Dopo il successo dei “proiettili” Melomania 1+, Cambridge Audio cerca di appassionare il pubblico con degli auricolari sempre dalla forma non convenzionale. Missione riuscita? Scopriamolo insieme
Prezzo concorrenziale, buona qualità costruttiva e un suono dettagliatissimo, sono la ricetta che il costruttore britannico ha seguito per realizzare le Melomania touch, auricolari True Wireless alla portata di tutti.
Dentro la confezione troviamo i due auricolari, già dotati di gommini di misura M, la bella custodia in similpelle vegana con cinque led per l’indicazione di carica della batteria, un cavetto USB-C per la ricarica, un kit di gommini misure S-M-L (due set di ricambi per taglia) e una serie di archetti con forme più o meno pronunciate per adattare le cuffie alle pieghe dei nostri padiglioni auricolari. Non è presente un alimentatore quindi dovrete usare quello del telefonino o qualsiasi altro caricatore USB.
L’applicazione Melomania, permette di aggiornare le cuffie con l’ultimo firmware disponibile, operazione da compiere dopo avere ricaricato i nostri auricolari per non interrompere il delicato processo per mancanza di energia.
L’accoppiamento bluetooth non è stato proprio fulmineo e, soprattutto, non viene specificato che è sufficiente accendere il bluetooth del proprio cellulare e cercare uno solo degli auricolari il quale provvederà, automaticamente, a cercare l’altro. Curiosamente, come si evince dalla figura sottostante, dalla finestra di riepilogo del proprio telefono sembrerebbe che sia connesso solo uno dei due auricolari.
I codec supportati e il programma usato per l’ascolto
In prima battuta il codec scelto risulta essere il classico SBC (AAC per i dispositivi della Mela) ma è sufficiente andare nelle impostazioni dell’app Melomania, disponibile per iOS e Android, per selezionare il più performante aptX (sempre che il telefono lo supporti). L’applicazione permette di visualizzare il livello di carica che, inspiegabilmente, mostra spesso un consumo disomogeneo fra auricolare destro e sinistro.
Autonomia
Fra le impostazioni è anche presente una “high performance” che richiede il riavvio degli auricolari e che permette un tempo di ascolto di circa 5 ore con il massimo della qualità. Arrivare alle 50 ore pubblicizzate dal costruttore è possibile solo dopo avere attivato la modalità “low power” e utilizzando la carica fornita dall’astuccio (circa 41 ore + 9 ore delle cuffie).
Ergonomia
Il primo aspetto che colpisce è la forma non convenzionale delle Melomania Touch che costringe a diverse prove e combinazioni fra gommini e fascette per bloccarle all’interno dei nostri padiglioni prima di potere apprezzare le doti sonore offerte, anche perché le prestazioni risentono moltissimo del corretto inserimento offrendo una risposta alle basse frequenze che cambia in maniera considerevole. La precisione dei controlli touch non è sempre ottimale. Non è strano cliccare involontariamente qualche comando nel tentativo di sistemare gli auricolari.
Prestazioni
È l’aspetto che ci ha lasciati più perplessi poiché queste Melomania Touch offrono un livello di dettaglio difficilmente riscontrabile in prodotti della stessa fascia di prezzo. Sono decisamente ipercritiche con registrazioni che non siano di indubbia qualità. Un suono sicuramente aperto che tende ad enfatizzare le frequenze alte, lasciando indietro le medie e basse, che stride un po’ con le aspettative di un brand che non ha certo bisogno di presentazioni. A quel punto ci rendiamo conto che gli auricolari non sono ben collocati dentro i padiglioni ed è un vero peccato perché, non appena si procede a reinserirli opportunamente, il suono cambia registro e la gamma bassa si fa più presente, ma mai aggressiva rivelando un piacevole colore nelle voci femminili ma tendendo sempre ad avere una grana fin troppo fine, mostrando tutti i difetti eventualmente presenti nelle tracce sonore. In compenso sono dei driver veramente veloci ed efficienti nel riprodurre persino le piccole imperfezioni o lo sfregare delle dita sulle corde degli strumenti di una massa orchestrale.
Ascoltando tracce dai servizi comunissimi di streaming tanto in voga nel pubblico più giovane, invece, il suono diventa impastato e l’esasperazione della gamma bassa, spesso cucita su misura per “suonare meglio”, si mostra in tutta la sua artificiosità.
Sembra quasi che i Melomania Touch siano dei monitor ed è il motivo per cui ci chiediamo quale sia effettivamente il target di questa tipologia di prodotto. Bluetooth e alta fedeltà non sempre vanno d’accordo, pertanto riteniamo quantomeno difficile che un professionista del suono possa usarli come degli ear monitor, tantomeno un pubblico giovane cercherebbe un prodotto talmente critico da rendere difficile l’ascolto di comunissimi mp3 con i bassi bitrate dei servizi di streaming più diffusi. Sebbene sia spesso preferibile tenere piatta la curva dei controlli dell’equalizzatore, non è questo il caso in quanto è l’unico modo per mitigare, anche solo parzialmente, l’eccessiva ipercriticità degli auricolari.
La qualità dei microfoni, invece, è sempre stata ottima facendo percepire la propria voce chiaramente ai nostri interlocutori, grazie anche alla tecnologia Clear Voice Capture di Qualcomm.
La mancanza della riduzione attiva del rumore, tanto in voga negli ultimi prodotti che il mercato offre, costituisce un altro punto in meno ad un progetto di un costruttore con un know-how nel campo musicale di tutto rispetto, che sembra non avere centrato in pieno l’obiettivo.
Le Melomania Touch sono disponibili ad un prezzo ribassato di circa 99 euro sullo store di Amazon essendo terminate su quello ufficiale di Cambride Audio.
Stay Tuned!
Caratteristiche dichiarate:
Trasduttori: Grafene da 7mm
Durata batteria auricolari/base: fino a 9 ore/41 ore
Design: ergonomico con controlli touch
Isolamento del rumore/chiamata: passivo / Qualcomm cVc
Bluetooth/Codec: True Wireless 5.0 / SBC, AAC, aptX
Siri/Google compatibile: si
Connettore: USB-C
Protezione: IPX4 (protezione da spruzzi d’acqua)
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