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Microsoft HoloLens arriva in Europa

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Manca ancora l’Italia tra i Paesi in cui Microsoft distribuirà il visore per la realtà aumentata, ma da novembre anche per noi italiani sarà più facile comprarne uno.

Se siamo qui a parlare di HoloLens a ottobre 2016, dopo quindi parecchi mesi dall’uscita dei primi kit di sviluppo negli USA e in Canada, è perché Microsoft, a partire dalla fine del mese prossimo, porterà il suo visore di realtà aumentata anche in Europa e più precisamente in Francia, Germania, Irlanda e Gran Bretagna. Ancora niente Italia insomma, ma per lo meno da oggi sarà più facile procurarsi il kit dal nostro Paese ricorrendo agli store europei, senza quindi il rischio di incorrere in pesanti dazi doganali e senza le lunghe attese per le spedizioni dagli Stati Uniti.

Il visore HoloLens non è destinato al mercato in grande fermento della realtà virtuale, bensì a quello della realtà aumentata (augmented reality o AR). Ovvero non ci immerge in un’altra realtà, ma integra elementi olografici all’interno dell’ambiente in cui ci troviamo, mantenendo quindi una visione costante su ciò che ci circonda e arricchendola con nuovi elementi.

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Aumentare è bello?

Diversamente da visori VR come l’Oculus Rift o HTC Vive, HoloLens è molto più simile esteticamente a occhiali da vista “evoluti”, che invece di mettere davanti ai nostri occhi due display completamente chiusi utilizzano lenti olografiche trasparenti. Inoltre, a differenza dei concorrenti per la realtà virtuale, le applicazioni per HoloLens sono già andate oltre l’aspetto videoludico, con esempi come Skype, app metereologiche e altro ancora che possono essere utilizzate a scopo informativo e di intrattenimento. Un altro scenario di utilizzo possibile? “Evocare” uno schermo virtuale per guardare un film, ingrandirlo e spostarlo contro il muro tramite semplici comandi vocali e in pochi secondi. I giochi rimangono comunque un elemento ancora importantissimo per l’ecosistema software di HoloLens, soprattutto dopo aver visto come si può vivere l’esperienza di gioco di Minecraft con lo scenario riprodotto in 3D di fronte ai nostri occhi.


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Il punto debole

Chiunque abbia provato anche per poco HoloLens ne è rimasto estremamente soddisfatto, anche se tutti sono stati concordi su un limite; un campo visivo ancora troppo piccolo e ristretto. L’area olografica limitata che vediamo quando indossiamo HoloLens ha, come conseguenza diretta, che la “magia” olografica si può godere solo se è esattamente di fronte a noi, non più a destra o più a sinistra, a differenza della visuale a 360 gradi offerta invece dalla realtà virtuale. È vero che Microsoft ha parlato di un HoloLens non ancora definitivo, aggiungendo però che il modello finale non aggiungerà granché su questo versante e l’impressione è che dovremmo attendere un HoloLens 2.0 per rendere l’esperienza della realtà aumentata più immersiva e coinvolgente.

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Costruzione

Oltre alla cura riposta da Microsoft al look, HoloLens si distingue anche per il suo cuore tecnologico. Oltre al visore regolabile con grande precisione, che deve essere calibrato attentamente per ogni individuo, sono infatti presenti diversi sensori. Sensore di profondità, un telecamera, un microfono e un’unità che contiene accelerometro, giroscopio e magnetometro, oltre naturalmente a una CPU e a una GPU che rendono possibile l’intero funzionamento. Per quanto riguarda il processore, si tratta di un modello realizzato appositamente da Microsoft per gestire tutti i dati provenienti dai sensori, la mappatura dello spazio adiacente e il riconoscimento delle gesture e dei comandi vocali.

Microsoft parla di una capacità di calcolo capace di processare terabyte di informazioni in tempo reale e, visti i primi risultati, non ne dubitiamo. Ai due lati del visore troviamo due speaker, scelti al posto degli auricolari per non isolare completamente dall’esterno l’utente. Anche in questo caso si tratta di un particolare che va contro il modello dei visori VR, che invece puntano tutto il loro fascino proprio sul completo isolamento dall’esterno grazie all’utilizzo di cuffie e auricolari, che aiutano in effetti a sentirsi più immersi in una realtà alternativa a quella che ci circonda. Anche utilizzando gli HoloLens comunque, l’effetto stereofonico è palese e si avverte un discreto senso di spazialità.

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HoloLens: quanto costa?

Al momento HoloLens non è pensato e progettato per un suo utilizzo da parte di un pubblico consumer. Se infatti chiunque può ordinarlo, la stessa Microsoft ne consiglia l’acquisto per lo più a sviluppatori, creativi e professionisti. Semplicemente non ci sono sufficienti applicazioni che possano interessare un semplice appassionato di tecnologia, senza poi contare il prezzo.

Parliamo infatti di un visore che in Gran Bretagna, dove è già possibile prenotarlo, avrà un prezzo di 2.719 sterline (circa 3.000 euro). Questo per quanto riguarda la meno costosa Development Edition, visto che per la versione Commercial Suite, ancora più indirizzata al settore aziendale/enterprise, si raggiungeranno le 4.529 sterline, ovvero poco più di 5.000 euro. Prezzi davvero elevati per poter trovare una diffusione anche di nicchia presso un’utenza consumer e che, proprio come sta succedendo con la realtà virtuale, dovranno abbassarsi drammaticamente (PlayStation VR insegna) se Microsoft vuole sperare in una significativa espansione della realtà aumentata.

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