Natale in vintage ripercorre l’era delle console che hanno fatto la storia del videogame casalingo, ora in versione miniatura. Sony PlayStation Classic
Sony PlayStation Classic è stata annunciata ancor prima dell’estate e ha subito catturato l’attenzione di molti. A esclusione del Nintendo 64 di cui più d’uno sente la mancanza di una mini replica, il 2018 potrebbe rivelarsi un Natale in vintage molto interessante per gli amanti del retro gaming, senza contare una serie di prodotti sfacciatamente cinesi che propongono versioni alternative con game più o meno licenziati su hardware che lasciano molto a desiderare quanto a fattura e contenuti.
Le riproduzioni delle console di un tempo riviste e corrette quanto a compatibilità con l’attuale mondo digitale stanno avendo un certo successo ma occorre chiarire subito una cosa: sfruttando la tecnologia contemporanea è stato possibile integrare numerosi giochi senza che vi sia più la necessità di acquisto di dischi o cartucce ma non si tratta di apparati con le medesime funzioni fisiche dei modelli originali, ma procediamo con ordine.
45% più piccola dell’originale, debutterà a breve sugli scaffali di tutto il mondo Sony PlayStation Classic, versione in miniatura del primissimo modello di PlayStation 1, telaio in plastica dettagliato riproponendo pulsanti, logo e design con una cura maniacale dei particolari e certo non è difficile accorgersi della mera riproduzione estetica e degli effettivi terminali.
Fine replica anche per i controller, con terminali USB che esteriormente assomiglia all’originale anche se in miniatura. Si tratterà anche di un vezzo estetico ma hanno perfettamente senso quando inseriti, al contrario di altre console che non fanno altro che appesantirne la linea, come nel caso dell’SNES Classic Edition.
Crash Bandicoot – Uno dei grandi assenti
Le scelte in ambito tecnico rischiano per contro di non incontrare il plauso di molti: nulla a che vedere con gli originali menù della console, un menù pulito e funzionale offre a carosello i diversi game ma non sono presenti impostazioni di visualizzazione in diverso formato immagine, 15 slot di memoria per game ma ci sono limitazioni nella gestione degli stessi durante la partita.
Questo l’elenco dei titoli presenti: Battle Arena Toshinden, Cool Boarders 2, Destruction Derby, Final Fantasy VII, Grand Theft Auto, Intelligent Qube, Jumping Flash!, Metal Gear Solid, Mr. Driller, Oddworld: Abe’s Oddysee, Rayman, Resident Evil Director’s Cut, Revelations: Persona, Ridge Racer Type 4, Super Puzzle Fighter II Turbo, Syphon Filter, Tekken 3, Tom Clancy’s Rainbow Six, Twisted Metal, Wild Arms.
Spyro The Dragon – Un altro divertente game scartato
Solo 20 game? Considerando l’offerta ci sembrano pochini per giustificare le 99€ chieste per l’acquisto e poi che fine ha fatto Crash Bandicoot e Spyro The Dragon? Essere amanti del retro gaming significa inevitabilmente fare i conti con le folli mappature dei comandi sul controller per cui il primo Tom Clancy’s Rainbow Six obbligando ad ‘accartocciare’ le dita per impartire comandi multipli, ragione per cui furono in molti ad abbandonare prima di completarlo.
Battle Arena Toshinden fu un successo clamoroso per PS1, lanciato in Giappone nel 1995 piacque subito l’idea della cosiddetta ‘Società Segreta’ organizzatrice di un torneo tra otto combattenti alla volta del proprio destino, un feroce picchiaduro con impiego di armi, cedette il passo alla popolarità di Tekken.
Alle origini di GTA, il primo Grand Theft Auto di DMA Design (prima di diventare Rockstar) che dal 1997 ha dato il via a uno dei franchise videoludici per adulti più seguiti e amati di sempre. Sin dal primo episodio il gamer veste i panni di un criminale chiamato a compiere misfatti per tre grandi metropoli, macchiandosi di molteplici efferatezze tra cui sanguinose rapine e omicidi.
Fu disponibile anche per PC, dove ‘girava’ col solo apporto di una scheda video VESA da 1 Megabyte e richiedeva 80 Megabyte di spazio per i dati, vendette oltre 1 milione di copie mentre l’ultima edizione è arrivata a quota 100 milioni.
FPS in terza persona dalle buone intenzioni che non tradì le aspettative anche Syphon Filter, tra i primi 20 game più giocati e considerati migliori per la PS1, tra agenti segreti e agenzie governative alla volta di terroristi internazionali per sventare attentati in giro per il mondo. Non si tratta di lanciarsi sempre allo sbaraglio, è presente anche una componente stealth.
Nel caso foste amanti delle operazioni silenziose e uno stile perlopiù circospetto non dovete perdere il primo capitolo di Metal Gear Solid. Arrivò a mercato nel 1998, riflettori accesi sull’iconico Solid Snake, agente speciale della FOX-HOUND chiamato a sventare piani terroristici internazionali. Qui la componente stealth è al massimo, per cui il minimo rumore o passo falso lontano dall’oscurità rischia di compromettere le missioni, il designer Hideo Kojima è considerato un maestro e innovatore oltre che appassionato di cinema da sempre.
Menzione speciale assoluta per Resident Evil, lanciato in Giappone nel 1996 col titolo Bio Hazard, survival horrorin terza persona e altro progetto videoludico che ha segnato la storia del mondo dei videogame e quella della settima arte con gli omonimi franchise. Tutto ha inizio presso la cittadina di Raccoon City, dove una squadra appartenente a un reparto tattico speciale statunitense viene inviata presso una villa tra le montagne.
Si rivelerà una violenta epidemia in corso, scatenata da un agente biologico, sviluppato dalla Umbrella Corporation, che ha trasformato gli esseri viventi in mostri assassini e zombie. Il game è relativo alla Director’s Cut pubblicata nel 1997, un anno dopo l’originale, aggiungendo un inferiore livello di difficoltà e miglioramento degli angoli di visualizzazione.
Bene per l’esclusione dell’action adventure Tomb Raider, l’elaborazione di geometrie ed effetti grafici mandavano insieme spesso la vista rendendo impossibile capire dove finisse un elemento e ne iniziasse un altro, saranno in molti a ricordare le centinaia di tentativi per superare ostacoli apparentemente banali su cui ‘caddero’ in molti, abbandonando.
Bene invece per Oddworld: Abe’s Oddysee, platform del 1997 col simpatico alieno Abe con un primato all’epoca a livello grafico e una delle poche occasioni in cui la localizzazione in italiano era sia parlato che testuale. Su Tekken 3, picchiaduro tra i più amati del periodo, tornei di arti marziali, grafica fluida e coinvolgente aggiungeva anche il cosiddetto Tekken Force, classici combattimenti a scorrimento con visuale laterale.
Scelte di titoli certo condizionati anche dal mercato parallelo del liquido, dove ancora oggi con una PlayStation 3 si ha accesso a una vasta libreria di game vintage ma non tutti. Per esempio Rivelazioni: Persona, il primo Grand Theft Auto, Battle Arena Toshinden non sono in vendita sulla piattaforma digitale Sony.
Sulla carta la Sony PlayStation Classic è tutto ciò che una console vintage dovrebbe offrire, anche se messa a confronto con le controparti già a mercato la varietà dei titoli offerti è davvero bassa e molte produzioni di culto dell’epoca sono state misteriosamente escluse, minando l’hype del momento e rischiando di far riconsiderare il possibile acquisto a favore di un altro modello ben più generoso.
Data di lancio di Sony PlayStation Classic è prevista per il prossimo 3 dicembre, prezzo 99€. Per ulteriori informazioni: link diretto al sito PlayStation Classic.
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