Abbiamo già affrontato la tematica dei cloni, dispositivi che replicano più o meno pedissequamente gloriose circuitazioni del passato – come il Marantz 7 – nel tentativo di permettere a chiunque di entrare in possesso di un pezzo di storia dell’Hi-Fi a costo conveniente. La domanda però nasce più che spontanea: sono davvero convenienti?
Molti lettori ci chiedono un parere circa il corposo catalogo online su Aliexpress.com – una delle piattaforme cinesi maggiormente dedite a questa tipologia di prodotto – consultando il quale è possibile rintracciare moltissimi cloni di apparecchi valvolari famosi: Marantz 7, McIntosh C22, Conrad Johnson PV12L, Cary Audio AE-One, Convergent Audio Tecnology SL1 (più nota come CAT) e molti altri.
Contando il numero dei dispositivi però qualcosa non torna vista la presenza di un minore numero di esemplari in confronto all’originale, ma la cosa si spiega facilmente: la replica è relativa al solo stadio di linea oppure a quello fono, tanto che diviene possibile acquistare separatamente le due circuitazioni.
A livello di costruzione si nota una notevole cura della realizzazione, molto spesso composta da elementi di marca – Nippon Chemi-Con, Vishay, Dale, Nikinon – il che non può che far piacere, poiché considerando il basso costo il pensiero che la realizzazione sia fatta in modo estremamente economico potrebbe non essere del tutto peregrino.
Idem dicasi per le piastre di circuito stampato (anche note come PCB – Printed Circuit Boards) quasi sempre con piste ampie e placcate oro al fine di disporre di un migliore contatto facendo stare comodi i componenti del circuito, già di loro propensi a generare calore, il che non guasta, in tutti i sensi.
Anche il cablaggio è curato ed affatto disordinato, anzi, quasi sempre se ne riscontra la pratica assenza tranne nel caso di cavi ineliminabili – notoriamente quelli di alimentazione o di interconnessione verso le schede di servizio come quelle dedicate ai relè degli ingressi di cui è corredato il dispositivo – in ogni caso razionalmente disposto e raccolto con fascette in plastica che ne impediscono un andamento caotico.
I cabinet che ospitano le suddette circuitazioni sono, altresì, più che curati; spesso realizzati in lastre di alluminio imbullonate tra loro piuttosto che in lamiera ferrosa piegata – nel qual caso fanno comunque uso di uno spessore notevole – ed immancabilmente corredati di accessoristica di collegamento come gli RCA/XLR di ingresso/uscita, connessioni per i diffusori etc. di pregio.
Idem dicasi per quanto riguarda i dispositivi attivi, laddove i marchi maggiormente utilizzati sono invariabilmente quelli più rappresentativi come PSVANE per i tubi oppure ONSEMI relativamente ai semiconduttori, in ogni caso la componentistica attinge dal meglio della produzione mondiale.
E finalmente arriviamo ai prezzi cui questi prodotti sono rivenduti, cifre che al netto delle tasse appaiono oltremodo convenienti e che gravate da queste ultime restano in ogni caso parecchio allettanti.
In effetti, leggere la cifra richiesta dopo aver dato un’occhiata alle realizzazioni non può non indurre la considerazione che qualche cosa di strano ci sia – non necessariamente qualcosa di negativo – ma è certo che il prezzo richiesto in qualche caso potrebbe apparire come minimo sospetto.
Come è mai possibile rivendere ad un prezzo così basso una realizzazione tanto ben fatta?
A questo punto, ovviamente, la malafede prende il sopravvento inquinando il ragionamento che lentamente si fa largo nella nostra mente: di sicuro la fregatura è dietro l’angolo!
A dire il vero non necessariamente, mentre è forse vero che a causa del notevole know-how e della elevatissima specializzazione che i nostri amici del sud est asiatico vantano ormai da lunghissimo tempo in merito alla realizzazione, assemblaggio ed oramai anche progettazione conto terzi di elettroniche di vario genere – il made in China non è davvero un fenomeno recente – diviene possibile fornire a costi definibili “realistici” piuttosto che di pura fantasia come accade in molti casi, prodotti ottimamente realizzati a prezzi terreni.
Da molto tempo la qualità dei prodotti si è livellata su uno standard abbastanza basso – ciò che una volta era definito mediocre – tanto da far assumere ai prodotti ben realizzati quell’aurea di eccellenza che un tempo era considerata normale, se vogliamo un assurdo, ma si tratta di qualcosa che in nome del Dio denaro ha creato questo stato di fatto, basta guardarsi intorno.
Non si tratta del solito triste richiamo al passato, lo impone il consumismo: i beni di consumo (appunto) è consigliato siano il più possibile deteriorabili affinché l’utente decida di (ri)acquistarli trascorso un certo periodo di tempo, meglio se breve.
Insomma, a dire la sincera verità ed anche per averlo in parte sperimentato – qui potete leggere in merito – queste realizzazioni consentono di dotarsi senza eccessiva spesa di dispositivi di un certo pregio la cui affidabilità, anche per via della loro natura circuitale tutto sommato semplice, è considerabile abbastanza elevata; certo, potrebbe sempre capitare la situazione sfortunata, ma proprio in virtù della loro semplicità circuitale, la cosa potrebbe essere risolvibile a costo decisamente basso.
Un aspetto negativo comunque esiste è deve certamente essere segnalato: come intuibile, è quello relativo alla consueta garanzia di cui prodotti del genere dovrebbero disporre, che in questi casi difficilmente è applicata, a parte la restituzione dell’oggetto con contestuale refusione del denaro, talvolta anche difficile da ottenere.
In ogni caso, non lo conosceste, fate una visita al sito segnalato, noi lo abbiamo trovato interessante – anche se qualche ingenuità si riscontra comunque – chissà che non troviate qualcosa di interessante.
Come al solito, ottimi ascolti!!!
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