Abbiamo testato in modo approfondito lo Zidoo X20 Pro, completo mediaplayer su base Android. Macchina versatile che soffre però qualcosa sul lato software
Nella transizione che riguarda contenuti video e audio, da supporto fisico a streaming, sempre più si inseriscono dispositivi che costituiscono un interessante compromesso alle due opposte peculiarità: i mediaplayer. Per sua stessa definizione, un mediaplayer è in grado di riprodurre contenuti software (basati sui codec più disparati) sia attraverso il suo storage locale che attraverso la rete in cui il medesimo opera (NAS e/o hard disk generici). Se poi è basato su blasonati sistemi operativi, quale il presente Android, vi è anche la possibilità di sfruttare le app di qualche fornitore di servizi streaming (sempre sia abilitato, ovviamente). Nella grande offerta presente sul mercato per macchine di questo tipo, abbiamo avuto la possibilità di testare in modo approfondito il modello X20 Pro della Zidoo, sicuramente una delle più interessanti. Di seguito le nostre impressioni.
Design
Lo Zidoo X20 Pro presenta una costruzione solida unita ad un design volutamente “acchiappante”, come del resto già accadeva per il “fratello minore” X20. La macchina si caratterizza per un’intelaiatura in alluminio ad alta resistenza, verniciata in nero opaco, spessa e piuttosto rigida, fatto che dona all’apparecchio un senso di stabilità elevato, unitamemente alla possibilità di posizionarci sopra ulteriori dispositivi. Il peso di quasi 5 Kg giustifica, in parte, l’elevata rigidezza costruttiva, unitamente alla corposa alimentazione (di elevata qualità) integrata direttamente nello chassis.
Il design complessivo appare ricercato e molto elegante, arricchito di serigrafie personalizzate sul frontale e con evidenti rimandi (meglio sarebbe dire strizzate d’occhio) all’estetica dei modelli Oppo di ultima generazione. Ottima anche l’ingegnerizzazione interna, la quale seppure lascia molto “spazio libero” (cosa che aiuta il raffreddamento passivo in una qualche misura) ha il pregio di limitare al minimo le connessioni cablate, comunque inevitabili vista la presenza di ben due alloggiamenti per dischi rigidi.
Connessioni
Il parco connessioni offerto è decisamente completo, si nota infatti la volontà di coprire quanto più possibile a 360 gradi le esigenze di ogni tipo di utenza (dall’utente più occasionale fino quello più esigente, vedasi il trittico di HDMI). Troviamo pertanto, oltre l’imprescindibile ethernet gigabit, ben tre connettori HDMI (due in uscita, uno 2.0a ed uno 1.4 per veicolare solo l’audio, ed uno 2.0 in ingresso per registrazione), un videocomposito, due uscite digitali per l’audio (ottica e coassiale) e due XLR asservite al DAC ESS per l’audio stereofonico di qualità superiore.
Completano il quadro, oltre le canoniche uscite analogiche stereo, tre ingressi USB (uno, posteriore, 3.0, utilizzato per il reflash del firmware e due, anteriori, 2.0), una porta seriale Rs 232 per il controllo esterno e due connessioni IR per eventuali estensori di telecomando. Una precisazione è doverosa riguardo l’ingresso HDMI pensato per la registrazione. Inizialmente non abilitato, ufficialmente per motivi prettamente legali (sebbene non fosse comunque possibile registrare da sorgenti con HDCP), allo stato di firmware attuale risulta invece abilitato. La registrazione, tuttavia, sembra non includere la parte audio (almeno nell’esemplare in nostro possesso).
Setup e telecomando
X20 Pro è un lettore multimediale basato su sistema Android, si porta quindi dietro un’interfaccia che rispecchia fedelmente le peculiarità di questo sistema. Separando la gestione della parte prettamente audio/video da quella delle App, possiamo dire che la prima si caratterizza per una semplicità ed un’immediatezza da manuale, consentendo con pochi clic di rendere operativa la macchina all’istante. Alla fin fine, settate le preferenze per il video (risoluzione), l’audio (formato di uscita e configurazione delle HDMI) più qualche opzione di contorno (modalità bookmark, lingua preferita per il sistema, sottotitoli ecc.) si può partire a visionare qualsiasi file supportato (praticamente ogni codec esistente), sia esso stoccato negli hard disk interni, sia sui dispositivi di rete.
Un po meno user friendly è risultata l’interfaccia Android propriamente detta, cui si accede tramite le opzioni avanzate, la quale raccoglie i diversi settaggi in modo non propriamente “strutturato”. Per trovare, ad esempio, dove regolare l’orologio interno, ci abbiamo messo quasi un quarto d’ora dacchè la finestra è “sepolta” in fondo ad una serie infinita di opzioni secondarie. Nulla da recriminare anche per il “wall” dedicato alle App: installazione (sia essa da Google Store o da file .apk) ed esecuzione si effettuano in maniera decisamente fluida, stanti anche i banchi di memoria interna aumentati a 4 Gb rispetto l’X20.
Da segnalare una discreta fattura del telecomando (il quale comunque appare abbastanza “plasticoso”), funzionante sia in modalità IR che via Bluetooth, con annesso learning mode IR onde emulare i controlli di eventuali altri apparecchi. I tasti sono risultati di generosa dimensione ed ottimo posizionamento, unitamente alla dotazione di un’efficace retroilluminazione. Fattori che lo rendono un perfetto ausilio per il controllo remoto.
Performance audio video
Lo Zidoo, grazie al performante SoC RTD1296 (Quad Core) della Realtek su cui si basa, supporta comodamente tutti i codec di ultima generazione: HEVC a 10 bit e H.265 fino a 4K @ 60 fps, VP9 fino a 4K @ 60 fps e H.264 a 4K @ 24 fps. E’ incluso parimenti il supporto all’HDR10 mentre non sono previsti Dolby Vision e HDR10+, lacuna purtroppo comune a tutti i mediaplayer di questa tipologia. Abbiamo testato l’unità in nostro possesso con diversi tipi di materiale sorgente, principalmente file mp4 in risoluzione 2K, mkv sia 2K che 4K HDR e m2ts provenienti da materiale demo.
Da segnalare una resa dell’upscale quasi stupefacente. Testando infatti alcuni filmati pubblicitari estratti da Youtube, in risoluzione 1080p e mediamente parecchio compressi, il processo di upscale al display 4K denota un quadro estremamente compatto, privo di artefatti e con un rimarchevole dettaglio di secondo piano. Uno step migliorativo rispetto il semplice 1080p che appare notevole, inclusa un’ottima gestione della compressione. Quest’ultima appare infatti meno invasiva rispetto le riproduzioni sui dispositivi standard (cosa peraltro attesa, stante la qualità non eccelsa della fonte).
Ottimo il riscontro anche per materiale di derivazione demo, sia mkv che m2ts. I trailer Dolby Atmos Amaze e Leaf denotano un’immagine scolpita, priva di rumore e sbavature di sorta, con un “boost” in particolare sulle tinte e sulla colorimetria in generale (se confrontati alla resa di un Oppo UDP 203). Sorprendente infine il risultato del materiale demo 4K HDR, nel nostro caso una serie di clip tratte da The Great Wall e Big Hero 6, con un impatto decisamente notevole nel primo caso (4K nativo tra l’altro). Il cartoon Disney, invece, si caratterizza per una resa più piatta (allineata al non entusiasmante master di partenza), sebbene anche qui tinte e sfumature cromatiche appaiano decisamente più variegate rispetto l’Oppo UDP 203.
Dal lato audio segnaliamo la piena compatibilità con tutti i codec esistenti: dal Dolby Digital al Dolby Atmos, passando per DTS e DTS-HD Master Audio (in tutte le sue varianti). Abbiamo notato tuttavia qualche fastidioso bug, dovuto con tutta probabilità al firmware non ottimizzato (nel nostro caso trattavasi del 2.2.96), come ad esempio dei crepitii (attraverso tutti i canali) durante la riproduzione. La cosa è irritante sebbene, pur presentandosi in modo random e continuativo, sparisca riavviando la riproduzione del file. Dai test eseguiti non sembra essere legata a codec e/o tipi di file particolari, il che da conferma trattarsi di qualche tipo di bug.
Hardware & Multimedialità
Lo Zidoo in prova si è dimostrato estremamente versatile dal punto di vista multimediale. Oltre la possibilità di riprodurre contenuti dagli storage di rete (sono supportati i maggiori protocolli di sharing come NFS e SMB, sia V1 che V2), l’unità è equipaggiata con due slot indipendenti per memorie fisiche da 3.5″ in connessione SATA 3. Cosa che velocizza parecchio (almeno all’interno di reti gigabit) il trasferimento dei contenuti più voluminosi. La gestione dei dischi interni è demandata al sistema operativo OpenWRT, accessibile da PC via browser, il quale all’occorrenza può trasformare l’unità X20 Pro stessa in un NAS, con le sue funzionalità tipiche (Samba, NFS, Aria 2, transmission server, FTP ecc).
Va fatta notare tuttavia una scomodità del sistema, non proprio trascurabile per chi si trova a gestire volumi di archiviazione consistenti. Nonostante il dispositivo sia in grado di gestire completamente le memorie fisiche ospitate, ivi incluse la formattazione ed il partizionamento nei più svariati file system (NTFS, exFAT, ext ecc), quando si trova alle prese con memorie di capacità superiore i 2 Tb appare incapace di riconoscerle. Ne la formattazione preventiva delle stesse via interfaccia Sata-USB (tramite PC) sembra risolvere la questione, la quale non si pone invece sotto i 2 Tb. Consultando i forum dedicati si perviene alla soluzione del problema, peraltro molto poco pratica. E’ necessario accoppiare la memoria in questione direttamente alla main board di un PC, tramite cavo SATA piatto, procedendo alla formattazione e partizione direttamente da lì. Si ritiene ciò sia dovuto a qualche tipo di modalità operativa “non digerita” dallo Zidoo quando portata a termine via USB. Una procedura, senza dubbio, alquanto fastidiosa.
Un altro contraltare all’estrema versatilità dell’X20 Pro è risultata la procedura di update del firmware. Come ogni macchina in sviluppo continuo, lo Zidoo gode dell’aggiunta di nuove funzionalità e della correzione di bug o errori su base quasi mensile, attraverso firmware resi disponibili dal costruttore. Se da un lato questo è assolutamente positivo, ricordiamo infatti come numerosi problemi di gioventù di questa serie (instabilità di funzionamento, “freezing”, microscatti sul video ecc.) siano stati risolti (o per lo meno mitigati) attraverso aggiornamenti dedicati, dall’altro porta l’incolpevole utente a scontrarsi con le modalità di aggiornamento, all’atto pratico, abbastanza impegnative.
Sebbene ad una prima occhiata il tutto potrebbe sembrare limitato ad un semplice update on-line, oltretutto automatico, consultando i succitati forum è saltato fuori che così facendo ci si espone ad una serie di problematiche di stabilità intrinseche, non ammesse ufficialmente dal costruttore. Quindi, onde mettersi sufficientemente al riparo da rischi di “freezing” permanenti e/o instabilità varie, per ogni aggiornamento che si intenda installare, vale il seguente vademecum:
- Disinstallare dalle app GappsInstaller (se presente)
- Fare un hard reset
- Eseguire l’aggiornamento con il nuovo firmware
- Fare nuovamente un hard reset
- Installare nuovamente GappsInstaller (anche nel caso non si usi: da prove documentate sembra che egli porti con se file necessari allo Zidoo, non presenti nel firmware)
Il tutto non mette al riparo dal, minimale, rischio di causare un blocco permamente dell’unità. Nel cui caso non c’è comunque motivo di agitarsi: tramite la procedura di reflash è possibile ripristinare l’X20 Pro utilizzando una chiavetta USB ed il reset generale. Rimane un fattore detrimentale inequivocabile la complessità di gestione della faccenda, cosa che ci ha fatti meravigliare come un hardware così performante possa essere accoppiato ad un software così “delicato”. Si spera che il tutto migliori con i firmware in divenire.
Segnaliamo infine come non sia possibile costituire un archivio Raid con i due hard disk inseriti negli alloggiamenti. Nonostante l’opzione sia presente sia nella scheda tecnica della macchina che nell’interfaccia di gestione OpenWRT, se si tenta di raggruppare i dischi in un Raid 1 (mirroring) i settaggi si perdono al primo riavvio dell’unità. Interpellato sulla questione il customer service dedicato (celerissimo nelle risposte via mail, va dato atto) ci è stato risposto come tale struttura dati non sia supportata dall’X20 Pro.
Domotica & Controllo esterno
Lo Zidoo X20 Pro offre sicuramente una grossa flessibilità per il suo controllo in sede domotica. Rendendo di fatto pubblici i protocolli di comunicazione consente, infatti, la creazione di software proprietario totalmente “autoprodotto”. A tale scopo viene in aiuto la connessione seriale Rs232, vetusto retaggio del tempo che fu ma ancora imprescindibile per chi voglia controllare in modo efficace la macchina attraverso sistemi “complessi”.
Nella fattispecie il controllo seriale avviene emulando ogni tasto del già ottimo telecomando, attraverso codici ASCII dedicati e consultabili a questo indirizzo. Molto più interessante, oltre che completa, è la dotazione di opzioni proposte attraverso il controllo IP, totalmente “aperto” verso l’utilizzatore (diversamente da casi come l’Oppo 203). Attraverso il collaudatissimo protocollo HTTP è possibile “istruire” lo Zidoo affichè restituisca (quasi) ogni tipo di informazione: dai file presenti all’interno del suo storage e dei NAS sparsi in rete, al tempo trascorso durante la riproduzione di un singolo elemento, piuttosto che la sua durata complessiva.
Indubbiamente ideale per chiunque abbisognasse una gestione delle comunicazioni “two way” (è possibile programmare da soli la gestione di playlist complete, sia filmiche che musicali), va tuttavia segnalata una mancanza “triviale” quale la valutazione della durata totale di un file quando esso non sia in riproduzione. Nulla di particolarmente grave, ma davanti ad un ben di Dio simile la cosa stona, facendo storcere il naso al purista più intransigente. Nulla cui non si possa rimediare con un semplice update del firmware, comunque.
Conclusioni
Lo Zidoo X20 Pro, alla prova dei fatti, si è dimostrato una macchina davvero promettente, oltremodo versatile e decisamente ben costruita. Anche la parte prettamente grafica e gestionale, con un “wall” completissimo dedicato ai singoli file (audio e video), denota una cura ragguardevole per i dettagli. Gli unici punti deboli della macchina risiedono nella parte software, in primis nel firmware ancora troppo “debole”, specialmente in dispositivi di questo livello. Sebbene rispetto le primissime emissioni sia la stabilità che la qualità di riproduzione siano notevolmente aumentate, permangono ancora diversi bug fastidiosi.
La procedura di update, inoltre, è piuttosto macchinosa (sempre si voglia mantenere una buona stabilità dell’apparecchio), cosa che renderà ostica la gestione per chi non sia pronto ad un po di sano “smanettamento”. Molto utile la sezione di storage, con le interfacce SATA a dare un notevole valore aggiunto, specialmente quando si necessiti di stoccare grossi volumi di file. Anche qui, tuttavia, è da migliorare la gestione degli hard disk onde renderla più user friendly, aggiungendo magari il promesso supporto all’architettura Raid. Per chi ama i mediaplayer “factotum”, un acquisto senza dubbio consigliato.
TESTATO CON: Videoproiettore JVC Rs400 , Sintoamplificatore Denon X7200WA, diffusori Wharfedale Diamond 10.1 & Energy Take
Ottima qualità dell'immagine
Ampio supporto multimediale
Versatilità di uso estrema
Customer service molto reattivo
Supporto alla struttura Raid dichiarato ma non funzionante
Procedura di aggiornamento macchinosa e non del tutto trasparente
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