Un viaggio attraverso la musica On the Road: alcuni significativi esempi di pezzi rock caratterizzati da sonorità e tematiche inneggianti la libertà e la necessità di evasione che da sempre sono parte della cultura occidentale.
Il Rock on the road costituisce una parte del rock, soprattutto americano. Com’è noto, il rock classico statunitense nasce da quel complesso vaso culturale che fa capo al rock’n’roll, il quale pose, fin dal dopoguerra, grande enfasi sul tema del viaggio e della fuga come metafore della vita, del recupero dei valori. Altri pezzi, poi, sono divenuti parte di questo bagaglio per via della loro musicalità inneggiante alla wilderness ed alla libertà.
Vediamo, quindi, alcuni esempi di questo cuore tematico del rock.
Highway to Hell, AC-DC
1979, gli AC-DC esplodono. Pezzo fra I più noti della band dei fratelli Young, ancora con l’indimenticabile voce sguaiata e trascinante di Bon Scott. L’energia di questo hard rock divenne uno dei pezzi forti della tradizione biker.
Born to be wild, Steppenwolf
Cut your hair…Così terminava, in maniera impietosa, il cult Easy Rider, quando i due biker vengono barbaramente uccisi mentre viaggiano sulle loro Harley. Un sogno che termina, l’idea tanto profusa della libertà che sbatte contro l’inciviltà e la rozzezza. La canzone, ed il suo leggendario riff, furono simbolo del film e di un’epoca.
Call me the Breeze, Lynyrd Skynyrd
Originariamente del maestro JJ Cale, Van Zant e compagnia crearono, spingendo sui due mitici assoli di chitarra e di piano, una pietra miliare della musica On the Road. Forse, il pezzo più amato e rappresentativo dell’intero genere.
Slowride, Foghat
Pezzo del ’75 di questa band inglese che, però, fu strettamente legata al mondo Southern. Da alcuni considerata fra i più grandi esempi di hard rock, si tratta di una ballata costruita sul greve rombo di una custom, e sulla cultura biker sommersa che all’epoca stava prendendo il volo.
Smokin, Boston
I Boston: che fenomeno che fu Sholz, autocratico e dispotico, ma geniale chitarrista. E la voce di Delp: fra gli acuti più memorabili. Il loro album eponimo si segnala anche per la battagliera Smokin, un pezzo hard driving condito dai classici poderosi attacchi di chitarra e dall’impostazione orchestrale della band.
Walk like a man, Grand Funk Railroad
La “band americana hard rock per eccellenza” produsse, nel ’73, questo singolo che raggiunse la posizione 19. Sintomatiche le potenti voci ed il riff energico.
Hey Joe, Jimi Hendrix
Si tratta di una ballata tradizionale blues, ma fu l’iconico chitarrista a renderla un’icona rock. Col tempo, è divenuta anche un mito On the Road. Il tema è semplice, ma violento; espressione del rapporto uomo-donna d’antica origine.
This ride’s on me, Allen Collins Band
1983, l’epopea del Southern rock è alla fine, sconfitta dalla disco-rock, si dissolve come il polveroso West. Nonostante ciò, la leggenda della chitarra sudista produsse ancora un ottimo album, tutto di chitarre tese e appuntite, merito di tre autentici manici: Collins, Hall, Harwood e la nobile voce di Dougherty.
Running down a dream, Tom Petty
Una delle più significative canzoni nella sterminata discografia di Petty, ed una delle più votate alla Jam. La canzone è un puro on the road rock, con l’assolo finale di Campbell a firmare il capolavoro di Full Moon Fever.
The wheel & Dixie Highway, Outlaws
La band di Tampa produsse davvero un vasto numero di pezzi in grado di incorporare la vitalità ed il significato profondo del viaggio, ma questi due mi premono in particolare. Il primo è cantato dal chitarrista Hicks e fa parte dell’ottimo Diablo Canyon (1994), mentre il secondo è una sonata in onore del Sud, dall’ultimo, idolatrato album(2020).
Hittin and Runnin, 38 Special
I 38 furono grandi esponenti AOR dei primi ’80, ma la loro origine è Jacksonville, Florida. Il pezzo si segnala per la granitica chitarra e per il climax favoloso del finale: a mio avviso, è IL pezzo della band.
One last ride, Molly Hatchet
È un pezzo del 2000, tratto dall’album Kingdom of XII, il quale divenne un autentico fenomeno nel mondo redneck e biker. McCormack canta di un ultimo viaggio in moto, di quello che davvero si è nel profondo, senza ormai più veli: guidare per la vita, e per la morte.
L.A Woman, Doors
Il testamento d’addio, la dichiarazione d’amore per la propria città, resa quasi tramite una prosopopea. Jim Morrison, qui con una voce blues inimitabile, abbandona i brandelli della sua vita. L.A Woman fu un grido sordo, una fuga come unico e temporaneo appello di fronte ad una morte che Jim sapeva essere inesorabile.
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