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Lenovo Phab2 Pro: benvenuta realtà aumentata

Grazie all’integrazione di Project Tango il Lenovo Phab2 Pro è il primo smartphone nato e concepito per sfruttare la realtà aumentata. Sarà all’altezza delle aspettative?

Ci si lamenta spesso che il mercato degli smartphone offre sempre meno novità tecnologiche, ma di fronte al Lenovo Phab2 Pro queste rimostranze trovano davvero poco spazio. Stiamo infatti parlando del primo smartphone in commercio con Project Tango, la piattaforma (hardware e software) di Google dedicata alla realtà aumentata.

Qualcosa di simile si era già vista nel tablet Dell Venue 8 7000, che grazie alla fotocamera integrata con tecnologia Intel RealSense poteva eseguire operazioni particolari come misurare la distanza da un oggetto semplicemente inquadrandolo.

Qui però parliamo di smartphone e di una tecnologia che, teoricamente, potrebbe davvero arricchire l’esperienza di utilizzo di un terminale portatile grazie appunto alla realtà aumentata. Il Phab2Pro è disponibile da alcune settimane anche in Italia a 499 euro, prezzo molto interessante considerando alcune caratteristiche hardware e l’indubbio fattore-novità che contraddistingue questo prodotto.


La potenza basta?

Lenovo Phab2 Pro

Al suo interno troviamo un SoC octa-core Snapdragon 625 affiancato da 4 GB di RAM e 64 GB di storage espandibile tramite microSD. Abbiamo verificato le prestazioni del processore con Geekbench e abbiamo ottenuto 1.474 punti in modalità single-core e 3.540 in modalità multi-core. Risultati non eccezionali, ma nemmeno deludenti, tanto che nell’utilizzo tipico di ogni giorno non abbiamo notato alcun rallentamento o fenomeni di lag.

Quando però si lancia un’app Tango, ci si accorge di qualche segnale di lentezza, sebbene l’intera esperienza in realtà aumentata risulti accettabile anche nel caricamento dei modelli 3D. Ma di questo aspetto parleremo più avanti. La prima impressione comunque è che la prossima generazione di app Tango potrebbe avere qualche problema di fluidità con questo hardware.

Top di gamma… nel look

Lenovo Phab2 Pro

Un aspetto in cui il Phab2 Pro sembra davvero un top di gamma è la costruzione, grazie a ottimi materiali e a un look&feel che si riscontra solo negli smartphone di fascia alta. Per esempio il display. Un gigantesco LCD da 6,4’’ (praticamente un piccolo tablet) con risoluzione di 2.560×1.440 pixel; è vero, non è un OLED e lo si capisce subito per il livello dei neri non eccezionale e per un contrasto così così, ma come luminosità colori e angolo di visualizzazione (dopotutto è un IPS) non ci possiamo davvero lamentare.

Rimane comunque il fatto che con il suo peso di 259 grammi, lo spessore di oltre 1 cm e la lunghezza di 18 cm, il Phab2 Pro non è uno smartphone per tutti e rimane un dispositivo ingombrante e tra i meno pratici da utilizzare, tanto che con una sola mano è praticamente impossibile non cambiare impugnatura per raggiungere la parte superiore.

Va anche detto che realizzare uno smartphone più sottile era molto difficile, vista la presenza di così tanti sensori. Fotocamera RGB, sensore per il motion-tracking, sensore a infrarossi per la profondità e altri sensori che rendono possibile utilizzare le feature di Project Tango. Senza poi scordare la generosa batteria da 4050 mAh, che garantisce anche due giorni pieni di utilizzo normale a patto però di non esagerare con le applicazioni Tango.

Per quei pixel in più

Lenovo Phab2 Pro

A essere sinceri, ci saremmo aspettati qualcosa di più dalla fotocamera posteriore da 16 Megapixel, considerando soprattutto l’autofocus a rilevamento di fase. Non possiamo parlare di risultati deludenti, soprattutto considerando gli scatti in condizioni di luce ottimali, ma non appena la luminosità cala iniziano a emergere i primi problemi.

Non tanto a livello di grana e rumore video, che infatti rimangono limitati, quanto più come livello di dettaglio. Anche l’autofocus, pubblicizzato da Lenovo come particolarmente veloce, non ci è sembrato migliore della media.

Esperienza Tango

Rimane comunque il fatto che chi è interessato al Phab2 Pro lo è per Project Tango, anche perché con 500 euro si trovano ormai alternative molto più convenienti e meglio equipaggiate sul versante hardware. Al momento di scrivere sono disponibili 25 app gratuite e otto a pagamento che sfruttano la piattaforma AR di Google e c’è già una discreta varietà. Si va infatti da giochi di corsa ad applicazioni sperimentali in prima persona come Holo, con la quale si possono inserire personaggi modellati nell’ambiente che ci circonda.

Non tutte sono utili e interessanti, ma si inizia già a capire quale possa essere il potenziale della realtà aumentata. Le applicazioni che più ci hanno colpiti sono anche quelle più semplici e basilari come Measure per misurare la distanza tra noi e un oggetto, Lowe’s Vision e iStaging. Queste ultime due permettono di posizionare nell’ambiente circostante mobili e decorazioni per capire in anticipo l’effetto che questo tipo di arredamenti potrebbe avere, ad esempio, nel salotto di casa o in un ufficio.

Lenovo Phab2 Pro

L’app a suo modo più futuristica, e sul cui concept si dovrebbe investire maggiormente, è però Matterport Scenes. Si tratta di un’applicazione che scansiona in 3D un’intera stanza, trasformandola in un modello che può essere utilizzato per compiere misurazioni. L’intero processo è estremamente semplice e gli unici limiti riscontrati sono l’impatto notevole sull’autonomia dello smartphone e la pesantezza dell’app, che mostra come il Phab2 Pro riesca a malapena a gestire una scansione 3D di questo tipo.

Non proprio una cosa incoraggiante considerando che Matterport Scene dovrebbe essere l’app che più di tutte le altre mette in mostra le potenzialità di Tango. Con un processore più performante (e magari con 6 GB di RAM) la fluidità ne beneficerebbe sicuramente, ma così come stanno le cose aspettatevi a vedere cali di frame-rate davvero notevoli.

Anche i giochi come Wild Wild Race e Phantogeist sono risultati interessanti, soprattutto per il modo in cui sfruttano l’ambiente circostante per creare percorsi e scenari di gioco, anche se alla fine, passato l’effetto novità, il divertimento svanisce. D’altronde siamo ancora agli inizi di Tango e c’è ancora tempo perché vengano sviluppate app e giochi che possano davvero fare la differenza e non essere solo strumenti per trascorrere qualche minuto in compagnia della realtà aumentata.

Lenovo Phab2 Pro

Il nostro verdetto

A chi raccomandiamo il Phab2 Pro? Essenzialmente a chi (e non saranno molti) crede ciecamente nella realtà aumentata. Le app hanno bisogno però di maturare e immaginare una seconda generazione di app Tango più evolute funzionare su questo hardware ci fa venire qualche dubbio legittimo sulle capacità future del Phab 2 Pro.

Servono insomma un processore più potente e una batteria più capiente, oppure un’ottimizzazione software che renda le app più pesanti ed evolute meno energivore. Se poi si toglie il fattore AR, il Phab 2 Pro perde quasi tutto il suo significato. Certo, è uno smartphone costruito bene, con un buon storage interno e un ottimo display, ma le dimensioni e il peso non sono per tutti e la concorrenza sul mercato in questa fascia di prezza è a dir poco spietata.

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  • Lenovo Phab 2 Pro
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Il nostro verdetto

Grazie all’integrazione di Project Tango il Lenovo Phab2 Pro è il primo smartphone nato e concepito per sfruttare la realtà aumentata, ma la strada da fare è ancora molta.

Pro
Ottima qualità costruttiva
Display eccellente
Project Tango

Contro
SoC non ideale per la realtà aumentata
Pesante e ingombrante
L’autofocus necessita di miglioramenti

Scheda tecnica
Display: 6.4″, 2560×1440 IPS
CPU: Qualcomm Snapdragon 652 octa-core
RAM: 4GB
Storage: 64 GB
Fotocamera: posteriore da 16 MP, frontale da 8 Megapixel
Batteria: 4050mAh
Sistema operativo: Android 6.0 Marshmallow
Dimensioni e peso: 179.8×88.6×10.7mm, 259g
Prezzo: 499 euro
Sito italiano del distributore: http://shop.lenovo.com/it/it/smartphones/lenovo/phab2-pro/

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