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Music server: tre modelli per i collezionisti di musica liquida

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Chi ha migliaia di file audio (meglio ancora se in alta risoluzione) avrà accarezzato almeno una volta l’idea di affidarsi a un music server. Ecco tre modelli in grado di accontentare tutti

Un music server (o server audio) offre un supporto completo sia ai formati audio con qualità CD, sia ai formati audio in qualità hi-res, oltre a integrare in diversi modelli un lettore CD ed un hard disk per poter estrarre automaticamente, attraverso una operazione chiamata CD-Ripping, il CD Audio inserito, convertendo ogni sua traccia in file audio (da musica fisica si passa quindi alla musica liquida). Quando poi è collegato alla rete domestica e ad internet, il server audio è in grado di scaricare automaticamente i meta-dati dei CD e le relative copertine grafiche, affidandosi a database remoti da cui scarica queste informazioni.

A differenza dei server audio generici, inoltre, il music server specializzato per l’audio non richiede di essere obbligatoriamente collegato ad un televisore per gestire la propria interfaccia grafica, perché dispone spesso di un proprio display dedicato (seppur di piccole dimensioni) e di una propria interfaccia grafica con cui l’utente può facilmente interagire. Alcuni modelli hanno anche la possibilità di essere controllati e gestiti tramite app direttamente da uno smartphone o un tablet, così come da un qualsiasi computer. Il server audio specializzato, inoltre, è soprattutto studiato per un uso audiofilo, grazie a speciali accorgimenti che annullano le interferenze e la rumorosità. Da non sottovalutare poi il fatto che, oltre a DLNA e UPnP, i music server offrono ulteriori protocolli di rete come SAMBA, AirPlay e FTP, che consentono una integrazione perfetta con lettori di rete, computer ed ogni altra periferica audio di cui si disponesse all’interno della propria rete locale LAN.

Non si tratta insomma di dispositivi limitati o “semplici”, ma di veri e propri tuttofare digitali che, proprio perché integrano molte funzioni (e devono farlo il meglio possibile), non costano generalmente poco. Lo si vede anche da questi tre esemplari che abbiamo scelto e che, nelle rispettive fasce di prezzo, si possono considerare tra i migliori esponenti sul mercato.


Cocktail Audio X45 

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Il Cocktail Audio X45 è un server audio capace di riprodurre in maniera nativa e diretta il sistema di codifica DSD e MQA. Si tratta dell’evoluzione del X40, music server ricercato ed apprezzato dagli audiofili per le sue doti poliedriche, e arriva sul mercato a 2199 euro (sotto distribuzione Polaris Audio) dopo oltre 4 anni di sviluppo. Il Cocktail Audio X45 legge i file codificati in DSD, MQA e PCM, tra cui il formato master DXD, per mezzo di una sezione di conversione del segnale basata su XMOS e un doppio convertitore DAC Sabre ESS9018 a 32bit in configurazione Dual Mono (un convertitore DAC per canale).

La meccanica di lettura ad alta precisione esegue l’estrazione delle tracce dei CD Audio in bit-perfect. Non occorre quindi utilizzare alcun software su computer, perché il Cocktail Audio X45 è in grado di effettuare l’operazione di CD-Ripping in maniera ancora più accurata, più semplice e veloce. Potete così memorizzare tutta la vostra libreria musicale di CD nell’X45, che inserisce in automatico già tutti i metadati dell’album, con i titoli delle tracce, l’autore, il genere musicale e la copertina.

Il Cocktail Audio X45 integra inoltre un chip di conversione da analogico a digitale ADC professionale capace di conservare inalterata tutta la qualità audio e la larghezza di banda della sorgente analogica digitalizzata. È così possibile selezionare una risoluzione e frequenza di registrazione fino a 24bit/192Khz anche partendo da un disco in vinile grazie allo stadio phono MM integrato. In questo caso il segnale audio analogico viene registrato ad un livello di volume fisso e le registrazioni digitalizzate possono essere facilmente tagliate attraverso un tool di editing grafico multi-taglio, che permette di suddividere le tracce in maniera automatica oppure manuale.

Il design fanless ha permesso di ottenere un sistema di raffreddamento totalmente passivo e privo di ventole per una silenziosità totale delle componenti interne, mentre per quanto riguarda lo storage interno l’X45 è compatibile con tutti gli Hard Disk SATA da 3.5″ e da 2.5″ fino a 8TB (SSD compresi), ma è anche possibile installare l’archivio musica MusicDB su una unità di rete condivisa come un NAS o una cartella presente su un computer collegato alla rete locale. Configurare il Cocktail Audio X45 è infine un’azione resa semplice grazie all’ampio display LCD TFT a colori da 7″ con risoluzione di 1024×600 pixel, mentre l’uscita video HDMI sul retro permette il collegamento a uno schermo esterno.

Aurender ACS100 

Music Server, streamer con uscita USB, CD Ripper, editor di metadata e library manager. È così che Aurender presenta il suo tuttofare ACS100, prodotto sviluppato per essere una versione più economica dell’ACS10 (che infatti supera i 7000 euro contro i circa 4500 euro dell’ACS100) del quale però conserva molte funzioni.

Come server musicale/streamer, l’Aurender ACS100 gode del controllo operativo tramite Aurender Conductor sia per iPad, sia per dispositivi Android. Tutte le funzionalità che vi aspettereste da Aurender sono presenti all’appello e ci riferiamo ad esempio all’accesso diretto alla vostra musica, nonché ai servizi di streaming come Tidal e Qobuz integrati nell’app, Spotify Connect, radio Internet, decodifica MQA Core (opzionale), ripping di CD e modifica avanzata dei metadati.

L’ACS100 fornisce due slot sul pannello posteriore progettati per contenere dischi HDD o SSD per lo storage interno. È possibile installare un’unità per iniziare e quando i requisiti di archiviazione cambiano, aggiungerne un’altra o installare fin da subito due unità per la massima capacità di archiviazione. Il ripping dei CD di Aurender crea file audio con la qualità migliore possibile e si può scegliere tra i formati FLAC, WAV o AIFF. I metadati vengono recuperati automaticamente e la copertina dell’album e altri metadati possono essere visualizzati sul display da 4” presente sul pannello anteriore. Un’unità CD-ROM TEAC estrae i dati del CD in modo bit-perfect e inserisce i file risultanti in una cartella scelta dall’utente per la riproduzione immediata.

Da segnalare anche Smart Tag Editor, un’applicazione per la modifica di vari campi di metadati che consente all’utente di correggere i tag dei file in base alle proprie esigenze di ordinamento della musica. Una funzione Copia/Sposta/Elimina permette un facile trasferimento di librerie musicali da vari altri dispositivi collegati in rete e può anche eseguire una scansione per la rimozione di file duplicati.

Un’uscita USB Digital Audio Class 2.0 consente all’ACS100 di funzionare come server musicale/streamer quando è collegato a un DAC esterno. Due porte dati USB 3.0 (una sul pannello anteriore, una sul retro) assicurano invece un rapido trasferimento dei dati alle unità interne dell’ACS100, mentre un’altra porta USB 2.0 situata sul pannello posteriore può essere utilizzata per dispositivi di archiviazione USB. Da segnalare anche il supporto per l’audio in alta risoluzione sotto forma di file PCM fino a 786kHz/32-bit e di file DSD fino a DSD 512, mentre la parte computazionale è affidata a un processore Intel N4200 e a 8 GB di RAM. L’Aurender ACS100 è disponibile con un SSD integrato da 240GB.

Melco N10/2 

Melco è tra i brand più in voga quando si parla di music server hi-end e lo dimostra anche il recentissimo N10/2, un music server (o music library come tiene a sottolineare la stessa Melco) a due componenti (soluzione già utilizzata per l’N10P-H30), che secondo l’azienda nipponica è “la nostra music library con le migliori prestazioni di sempre”. Visto che parliamo di circa 8.000 e 12.000 euro per le versioni con Hard Disk tradizionale e SSD, l’affermazione di Melco non deve stupire più di tanto.

La versione HDD denominata N10/2-H50 con Hard Disk da 5 TB è l’erede diretta dell’N10 originale, mentre la versione con storage SSD da circa 4 TB (modello N10/2-S38) va a sostituire la precedente N1Z/2EX. Entrambe le versioni sono caratterizzate da due chassis a metà larghezza (215 mm), che hanno permesso agli ingegneri di Melco di separare l’elettronica di elaborazione del segnale dall’alimentatore. L’N10/2 beneficia inoltre di un nuovo circuito stampato ad alte prestazioni introdotto la prima volta nel modello N10 45th Anniversary Limited Edition attualmente fuori produzione.

L’unità principale contiene l’elettronica di elaborazione e la connettività dati, mentre l’unità di potenza contiene un alimentatore lineare con trasformatore toroidale. L’unità principale utilizza lo stesso flusso di dati di musica digitale della serie Melco esistente ed è stata progettata da zero come dispositivo specifico per l’audio, senza quindi l’utilizzo di componenti IT standard. Il pannello posteriore dell’unità principale vanta due porte Ethernet contrassegnate come LAN e PLAYER, con quest’ultima progettata per connettersi direttamente a uno streamer di rete senza la necessità di uno switch dati intermedio.

Troviamo poi due porte USB 2.0 (più un’ulteriore porta USB sul pannello frontale). Si tratta più precisamente di un un’uscita DAC USB per il collegamento a DAC USB, amplificatori dotati di DAC USB o diffusori attivi e di una porta che consente di collegare dispositivi USB come HD/SSD, unità CD per il ripping come il Melco D100 o unità storage proprietaria come il Melco E100 da 1400 euro.

Oltre all’architettura software di Melco, l’N10/2 include la suite Melco Intelligent Music Library, che comprende MinimServer e il software SongKong. Il dispositivo è anche Roon Ready, offre piena compatibilità con file DSD e il supporto per lo streaming via Tidal, Qobuz e vTuner tramite l’app Melco Music HD. L’N10/2 può essere utilizzato anche come lettore musicale digitale ad alta risoluzione se collegato tramite un DAC USB, supportando file PCM fino a 32 bit/384 kHz e Octo DSD.

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