L’Internet delle Cose e la città sempre più al servizio del cittadino, intelligenti tasselli tecnologici tra sostenibilità ed efficienza urbana
L’Internet delle Cose e il grado di servizi che un più o meno denso agglomerato urbano possono offrire è ovviamente legato a investimenti e infrastrutture, per una qualità della vita più sostenibile. In una città intelligente ci sono in primis gli edifici stessi, non importa che siano per uso industriale o domestico. L’efficientazione e controllo tramite migliaia di dispositivi può favorire comfort e resa complessiva con importanti risparmi a fine anno. Non solo applicazioni indoor ma anche outdoor per la vita di tutti i giorni, ottimizzando le risorse energetiche e la gestione delle stesse, accompagnando intere aree urbane a una trasformazione digitale. È il caso dei sempre più diffusi lampioni intelligenti: particolarmente interessante l’approccio geografico sul territorio, una distribuzione che punta a un capillare e controllato servizio e consenta allo stesso tempo di accumulare informazioni. Perché i lampioni intelligenti comunicano tra loro in virtù di una molteplice autostrada di comunicazione e interscambio dati, fornendo informazioni che solo fino a poco tempo fa erano approssimate e grossolane se non inesistenti.
Parliamo per esempio del monitoraggio del traffico, postazioni di vigilanza e controllo, sensori per il feedback sulle concentrazioni delle polveri sottili ma anche la flessibilità di agganciare l’IOT tramite semplici app che favoriscano con semplicità la presenza di parcheggi liberi in una determinata area. Dai lampioni ai semafori il passo è relativamente breve, con dispositivi avanzati capace di gestire i flussi di veicoli intervenendo in tempo reale. Ciò favorirebbe un più rapido smaltimento delle code, con una regolazione che migliorerebbe l’efficienza non solo allo specifico incrocio ma farebbe risparmiare tempo nell’intera area, con un livello di ‘visione’ molto più ampio di quello che avrebbe un qualsiasi vigile.
C’è poi la questione della raccolta rifiuti, anche se nello specifico resta ancora complesso arrivare almeno nelle zone urbane a impedire un’errata gestione della differenziata, benché la segnalazione di elementi non conformi sia sempre possibile. In tal caso un contenitore intelligente permetterebbe la verifica dello stato dello stesso, facendo scattare degli avvisi nel caso di stato di disagio, disfunzione e stato di accumulo del materiale per una più pronta iniziativa da parte dell’ente preposto. Di giorno e ancor più di notte l’Internet delle Cose può favorire verifica e controllo di zone più sensibili e garantire una più elevata sicurezza nei confronti del cittadino. Postazioni preposte alla salvaguardia del cittadino, volte a far desistere eventuali malintenzionati così come aiutare in casi di diversa emergenza come le calamità naturali. L’elaborazione pressoché in tempo reale dei dati potrebbe salvare la vita in presenza di crisi del territorio in caso di terremoti o dissesti idrogeologici.
E restando in tema acqua l’Internet delle Cose anche qui è preposta a favorire l’efficienza e il consumo idrico quotidiano, rilevare perdite e guasti ma anche comunicare dati relativi alla qualità dell’acqua stessa. Un miglioramento che almeno nel nostro Paese è legato alle condizioni di età (troppo) avanzata di molti reti idriche, e che in occasione dell’inserimento di sistemi intelligenti dovrebbe favorire il ricambio degli impianti alla radice. Nello specifico un rinnovato modello di rete energetica aprirebbe le porte allo sfruttamento di energie rinnovabili aumentando flessibilità e gestione.
© 2020, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.