Il binomio meccanica CD-DAC è solo suggestione o può davvero portare a un percepibile incremento qualitativo rispetto a un buon lettore CD integrato?
Se siete soliti spulciare tra i cataloghi di store online specializzati in hi-fi, avrete sicuramente notato come le meccaniche di lettura CD siano disponibili in quantità risibili rispetto ai più tradizionali lettori CD integrati. Lo stesso vale per i listini dei produttori (Denon addirittura ha a catalogo sei lettori CD e nessuna meccanica), a testimonianza di come una soluzione separata per l’ascolto di CD (meccanica di lettura CD e DAC esterno) riguardi solo una nicchia di appassionati, ancor più piccola di quella che predilige un setup separato per l’amplificazione del proprio impianto hi-fi.
Eppure, il concetto dietro alla meccanica di lettura, che comunque ha sempre interessato la fascia più alta del mercato, non è uno di quei “miti dell’alta fedeltà” tutto fumo e niente arrosto. Se infatti il binomio meccanica-unità di conversione separate rappresenta spesso solo un problema in più di interfacciamento (nonché un componente aggiuntivo da posizionare e alimentare e un cavo in più da tirare), averlo nel proprio sistema hi-fi può consentire eventuali upgrade futuri, la possibilità di collegare più sorgenti digitali (come un computer) a uno stesso DAC e ovviamente dei benefici sonori.
Una robusta meccanica di lettura è fondamentale per la precisione dell’estrazione delle informazioni che il laser recupera dalla superficie riflettente del CD, mentre questo ruota a velocità elevatissime durante la riproduzione audio. Non tutti i bit infatti vengono sempre letti, visto che anche il CD, così come il vinile, soffre dei problemi di fluttuazioni e vibrazioni innescati dalla sua rapida rotazione e dal suono emesso dall’impianto stereo stesso.
Il motivo di avere una meccanica di lettura separata dal DAC presuppone il fatto che questa sia di ottima qualità proprio perché realizzata unicamente per “leggere” al meglio i CD senza pensare ad altro. Il fatto poi di avere un DAC esterno permette all’appassionato di scegliere quello che più gli piace senza dover essere obbligato a usare quello interno di un lettore CD o dell’amplificatore, oltre al fatto che, se sul mercato esce un DAC migliore di quello che abbiamo già, possiamo vendere il nostro, acquistare quello nuovo e collegarlo senza problemi alla meccanica di lettura.
Insomma, anche se oggi i lettori CD “integrati” di fascia alta hanno poco o nulla da invidiare alle meccaniche stand-alone come stabilità e precisione di lettura, ci sono ancora diversi appassionati che preferiscono la filosofia “separata” anche quando si tratta di riprodurre CD. Di seguito vi riportiamo tre delle meccaniche di lettura CD (e SACD) più interessanti sul mercato di diverse fasce di prezzo.
Cambridge Audio CXC – Per chi non ha un grande budget
A 600 euro (ma online la si trova a meno) questa di Cambridge Audio è, assieme alla Audiolab 6000CDT, una delle meccaniche di lettura CD dal miglior rapporto qualità-prezzo in assoluto, nonché l’unica nel catalogo del produttore britannico. Troviamo uscite digitali coassiale S/PDIF e ottico TOSLINK e un trasformatore toroidale di livello audiophile per un ridottissimo livello di rumore e distorsione.
Tutti i circuiti stampati sono realizzati con la tecnologia a doppia faccia a montaggio superficiale per eliminare i ponti di collegamento e avere un brevissimo percorso del segnale, mentre il design proprietario Servo S3, che ha esordito nel 2012 a bordo del lettore CD di fascia alta Azur 851C, regola la velocità del disco con estrema precisione e offre una riproduzione dei CD priva di errori.
Cyrus CDT-XR – Si inizia a fare sul serio
Per fare più sul serio, potete rivolgervi direttamente alla compatta Cyrus CDT-XR, meccanica di lettura CD da circa 3000 euro che si basa sull’eredità dei Cyrus CDt e Cyrus CD XT Signature pur incorporando molte nuove tecnologie sviluppate internamente da Cyrus negli ultimi anni. La circuitazione proprietaria Servo Evolution legge quante più informazioni possibili dal disco stesso al primo passaggio, piuttosto che dover fare affidamento su riletture o correzione degli errori.
Un miglioramento chiave nel Cyrus CDt-XR è il re-clocking del segnale digitale appena prima delle uscite digitali. Sebbene il rumore ed il timing siano entrambi attentamente gestiti in tutto il circuito, questo re-clocking finale garantisce l’assoluta purezza del segnale digitale in uscita attraverso le connessioni ottiche e coassiali. I circuiti di controllo digitale sono gestiti da un alimentatore dedicato ad alta efficienza che alimenta separatamente il circuito SE, il master clock digitale, il driver di uscita audio digitale, il master clock PLL e i motori di azionamento attraverso canali di regolazione indipendenti.
Esoteric P-05X – Legge anche i SACD
Senza raggiungere i prezzi proibitivi del P-02X (25.000 euro) e del Grandioso P1X (62.000) euro, la meccanica di lettura CD e SACD Esoteric P-05X costa “solo” 12.000 euro e anche se ha già qualche anno alle spalle, rappresenta ancora una scelta interessante per chi può permettersi questi componenti. La P-05X adotta la meccanica VRDS-NEO VMK-5 e i cuscinetti di rotazione sono dotati di sfere ceramiche, mentre il motore di azionamento del piatto girevole è frutto di una progettazione molto accurata e adotta magneti in neodimio ad alta energia.
Il telaio è completamente in acciaio antimagnetico e antirisonante, mentre il cabinet esterno è completamente in alluminio. Sul pannello frontale spicca il display OLED a matrice di punti e il master clock è stato isolato a livello di alimentazione e di circuitazione dalle altre sezioni per preservare l’accuratezza e la precisione. Da segnalare anche il pickup laser precisissimo e servoassistito e lo stadio di alimentazione con trasformatore toroidale. Le uscite a disposizione comprendono due XLR, una coassiale SPDIF e due ES-Link4 tramite HDMI capaci di supportare i file DSD e quelli PCM 48bit/352,8KHz, oltre a un’uscita per clock esterno.
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