Ritorno al “passato”
Durante l’evento Scary Fast, sono stati recentemente annunciati i nuovi processori della serie M di Apple: M3, M3 Pro e M3 Max. Questi nuovi processori saranno montati sui Macbook Pro di nuova generazione, che non presentano alcuna novità lato estetico, se si esclude la nuova colorazione nero siderale.
RIVOLUZIONE MANCATA?
La prima generazione di processori Apple, ossia l’M1, è stata una vera rivoluzione per il mercato, perchè per la prima volta l’azienda ha offerto dispositivi con prestazioni e consumi eccellenti ad un prezzo estremamente contenuto (basti pensare che ancora oggi il Macbook Air con M1 è un best buy nella fascia di prezzo di circa €800 per lavori non professionali).
I processori della serie M2 hanno poi introdotto prestazioni lievemente superiori (non con qualche problemino quali episodi di thermal throttling sui modelli senza ventola) ma rappresentavano una “transizione”. Con l’avvento degli M3, gli utenti si aspettavano un cambiamento radicale. Questo grazie anche al nuovo processo produttivo a 3 nanometri, al quale Apple aveva accesso in esclusiva grazie all’accordo con TSMC.
Ma nella realtà, non è stato esattamente così. I nuovi processori sono più potenti, anche se in generale di poco rispetto ai modelli precedenti. I risultati di dei vari benchmark per il chip M3 hanno evidenziato un aumento di prestazioni di circa il 20%. Discorso diverso per i modelli con chip più costosi (M3 Max è fino al 50% più veloce dell’M2 Max). Sicuramente un risultato tutto sommato buono, ma Il vero problema è però un altro: il prezzo.
PREZZI ALTI (DI NUOVO)
Secondo i professionisti, i problemi sono principalmente dati dai costi. Il modello base qui in Italia parte da €2049 per soli 8GB di RAM, 256GB di SSD e processore M3 base. Un prezzo troppo alto , per un modello classificato come “Pro”. Con quella configurazione, infatti, nonostante le ottimizzazioni di sistema sarebbe complicato gestire carichi di lavoro pesanti. Parliamo di produzione musicale con molte tracce o, peggio, montaggi di video 4K con più flussi.
È questo è ancora più grave se si considera che gli upgrade di memoria costano una fucilata. Memorie aggiuntive che si troverebbero a 30 euro costano infatti 200/300 euro in più in fase di upgrade sul sito Apple).
Tutto ciò è abbastanza deludente, soprattutto perchè sembrava che appena usciti i processori M, Apple avesse finalmente iniziato a offrire prodotti innovativi ad un prezzo più che onesto. Ora sembra che il trend stia tornando al passato, con prodotti più “esclusivi”. Viene da pensare che Apple avrebbe potuto approfittare del nuovo processo produttivo in esclusiva per vendere un prodotto più performante ad un prezzo competitivo. Senza contare l’enorme calo di vendite di Mac degli ultimi tempi, che si attesta tra il 30 ed il 40%, e che a questo punto potrebbe aumentare il prossimo anno.
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