli edifici appaiono più scure, ma quasi mai infinitamente nere.
Le inquadrature sviluppano una profondità di campo irrisoria, preferendo i primi piani dallo sfondo sfocato. Boychoir è quindi debole nel manifestare la tridimensionalità delle sagome per questioni stilistiche da non imputare al trasferimento in Blu-ray.
E’ grandiosa invece la sottigliezza degli incarnati: autentici, vivi e naturali, complice una texturizzazione fine e mai invasiva, particolarmente apprezzata sul viso più vissuto e rugoso degli insegnanti rispetto a quelli levigati e candidi degli alunni. Non si sono rilevati artefatti da attribuire alla codifica, quali banding e rumore.
Chi vi scrive si aspettava qualche cedimento nelle pitture degli interni e nel cielo invernale. E invece stupisce quanto Boychoir sia cromaticamente ineccepibile sulle superfici lucide, nelle inesistenti slavature dei bianchi e nei riflessi che animano le mattonelle dei bagni.
AUDIO
Il supporto dota la lingua italiana e inglese del medesimo codec DTS-HD Master Audio 5.1 alla profondità di 24 bit. Per chi non dispone di un home cinema in grado di riprodurre il lossless, la traccia sarà veicolata nel classico DTS lossy 5.1 a 1510 Kbps.
Come già proposto sui suoi titolo horror, Koch Media dispone di una track italiana secondaria ottimizzata per l’ascolto con cuffie. La proposta EAROUND (Your Personal Surround) è concepita per offrire una percezione sonora coinvolgente tramite un downsampling da 5.1 a 2.0 stereo. E’ una versione simile negli intenti al DTS X Headphones apprezzato nel Blu-ray Disc de La Grande Scommessa, volto a far percepire l’atmosfera surround anche a chi non dispone di un impianto da sei diffusori o che semplicemente non può disturbare i vicini con una visione notturna a pieno volume.
Specialmente nei primi minuti della traccia Earound ascoltiamo degli ottimi panning nonché una suddivisione sonora non banale. I rumori in strada, il vociare di periferia e lo stridio dei pneumatici si sentono in lontananza e il mix risulta coinvolgente. Da quando la vita da bullo di Stet termina però (muore la madre e viene affidato al conservatorio) il suono subisce un brusco appiattimento.
Il mix, che prima faceva un buon uso dei posteriori, torna a privilegiare i classici frontali con dialoghi e canzoni pur sempre cristalline ma che potevano impreziosirsi di qualche sfumatura in più. Decisamente costante al contrario l’apporto del subwoofer, in genere durante le esibizioni nei teatri.
L’ascolto tramite cuffie soffre di una gamma dinamica compressa, artefatta. In Earound Boychoir è riprodotto come un’aquila nella gabbietta di un canarino. La traccia soffre di un flusso dati a 224 Kbps e di una codifica Dolby Digital stereo tutt’altro che generosa. Il sottocampionamento da 5.1 a 2.0, dopo i primi convinti minuti, si rivela un ascolto ingrato, tale da preferire la soluzione italiana in DTS-HD Master Audio 5.1. Anche con le cuffie, lasciando al vostro televisore o player il compito di processare il segnale. Nella versione HD le colonne sonore arrivano più pulite e corpose anche in stereo.
EXTRA
Interviste
- Francois Girard – regista
- Judy Cairo – produttore
- Jane Goldenring – produttore
- Josh Lucas
- Kathy Bates
- Kevin McHale
- Eddie Izzard
- Garrett Wareing
Credits
Dalle interviste si scoprono alcuni succulenti retroscena che spiegano diverse soluzioni visive. Tra queste l’infortunio del protagonista prima dell’inizio delle riprese. Garret Wareing infatti si ruppe un braccio e portò il gesso sul set. Lo rimosse solo a produzione terminata. Un particolare che spiega la rigidità del protagonista, fuori luogo considerato che interpreta un teppistello inspiegabilmente saggio e poco rissoso dopo aver messo piede nella scuola.
Anche se la notizia non è stata diramata dai siti web italiani, la distribuzione cinematografica de l’Ottava Nota – Boychoir fu rimandata in seguito ad uno scandalo di pedofilia nel clero americano. L’episodio aveva troppi tratti in comune con il film. Uno speciale dedicato all’insolito fatto avrebbe costituito una piacevole aggiunta che, in chiave scandalistica e a mesi di distanza dall’uscita in sala, non avrebbe danneggiato il titolo.
TESTATO CON: TV Sony 55XD9305, UHD player Panasonic DMP-UB900
Blu-ray disponibile su dvd-store.it
Ottima resa fotografica nelle ombre
Interviste ricche di retroscena
Traccia italiana Earound priva di dinamica
Prodotto & distribuito da: Koch Media
Durata: 103’
Anno di produzione: 2014
Genere: drammatico
Regia: François Girard
Interpreti: Dustin Hoffman; Kathy Bates; Eddie Izzard; Kevin McHale; Debra Winger; Josh Lucas; Garrett Wareing; Joe West; River Alexander; Sam Poon; Dante Soriano; Erica Piccininni; Grant Venable; Janine DiVita; Tijuana Ricks
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Supporto: BD 50 (28 Gb occupati)
Aspect Ratio: 2.39:1
Codifica Video: 1080p MPEG-4 AVC
Audio: italiano, inglese DTS-HD Master Audio 5.1 (3,1 Mbps, 24 bit)
Italiano Earound – Dolby Digital 2.0 stereo (224 kbps)
Sottotitoli: ita
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